Agricoltura biologica

Farsi un orto in un container? Ci pensa Freight Farms

un orto idroponico in un container per lanciare l'agricoltura urbana

Gli ideatori del progetto ‘Freight Farms’, Jon Friedman e Brad McNamara, con base a Boston, hanno trovato una singolare soluzione per inseguire il sogno di un’agricoltura urbana, che possa funzionare ad ogni latitudine, per tutto l’anno e anche in mani assolutamente digiune di pratica e di esperienza: coltivare il verde in un container!

Farsi un orto in un container? Ci pensa Freight Farms

L’idea, neppure troppo folle, è, infatti, quella di utilizzare questi giganteschi contenitori, rigorosamente riciclati e quindi riconvertiti al nuovo uso, come ‘serre’ quasi totalmente autosufficienti, poiché dotate di sistemi interni di illuminazione, di aerazione e di climatizzazione, oltre che alimentate dall’acqua piovana, raccolta e filtrata per l’irrigazione dei prodotti coltivati al loro interno.

I vantaggi sono molteplici: anzitutto, data la struttura modulare propria dei containers, è possibile impilarli e connetterli tra loro, risparmiando quindi spazio; inoltre, proprio in virtù della loro semplice manutenzione, è relativamente facile implementarne il numero, con il risultato di sostenere l’economia locale, oltre ad avere a disposizione, per tutto l’anno, cibi freschi a chilometri zero.

Infine, l’energia consumata dalle luci LED interne, necessarie per la creazione delle condizioni ottimali di coltivazione degli alimenti, è fornita in gran parte da pannelli fotovoltaici posti sul tetto dello stesso container. Quanto alla salute del consumatore, è bene sapere che al loro interno vengono utilizzati esclusivamente pesticidi naturali (come le coccinelle) in luogo di sostanze chimiche nocive.

L’idea è funzionale anche al fine di abbattere i costi che comporterebbe, invece, l’allestimento di una serra tradizionale: infatti, il container, date le sue dimensioni e le sue caratteristiche strutturali, nasce già impermeabile, stabile, anti-vento e resistente alle intemperie (sono infatti a prova di terremoti e uragani).

Un sistema di rete informatica, infine, permette al novello ‘contadino’ di verificare costantemente lo stato del ciclo di coltivazione all’interno del container stesso, e, laddove si rendesse necessario, di intervenire a distanza. Nel caso poi di più containers, il sistema provvederà ad interconnetterli tra loro, ottimizzando controllo ed efficienza.

Per ulteriori informazioni e curiosità circa l’iniziativa, è possibile consultare il sito: freightfarms.com

Leggi anche: Come farsi l’orto urbano

Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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