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Chiude la discarica di Colleferro, la spazzatura di Roma dove andrà?

Non bastava Malagrotta, ora si aggiungerà anche la chiusura della discarica di Colleferro, che serve ben 29 comuni del Lazio. Così Roma e provincia saranno nel caos e nel rischio emergenza rifiuti.

Motivo? Il Tar ritiene che gli impianti non siano a norma rispetto ai principi europei per il corretto trattamento. Lazio Ambiente – il gestore – sta cercando soluzioni immediate per poter evitare l’invasione della spazzatura nelle strade dei Castelli Romani e del Frusinate.

Chiude la discarica di Colleferro, la spazzatura di Roma dove andrà?

Ora decine di comuni a cavallo tra la provincia di Roma e Frosinone, non avranno più un luogo dove dismettere i rifiuti, e non hanno neppure un impianto per rendere inerte la parte umida del rifiuto, la frazione più inquinante, come stabilisce la legge ormai da diversi anni. E proprio su questo punto l’Italia ha subito l’ennesima procedura di infrazione europea, che ha colpito lo scorso anno quasi tutti gli impianti della Regione Lazio.

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E ora cosa succede con la chiusura della discarica di Colleferro? Il rischio è che i Comuni in difficoltà finiscano come Roma, costretta a spedire fuori ciò che prima era trattato nella gigantesca discarica di Malagrotta, con un aggravio di costi che finirebbero, ovviamente, sui cittadini. In realtà, l’impianto sarebbe anche in grado di accogliere i rifiuti di buona parte dei 29 comuni, ma – secondo la proprietà – la Regione Lazio avrebbe ritardato il rilascio delle necessarie autorizzazioni. Unica ad essere esente da questo problema è Latina, che utilizza un impianto di Aprilia per il trattamento.

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Si era anche fatto avanti un progetto della Ecoparco per una nuova discarica, grande 2 milioni di metri cubi, in piena zona agricola ma al momento la Regione ha fatto sapere con un comunicato che l’impianto non rientra nel piano rifiuti e di non aver richiesto questo intervento.

Alla finestra poi ci sono altri soggetti, pronti a mettere le mani su un volume d’affari come quello dei rifiuti pari a 600 milioni annui, Acea, Caltagirone e altri. Possono essere paragonati ai gabbiani che volano sulle discariche per cercare di accaparrarsi qualcosa…

Luca Scialò

Nato a Napoli nel 1981 e laureato in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione, scrive per TuttoGreen da maggio 2011. Collabora anche per altri portali, come articolista, ghost writer e come copywriter. Ha pubblicato alcuni libri per case editrici online e, per non farsi mancare niente, ha anche un suo blog: Le voci di dentro. Oltre alla scrittura e al cinema, altre sue grandi passioni sono viaggiare, il buon cibo e l’Inter. Quest’ultima, per la città in cui vive, gli ha comportato non pochi problemi. Ma è una "croce" che porta con orgoglio e piacere.

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