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Dopo Quirra, anche a Torre Veneri armamenti contaminati

La relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito ha svelato un quadro inquietante in quel di Lecce: a Torre Veneri (Lecce) si trova un lotto di armi utilizzato nel poligono militare sospettato di contenere materiali tossici. In particolare, conterrebbe numerosi rottami metallici e un certo numero di penetratori metallici con sigle non identificate.

Dopo Quirra, anche a Torre Veneri armamenti contaminati

Poco si sa su questo pericoloso arsenale. Solo che l’IMI 1-1-1985 è un lotto di proiettili acquistato dalla ditta Israel Military Industries a metà anni ‘80, mentre era in vigore il bando per il commercio con quel Paese.

E’ stato utilizzato dal nostro contingente impegnato in Somalia nel ’93. Ed è lo stesso al centro di tre interrogazioni parlamentari, tra il 2001 e il 2003.

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Spetterà alla Procura di Lecce provare a colmare le lacune della relazione della Commissione. Il fascicolo è aperto sulla scrivania del sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone. Le indagini dovranno cercare di provare il nesso tra le neoplasie di soldati (e non solo) e il possibile inquinamento.

Questo caso va ad aggiungersi a quelli di Quirra, Nettuno e Capo Teulada.

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Luca Scialò

Nato a Napoli nel 1981 e laureato in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione, scrive per TuttoGreen da maggio 2011. Collabora anche per altri portali, come articolista, ghost writer e come copywriter. Ha pubblicato alcuni libri per case editrici online e, per non farsi mancare niente, ha anche un suo blog: Le voci di dentro. Oltre alla scrittura e al cinema, altre sue grandi passioni sono viaggiare, il buon cibo e l’Inter. Quest’ultima, per la città in cui vive, gli ha comportato non pochi problemi. Ma è una "croce" che porta con orgoglio e piacere.

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