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Tutto sulla farina di avena, una farina alternativa poco diffusa da noi

Una farina multiuso dalle elevate proprietà nutritive adatta anche a diete ipocaloriche

La farina di avena è una tra le farine più conosciute fin dall’antichità, meno diffusa di quella di grano, ma dalle proprietà interessanti.

Tutto sulla farina di avena, una farina alternativa poco diffusa da noi

L’avena è uno dei cereali che tutti conosciamo, che tra l’altro è uno dei più coltivati al mondo (insieme a grano, orzo, segale e riso). Conosciuto fin dai tempi antichi e molto diffuso in Europa, impiegato in particolare modo nell’alimentazione animale.

Rispetto alle farine di altri cereali, come la farina di riso, la farina di mais, la farina di grano saraceno, la farina di segale e la farina di frumento, per indicare le più diffuse, quella di avena ha una struttura un po’ diversa, più variegata, e anche le sue proprietà nutrizionali sono molto differenti.

Si produce anche la farina, ottenuta dalla macinazione della cariosside, ovvero del frutto (secco) della pianta. Cercheremo di scoprire di più su questo cereale e di capire quali sono le sue proprietà.

L’avena: che cos’è

Partendo dalla pianta in sé, l’avena è una pianta utilizzata per la maggior parte come foraggera per gli animali, più che destinata all’alimentazione umana.

A incidere molto su questo sono le caratteristiche botaniche, perché una pianta d’avena ha molte meno cariossidi, molti meno semi, rispetto ad altre piante, e inoltre questi hanno una struttura molto particolare: sono rivestiti dagli involucri esterni, che sono molto spessi e terminano in due caratteristici spunzoni detti reste.

Gli involucri costituiscono circa il 30% del chicco. Devono essere rimossi per essere digeribili dall’uomo. Se non si rimuovono, la troppa fibra presente ne minerebbe la digeribilità.

Gli animali erbivori, che sono in grado di digerire la fibra, possono invece consumare l’avena con gli involucri. In tal modo, ne riducono molto i costi industriali. Per questo motivo, l’avena viene utilizzata sia come insilato, quindi fermentata, sia come concentrato fornendo i soli semi. L’animale che tradizionalmente si nutre con l’avena (detta anche biada) è il cavallo, più di ogni altro.

L’avena, in alcune sue varietà, l’abbiamo vista tutti. In particolare la vediamo in primavera ai bordi delle strade, comunemente si chiama forasacco. Ha l’antipatica tendenza ad entrare nel naso dei cani. Ecco, quella è avena, nelle varietà Avena fatua Avena sterile, e sono piante non adatte alla coltivazione ma allo stesso tempo sono infestanti di altre colture.

Avena sativa: l’avena coltivata ad uso alimentare

L’Avena sativa, leggermente diversa come pianta (è più bassa e più ricca di semi) viene coltivata ad uso alimentare ed è la specie in assoluto più diffusa in Italia. Pianta annuale, ha molto bisogno di acqua e soffre sia il freddo quanto la siccità, quindi una pianta molto delicata.

Alla raccolta, subisce processi industriali che servono a rimuovere gli involucri più esterni, erbacei, e rimangono solo quelli più interni rivelando un seme di forma allungata. Se anche gli strati più interni vengono rimossi abbiamo il chicco decorticato, se non vengono rimossi abbiamo quello integrale.

Farina di avena: proprietà e utilizzi

Per macinazione si produce la farina di avena destinata all’alimentazione e, ridotta in polvere, l’avena colloidale per scopi cosmetici.

La farina s’impiega soprattutto dei Paesi nordici, come l’Inghilterra, dove non ci sono i caratteristici problemi di siccità, come nei Paesi dell’Europa mediterranea, più adatti invece alla coltura del frumento e del riso. Forse per questo motivo le produzioni che hanno alla base proprio la farina d’avena sono tipiche di queste zone.

Il prodotto più famoso è il porridgeche altro non è che farina di avena immersa in un liquido a formare un pastone; come altri cereali (come l’orzo per la birra) la farina di avena può subire anche una fermentazione e la successiva distillazione, e avremo come prodotto, molto conosciuto, il whisky.

La farina può essere utilizzata anche per la panificazione o per la preparazione di dolci, ma da origine ad un prodotto più calorico rispetto al pane proveniente dal frumento.

