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Dieta Atkins: funziona davvero? Come praticarla? Quello che devi sapere

La dieta Atkins riduce notevolmente l’apporto dei carboidrati per garantire in poche settimane la riduzione del peso. Scopri come funziona e quali alimenti sono consentiti.

Dieta Atkins: funziona davvero? Come praticarla? Quello che devi sapere

Può può definirsi a tutti gli effetti una dieta low carb, proprio come la Scarsdale. a scapito delle quali privilegia l’introduzione di proteine, come la dieta Plank e la Dukan. Difatti è completamente incentrata su proteine e grassi, da cui vengono assimilate le fonti energetiche per affrontare la giornata.

In base a questo regime restrittivo, si possono perdere fino a 4 kg già a partire dalla prima settimana. Ideata dal dottor Atkins negli anni ’70, nasceva inizialmente per le persone affette da diabete mellito. Si tratta di un’impostazione molto rigida, dove non si conteggiano le calorie, ma basta solo eliminare alcune tipologie di alimenti.

Dieta Atkins: come funziona?

La Atkins stravolge completamente i principi della dieta mediterranea e si basa sul ruolo dell’insulina. Eliminando i carboidrati, questa dieta proteica permette il dimagrimento perché va ad intaccare le riserve lipidiche.

E comporta, di riflesso, delle reazioni organiche:

  • aumenta il senso di sazietà, grazie al rilascio dell’ormone colecistochinina
  • stimola la produzione di ormoni anabolici, che aumentano la massa muscolare. Questo ha fatto sì che la dieta si diffondesse soprattutto tra chi pratica sport come il body building.
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La dieta Atkins impone la restrizione dei carboidrati

Dieta Atkins: le 4 fasi

Vediamo ora come procede l’impostazione di questo regime dietetico, di certo non suggerito per gli amanti della pasta!

Fase di induzione

Per circa due settimane il corpo subisce la drastica riduzione dei glucidi, preparandosi così al nuovo regime alimentare.

carboidrati, sia quelli semplici che complessi, sono da evitare, se non nella quantità di massimo 20 gr al giorno.

Fase di continuazione

Quando si entra nella seconda fase, si possono portare i glucidi a 5 gr in più al giorno, introducendo frutta e verdura. Per capire se la dieta sta funzionando, bisogna pesarsi quotidianamente: quando si nota un arresto nella perdita di peso, bisogna togliere i 5 grammi di glucidi.

Il metro per valutare il corretto funzionamento della dieta è considerare un dimagrimento compreso tra 400 e 1.400 gr alla settimana. Nello specifico si parla di CCLM, livello critico di carboidrati per il mantenimento del peso. Questo significa che ognuno di noi ha un proprio indice di riferimento, oltre il quale l’apporto di glucidi determina l’accumulo di grasso.

L’obiettivo è arrivare a 5 kg dal peso desiderato, dopo si può passare alla terza fase.

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La dieta Atkins è una dieta iperproteica

Fase di pre-mantenimento

A questo punto, quasi vicini al traguardo, si aumenta di 10 grammi di glucidi a settimana. Generalmente non si perdono più di 500 grammi a settimana, essendo oramai prossimi al peso-forma.

Sono consentiti yogurt e frutta zuccherina come arance, pere, ciliegie, mele, prugne.

Fase di mantenimento

Quando si arriva a questa fase, si possono reintegrare i carboidrati come la pasta. La persona conosce bene le necessità del suo corpo e il funzionamento del suo metabolismo.

Alcune persone, per non ingrassare, potrebbero essere costrette a tenere sempre sotto controllo i carboidrati. Questo purtroppo aumenta notevolmente la perdita di motivazione, dal momento che non è sempre facile seguire una dieta così restrittiva per lungo tempo.

Dieta Atkins: opinioni

Nonostante il grande successo tra VIP e personaggi famosi, medici e nutrizionisti hanno spesso guardato con sospetto ad una dieta che impone restrizioni troppo rigide.

Il divieto di inserire frutta e verdura determina di fatto una diminuzione dell’apporto di vitamine e sali minerali: per questo spesso bisogna ricorrere ad integratori. Sono consigliati ad esempio antiossidanti, multivitaminici e integratori a base di fibre.

Inoltre, come per ogni dieta iperproteica, l’assenza di carboidrati determina l’attivazione del processo di chetosi. Questo fa sì che, a lungo andare, si possano presentare anche diverse problematiche di salute, fino a compromettere seriamente il benessere dell’organismo.

Tra i possibili effetti collaterali potrebbero esserci osteoporosicostipazioneinsonnia, tumore al colon, aumento di colesterolo, malattie cardiovascolari.

Come sempre, anche quando si è a dieta, bisogna trovare il giusto compromesso ed equilibrio. E soprattutto, non intraprendete mai e poi mai un regime dietetico stretto senza farvi guidare dai consigli di un medico nutrizionista, che sappia consigliarvi la dieta più adatta alle vostre esigenze.

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Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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