Come vivere con un accumulatore compulsivo
Riordinare, si sa, è un’attività spesso faticosa che tendiamo a rimandare, un po’ per pigrizia, un po’ per non doverci separare da oggetti ai quali ci siamo affezionati, ma arriva un momento in cui decidiamo ad ‘fare qualcosa’ per avere più spazio (che è noto manca sempre, anche nelle case più grandi); cosa fare se viviamo con un accumulatore compulsivo?
Se parte o quasi tutto quello che abbiamo in casa è di proprietà di chi vive con noi (ad esempio un figlio) che ha lasciato la casa, ma continua ad accumularvi i suoi oggetti, potete “invitarlo” a collaborare spiegandogli cosa ne sarà della sua roba se non verrà rimossa entro una data stabilita: in genere viene buttata!
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Quando invece il caos è dovuto alla noncuranza dei figli o del coniuge che vive ancora con voi, la situazione è più difficile. Sicuramente su di loro potrete esercitare la vostra autorevolezza genitoriale, ma ricordate che anche per i bambini liberarsi degli oggetti a cui sono legati può essere traumatico, quindi sarà più importante spiegare loro l’utilità dell’ordine, dandogli suggerimenti e consigli.
Quando invece i disordinati sono coniugi o coinquilini? Mentre è più facile decidere di cambiare coinquilino, con il coniuge la situazione è più delicata, e occorre sempre agire basandosi sul compromesso, cercando l’aiuto di un terapista, laddove il problema sia fuori controllo fino a diventare patologia.
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In ogni caso, vige una regola: mai liberarsi in maniera coatta degli oggetti altrui, ma instaurare sempre una collaborazione volontaria. Presentate sempre il decluttering come un lavoro di gruppo svolto per un obiettivo comune, non come una costrizione, incoraggiando la persona a vedere la positività di ogni piccolo risultato.
Per dare il buon esempio, mantenete sempre l’ordine nel resto della casa, rendendo così più evidente il caos della “zona rossa”: forse servirà a rendere più ragionevole l’accumulatore compulsivo! Armatevi di tanta pazienza e gentilezza, prendete per mano il vostro accumulatore e iniziate a fare ordine, un oggetto alla volta.
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Ultimo aggiornamento il 6 Giugno 2018 da Rossella Vignoli