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Farmageddon, un libro che spiega i guai dell’allevamento intensivo

Se in passato avevate preso in considerazione l’opzione vegan, questo libro vi darà una bella spinta.
Ha svelato le pratiche barbariche che stanno dietro alla macellazione della carne a consumo, ed è ora in Italia. Farmageddon, un’opera contro le devastazioni alimentari causate dalla globalizzazione. Negli Stati Uniti, il libro circola già da tempo ed è culto per i milioni di vegani e vegetariani presenti nel Paese.

Farmageddon, un libro che spiega i guai dell’allevamento intensivo

In Farmageddon, Lymbery parla senza mezzi termini di come la carne a buon mercato sia una delle risorse a nostra disposizione in grado di produrre effetti devastanti sull’intero ecosistema.

PER SAPERNE DI PIÙ: L’impatto della produzione di carne sulle risorse del pianeta

Non è un mistero che la carne venduta nei panini di una nota catena di fast-food al modestissimo prezzo di un dollaro sia di qualità scadente, ma che dietro questa qualità ci sia una scia di sofferenza, probabilmente erano in pochi a sospettarlo. E così, Lymbery, Chief Executive Officer di Compassion in World Farming, una società attiva nel campo della protezione animali fin dagli anni Settanta, ha deciso di raccontarlo per noi.
Ha compiuto un viaggio in tutti i continenti per raccontare le condizioni in cui la carne economica viene prodotta, e quello che ne è nato è un quadro terrificante che va dalle condizioni di vita del bestiame fino all’impoverimento di villaggi e mari.

Lymbery parla schiettamente delle torture che gli animali sono costretti a subire: dal momento che le grandi aziende hanno bisogno di enormi quantità di carne quindi di mangime, il bestiame viene spesso sovra-alimentato con grossi carichi di mais geneticamente modificato o prodotto solo dopo un massiccio disboscamento, uso discriminato di diserbanti e di tecniche di pesca. E se si presenta una malattia, ad esempio dovuta al sovraffollamento delle gabbie in cui sono costretti a vivere mandrie e branchi? Ci pensano i medicinali, e antibiotici ad ampio spettro.

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Un sistema avvelenato, quello della cheap meat, il cui utilizzo non sembra oltretutto valere la pena; nonostante infatti vengano messe in atto diverse strategie per risparmiare, la carne viene comunque venduta ad un prezzo inferiore rispetto ai costi necessari per produrla.
Che cosa fare allora? Lymbery ce lo dice: ridurre al minimo il consumo di carne, e quando possibile preferirla di tipo locale; acquistare uova di galline allevate all’aperto e pesce proveniente da allevamenti eco-sostenibili.

Ecco anche come acquistarlo online!

 

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La Ica

Web editor freelance per portali e siti che si occupano di viaggi, lifestyle, moda e tecnologia. Districatrice di parole verdi per TuttoGreen dal maggio 2012, nello stesso anno ha dattiloscritto anche per ScreenWeek. Oggi, pontifica su Il Ruggito della Moda, scribacchia di cinema su La Vie En Lumière, tiene traccia delle sue trasvolate artistiche su she)art. e crea Le Maglie di Tea, una linea di magliette ecologiche.

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