Ambiente

Come raccogliere le castagne in maniera sostenibile

La ricerca di questi gustosi frutti autunnali ha delle regole da seguire

Scoprite tutti i nostri suggerimenti su come raccogliere le castagne per portarsi a casa un cesto di questi frutti da godere nel tepore domestico, magari accompagnate da un bicchiere di vino novello. Per non danneggiare l’ambiente è necessario seguire alcune regole. Allora ecco i nostri consigli su come coglierle evitando spiacevoli ‘inconvenienti’ e come conservarle al meglio.

Come raccogliere le castagne in maniera sostenibile

La castagna: il frutto dell’autunno

Se dovessimo identificare l’autunno con un frutto non potremmo che pensare alle castagne, simbolo per eccellenza di una stagione dell’anno particolarmente affascinante per i colori e profumi intensi.

Assieme ai funghi, è il dono più rappresentativo e prezioso che l’autunno ci offre tra settembre e dicembre e chi ha la fortuna di poter andare per boschi o passeggiare nei castagneti di collina, avrà anche l’occasione di trascorre qualche ora immerso nei colori di una Natura che inizia ad assopirsi prima del lungo letargo invernale.

Per la precisione la castagna è un achenio, non un frutto secco, che a seconda della specie può assumere forme, colori e dimensioni diverse.

La raccolta si può effettuare nei boschi di pianura e di mezza collina, purché ci sia una numerosa presenza del castagno.

raccogliere le castagne
Come raccogliere le castagne: i nostri consigli

Come raccogliere le castagne: le regole

Come per la raccolta dei funghi ci sono delle regole da conoscere, anche per raccogliere le castagne senza danneggiare l’ambiente.

  • Accertatevi che il bosco o il castagneto non sia di proprietà privata
  • Controllate i limiti imposti dalla vostra Regione per la raccolta: nella maggior parte dei casi non si possono superare i 2 kg al giorno per persona.
  • Avvisate sempre qualcuno riferendo il luogo che intendete visitare e il percorso scelto. La prudenza non è mai troppa! Meglio andar per castagne assieme ad amici o alla famiglia.
  • Attenzione alle zecche che spesso possono nascondersi nei terreni pieni di erbe alte e felci. Vestitevi con pantaloni e calzettoni lunghi e una volta a casa ‘ispezionate’ per bene ogni piega della pelle. Se doveste trovarvi una puntura di zecca, con l’artropode ancora attaccato addosso, non abbiate paura. Appoggiatevi un batuffolo imbevuto d’alcool e dopo poco lo vedrete cadere da solo perché ‘inebriato’. Non tentate di staccarlo con le pinzette, potrebbe lasciare il rostro attaccato alla pelle e favorire la trasmissione dell’infezione.

Cosa portare per fare castagne

Per raccogliere questi frutti autunnali è bene utilizzare un cestino di vimini o un sacco di iuta. Evitate sacchetti di plastica o altri materiali che non consentono la giusta traspirazione.

Un bastone di legno o una racchetta da trekking vi consentirà di spostare le foglie da terra senza piegarvi e controllare sotto gli alberi e nel sottobosco la presenza di frutti. Inoltre vi darà modo di vedere subito se una castagna è ammaccata o forata, così non dovrete raccoglierla.

Come vestirsi per fare castagne

Munitevi di scarponi da trekking e guanti da lavoro comodi e robusti. Per raccogliere le castagne, infatti, occorre percorrere sentieri piuttosto scoscesi e tortuosi, resi insidiosi e sdrucciolevoli dalle foglie del castagno depositate in terra con i ricci.

Senza un paio di scarponcini adatti a questo tipo di terreni la vostra passeggiata potrebbe trasformarsi in una dolorosa esperienza per ginocchia e caviglie.

Stesso discorso per i guanti (meglio se di pelle o cuoio) che devono consentirvi di aprire agevolmente gli spinosissimi ricci senza ferirvi.