Ci sono poi diverse altre ricette con l’avena interessanti che potrete trovare nel nostro sito.

Farina di avena
Farina di avena: ne conosci le proprietà?

Proprietà nutrizionali della farina di avena

Le proprietà nutrizionali dell’avena sono piuttosto diverse da quelle di altre cereali, in funzione della diversa struttura della pianta. Non a caso, il fatto che i rivestimenti siano molto consistenti dà origine ad un seme più piccolo, con meno materiale di riserva, ma allo stesso tempo con una concentrazione calorica maggiore.

Ed è proprio per il maggior contenuto in grassi, che per quanto pochi sono il triplo rispetto alla media degli altri cereali, che l’avena, e di conseguenza la sua farina, è una tra le più concentrate dal punto di vista energetico. In altre parole, è una delle più caloriche.

Le caratteristiche nutrizionali della farina di avena (prendo come esempio quella non integrale) sono le seguenti, paragonate con un altro cereale, più diffuso, che è il grano duro.

  • Carboidrati, sono il 56% della cariosside, contro il 71% del grano, quindi ce ne sono molti meno, proprio per il fatto che il seme è più piccolo.
  • Grassi, sono circa il 7% contro il 2,5% del grano.
  • Proteine, hanno valori abbastanza simili tra le due colture, con l’avena che ne contiene il 17% e il grano che ne contiene il 14%. La maggior concentrazione ha lo stesso motivo della maggior concentrazione di grassi.
  • Fibra, è praticamente inesistente nel grano, che viene decorticato, mentre l’avena, anche non integrale, ne contiene l’11%, che è un valore piuttosto alto. Va da sé che se fosse integrale ne conterrebbe ancora di più, rendendola quindi un alimento che stimola facilmente il transito intestinale.
  • Sali minerali, come per altri cereali tutto varia in base alla zona di coltivazione ma dobbiamo dire che l’avena è particolarmente ricca di vari tipi di nutrienti come il ferro e il calcio. Concentrandosi questi elementi proprio negli invogli, risulta chiaro come siano presenti in quantità maggiori rispetto ad altri cereali.

La farina di avena non contiene glutine?

Abbiamo poi la questione, controversa, del glutine.

Il glutine è presente nell’avena, ma è un glutine diverso da quello del grano che sembra avere un potere patogeno nei soggetti sensibili molto più basso rispetto ad altri cereali.

Così l’avena, e quindi la sua farina, possono essere consumate in piccole quantità anche dai soggetti celiaci.

Tuttavia le autorità ne sconsigliano l’assunzione per due motivi:

  • gli studi non sono ancora chiari su questo argomento e fin quando non avremo informazioni ulteriori non potremo sapere precisamente se questo cereale favorisca la situazione favorita dal glutine di grano.
  • le stesse macchine e gli stessi contenitori si utilizzano tanto per il grano quanto per l’avena.  Alcuni chicchi di grano potrebbero permanere, e sarebbero praticamente invisibili, in una grande quantità di cariossidi d’avena. Queste due motivazioni la rendono adatta ai celiaci.

Pro e contro della farina di avena

Per quanto riguarda le altre persone, si tratta di una farina non molto utilizzata, perché non garantisce proprietà salutistiche od organolettiche particolari.

Il costo non proprio irrisorio e la mancanza di utilizzi concreti, che invece sono soprattutto industriali, ci fa capire il motivo per cui questa farina non è poi così diffusa. In fin dei conti, infatti, non ha nulla di particolare.

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Altre farine ad uso alimentare

Scoprite tutto sulle altre farine che si possono utilizzare con successo in cucina, ricavate sia dai cereali che pseudo cereali, che dai legumi e frutti:

Valerio Guiggi

Classe 1988. Laureato in Veterinaria e abilitato alla professione, si è sempre interessato alla branca della veterinaria che si occupa di Sicurezza Alimentare e Ispezione degli Alimenti, discipline per le quali a fine 2016 diventa specialista. Nella vita si occupa di consulenza sanitaria e normativa ad aziende che producono alimenti. Da sempre appassionato di scrittura, diventa articolista parlando di tematiche tecnologiche nel 2011 per unire la sua passione alla sua professione dopo la laurea. Scrive su Tuttogreen da giugno 2015, occupandosi di tematiche inerenti la sicurezza e la qualità alimentare.

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