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Auto elettriche, gli obiettivi della Germania

La Germania punta tutto sulla mobilità sostenibile: il Governo si pone un obiettivo non da poco entro il 2020. Per tale data, infatti, Angela Merkel ha dichiarato di puntare alla presenza di un milione di veicoli elettrici nel Paese.

Auto elettriche, gli obiettivi della Germania

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Un progetto ambizioso, che necessiterà di incentivi e interventi volti a favorire una simile diffusione: se è vero che le auto elettriche stanno prendendo piede nel mercato globale, è vero anche che in Germania non stanno al momento riscuotendo lo sperato successo, con la presenza di soli 7.000 veicoli.

Per raggiungere un risultato del genere e trasformare le auto elettriche in uno dei principali mezzi della mobilità urbana ed extraurbana, è necessario l’intervento dello Stato: in questo senso il cancelliere tedesco ha le idee chiare e ha sottolineato i primi passi già compiuti in questa direzione nel corso della Conferenza Internazionale sull’Eletromobilità recentemente svoltasi a Berlino.

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Il Governo tedesco ha investito finora 1,5 miliardi di euro per finanziare la ricerca nel campo della mobilità elettrica, introducendo incentivi come l’esenzione dal bollo di circolazione per i primi 10 anni su ogni veicolo elettrico.

La direzione intrapresa dalla Germania si inserisce in un più ampio e coerente quadro di svolta, nel quale la direzione sembra essere quella del progressivo abbandono delle fonti energetiche fossili in favore di quelle rinnovabili. Tuttavia, per quanto riguarda i veicoli elettrici, attualmente tra le forme di incentivo continua ad essere esente la più diffusa soluzione adottata anche da Francia, Cina e Stati Uniti, ovvero l‘erogazione di un incentivo diretto all’acquisto delle auto elettriche.

Secondo la Merkel, la strada da perseguire è invece la ricerca compiuta dalle case automobilistiche, per poter elaborare dei veicoli che effettivamente rispondano alle esigenze dei tedeschi, venendo incontro alle loro abitudini: “Non si può procedere – ha specificato la Merkel – danneggiando l’industria automobilistica tedesca, svantaggiata dalla produzione di modelli di cilindrata mediamente maggiore“.

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