Quando raccogliere le castagne

Generalmente, questi frutti raggiungono la maturazione ottimale da metà settembre in avanti, quando dagli alberi di castagno iniziano a cascare i caratteristici ‘ricci’ contenenti mediamente tre frutti:.

Secondo un antico detto, le 3 castagne del riccio erano destinate ‘una al padrone, una al contadino e una ai poveri’.

A seconda della zona climatica in cui vivete, il periodo ideale può andare dai primi di settembre alla fine di ottobre, ma nelle regioni d’Italia più a sud si può protrarre anche fino a metà novembre.

Come selezionare castagne

Prima di tutto un consiglio di base, non affannatevi a staccare ricci ancora attaccati ai rami della pianta. Una volta maturi, i frutti cadono a terra spontaneamente, mentre quelli ancora acerbi rimangono sull’albero, come Madre Natura insegna…

Armati di un bastone, spostate le foglie e i ricci e poi controllate che le castagne non presentino fori o ammaccature. Nella maggior parte dei casi quelle forate sono state intaccate da un verme.

La castagna perfetta per essere raccolta e consumata è turgida, soda, ha una buccia liscia e uniforme e non presenta zone ‘vuote’ o ammaccature al tatto.

Se la trovate ancora avvolta dal riccio semi-aperto spinoso, esercitate una leggera pressione con le dita o schiacciandolo leggermente con lo scarpone.

Come trattare le castagne dopo la raccolta

Devono essere raccolte giornalmente e consumate con una certa velocità dal momento che tendono a marcire facilmente. Ciononostante, conservate in frigo possono mantenersi integre anche per un anno.

Andranno spazzolate per liberarle della terra, ma non lavate, per non farle marcire anzitempo. Se non le consumate subito, per esempio cucinando delle gustose castagne al forno o delle caldarroste ,è bene conservarle crude in sacchetti surgelate oppure cotte e poi messe in alcool o trasformate in un puré di castagne.

Come conservare le castagne

Una volta raccolte, le castagne possono essere conservate in molti modi sia intere che a pezzi. E le potete anche preparare in vari modi per poterle gustare più a lungo, anche ricavandone la farina, per fare ricette dolci con castagne e altri ingredienti. In particolare si sposano benissimo con il cacao e la panna montata.

come raccogliere le castagne
Ora che sapete come raccogliere le castagne, dovete conservarle a lungo, ad esempio sotto spirito

 

  • Crude. Le castagne crude possono rimanere fresche e gustose per circa 2 settimane, a patto che siano conservate in luoghi freschi e ben arieggiati.
  • Congelate. Se preferite, le castagne possono essere tranquillamente congelate. È necessario lasciarle a mollo in una bacinella d’acqua per una notte ed eliminare quelle che galleggiano sulla superficie dell’acqua, asciugarle e riporle negli appositi sacchetti praticando una piccola incisione sul dorso. In alternativa potete arrostirle in padella o lessarle in acqua bollente, privarle della buccia e congelarle già cotte.
  • Marmellata o puré. Un modo molto gustoso per conservare le castagne e godere del loro particolare sapore per tutto l’inverno, è farne dell’ottimo puré di castagne delizioso e dal sapore vanigliato.
  • Sotto spirito. Se le spellate e poi bollite, poi potete metterle in un barattolo sterile e conservarle con del liquore. Saranno fantastiche decorazioni per i dolci, ma sono buone anche da sole.
  • Farina. Anche se oggi è considerato del tutto marginale, la farina di castagne rappresenta uno dei possibili impieghi di questo frutto autunnale. Quella che si trova nei supermercati spesso non ha le caratteristiche delle vera farina di castagne artigianale, che si presenta granulosa, ruvida e profumatissima. Ottima per preparare la sfoglia per la pasta fatta in casa, dolci e ripieni dai sapori forse un po’ antichi e non più ‘alla moda’, ma di certo inimitabili.

Altri frutti autunnali

Ecco altri frutti autunnali di cui potete scoprire tutto nelle nostre schede:

Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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