Fontanelle e case dell’acqua per risparmiare e socializzare
Molti di noi avranno sicuramente ascoltato le storie delle nostre nonne quando raccoglievano i panni sporchi in una grossa cesta e partivano a piedi per andare nella fontana più vicina a lavare i panni: nonostante la fatica e l’acqua sempre fredda, quei momenti diventavano piacevoli occasioni d’incontro con le altre donne, un modo per socializzare e vivere lo spirito di comunità.
Oggi sono le moderne case dell’acqua per risparmiare. Oggi questi sono solo ricordi del passato ma il nostro Paese continua a detenere il primato di fontane, molte delle quali sono veri e propri capolavori dell’architettura.
In un’ottica di riqualificazione ambientale e tutela del patrimonio, diversi Comuni hanno installato dei chioschi d’acqua dove è possibile andare a riempire le proprie bottiglie vuote.
La presenza di questi chioschi è un grande incentivo per sensibilizzare la popolazione sul consumo dell’acqua del rubinetto, nel tentativo di diminuire l’acquisto di acqua in bottiglia che nel nostro Paese raggiunge cifre da capogiro.
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I chioschi per l’acqua pubblica sono dotati anche di un sofisticato sistema di affinazione organolettica che consente di migliorare le caratteristiche di odore e sapore. I chioschi potrebbero diventare centri di raccolta dove raccogliere informazioni sulle tematiche ambientali e socializzare con gli abitanti del quartiere.
Mediamente 25 bottiglie di plastica da 1,5 litri comportano il consumo di 2 kg di petrolio e 17,5 litri d’acqua più il rilascio nell’atmosfera di idrocarburi, ossidi di zolfo e di azoto, monossido di carbonio e anidride carbonica.
Alcune amministrazioni hanno già provveduto ad incentivare il consumo di acqua del rubinetto sia presso gli edifici comunali che nelle mense scolastiche. L’acqua dei nostri acquedotti è a km zero, non deve essere imbottigliata e non necessita di trasporto.
Molti di noi potrebbero consumare l’acqua direttamente dal rubinetto della propria abitazione, ma spesso si preferisce acquistare multi-confezioni al supermercato, pagando oltretutto cifre abbastanza elevate, lasciandosi abbindolare dalle false promesse delle pubblicità.
Se venissero consumati almeno 300.000 litri dai chioschi, potremmo evitare la produzione di 200.ooo bottiglie PET il che vuol dire 9.180 kg di CO2 in meno nell’atmosfera ( 1.380 per la produzione di PET e 7.800 per il trasporto).
Si tratta di cifre davvero notevoli per continuare a far finta di nulla, quando invece si potrebbero riscoprire i vantaggi di fontanelle e case dell’acqua, non credete?
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