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Guida pratica al germogliatore: uno dei sistemi più semplici e sorprendenti di autoproduzione alimentare

È davvero necessario il germogliatore, ossia quel contenitore in plastica o terracotta, dove riponiamo i semi da fare germogliare? Vediamo un caso pratico che ci darà la risposta a questa domanda e che ci introdurrà a questa interessante attività di autoproduzione alimentare.

Guida pratica al germogliatore: uno dei sistemi più semplici e sorprendenti di autoproduzione alimentare

Usare il germogliatore per coltivare i germogli in casa è semplice, divertente e… salutare!

Possiamo coltivare germogli di trifoglio, di soia, di rucola, fagioli azuki, germogli di fagioli mungo, erba medica e tanto altro ancora: è un fai-da-te che non richiede perizia alcuna, non ruba spazio e poi i germogli sono tutti alimenti estremamente pregiati dal punto di vista nutritivo, avendo un notevole contenuto vitaminico e di sali minerali.

Altra cosa, i semi costano davvero poco, per cui è anche un modo economico di fare il pieno di salutari vitamine. Ma davvero conviene usare il germogliatore?

Germogliatore, si o no?

Rispondiamo a questa domanda innanzitutto. E’ davvero necessario il germogliatore, ossia quel contenitore in plastica o terracotta, dove riponiamo i semi da fare germogliare? Per quella che è le mia esperienza, il germogliatore è utile per ottimizzare gli spazi, la resa in termini di germogli e semplificare il procedimento complessivo. Ma non è indispensabile.

In rete troverete anche altri procedimenti di germogliazione casalinga, come il metodo dei vasetti o il piatto con garza, ma personalmente, specie per chi è alle prime armi e non ha troppo tempo, ritengo che il germogliatore non sia una cattiva idea.

L’altra cosa di cui abbiamo bisogno naturalmente sono i semi da germogliare: rigorosamente bio, costano anche davvero poco. Una volta muniti di germogli (nel nostro caso, oggi documentiamo l’ultima germogliata di trifoglio), possiamo cominciare la nostra avventura.

Dopo avere tenuto in ammollo i germogli per una notte, la mattina successiva li disponiamo sul germogliatore, che deve essere situato in un luogo luminoso, ma non esposto direttamente ai raggi del sole. Un mobile o un davanzale andranno benissimo: in quest’ultimo caso, fate però attenzione a non avere un calorifero sotto 😉

SCOPRI ANCHE: Come fare lo yogurt in casa: autoproduzione alimentare

Una nostra esperienza con il germogliatore

Vediamo un esempio di autoproduzione casalinga coi germogli di trifoglio.

1. Giorno della posa: i germogli di trifoglio non hanno bisogno di tantissima acqua: basterà mantenerli umidi. Nel mio caso, qualche spruzzata di acqua con uno spruzzino la sera del primo giorno è più che sufficiente. Attenzione a non mettere troppa acqua durante la germogliazione, c’è sempre il rischio di ammuffire i germogli.

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Come faranno questi chicchi a germogliare in appena 4/5 giorni? Eppure…

2. Il secondo giorno, vedrete più chiaramente che i semi si sono spaccati e stanno cominciando a germogliare. Aumentate leggermente le dosi di acqua (circa una tazzina di caffè la mattina e una la sera) e scolate l’acqua che si accumula nella vaschetta inferiore: non buttatela via, è ricca di sali minerali e di vitamine, potete sempre usarla per innaffiare le piante.

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Secondo giorno: ecco che pian pianino comincia a vedersi qualcosa

3. Il terzo giorno il colore dominante comincia a diventare il verde: i germogli di trifoglio sembrano crescere a vista d’occhio. Noterete come i germogli sul ripiano superiore – più esposti alla luce – crescono più in fretta.

Ci basterà invertire la posizione dei vari ripiani per mantenerli alla pari nella crescita.
Altra cosa, se germogliate nei mesi caldi, potrà capitare di vedere degli insetti aggirarsi “minacciosamente” attorno ai vostri germogli. Potrete proteggere i germogli con una garzetta che allontanerà gli insetti, ma che non ne impedirà la crescita.

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Terzo giorno: il giorno della – chiamiamola così – fioritura. Occhio a non bagnarli troppo, ma… come bevono!

4. Il quarto giorno i germogli vi sembreranno quasi pronti, ma pazientate ancora un attimo, raramente sono pronti già al quarto giorno.

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Il quarto giorno è una pioggia di verde… ancora un pochino e sono pronti

5. Il quinto giorno i nostri germogli di trifoglio sono pronti: si consumano crudi, in modo da potere beneficiare di tutte le loro proprietà nutritive. Su insalate, ma anche su una bruschetta, una fetta di pane imburrata, in una minestra o anche tranquillamente da soli, leggermente conditi come una comune insalata.

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Quinto giorno: sono praticamente pronti… ma aspettiamo ancora qualche ora.

Una cosa importante da ricordare

Un accorgimento fondamentale: non lasciateli nel germogliatore dopo il quinto giorno, anche se cresceranno ancora.

Di fatto una crescita eccessiva comporterà una perdita di sostanze nutritive e li renderà poco commestibili.

germogliatore
Alla sera del quinto giorno i germogli sono pronti da lavare e mettere in tavola prima che sia troppo tardi!

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Come conservare i germogli?

I germogli si possono conservare altri 4/5 giorni dopo la raccolta in frigorifero (ma non congelare), anche perché – a differenza della verdura che comincia a perdere proprietà nutritive dopo la raccolta – i germogli mantengono intatte le loro proprietà anche fuori dal germogliatore.

Buona germogliazione a tutti!

E scriveteci le vostre avventure di autoproduzione con i germogliatori, ma soprattutto non scoraggiatevi per gli eventuali insuccessi iniziali! Imparare è facile e dopo qualche tentativo vi stupirete di quanto è facile germogliare in casa.

SCOPRI ANCHE: Come fare il pane in casa: alimentazione autoproduttiva

Germogliatore e semi: dove acquistarli online

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7 Commenti

  1. ciao
    ho intenzione di comprarmi i semi dell’erba di grano voglio però prima capire se vanno “coltivati” o meglio dire fatti germogliare normalmente come si fa con gli altri germogli (barattolo di vetro innaffiati 2 volte al giorno ecc…) oppure se va steso un sottile strato di terriccio. inoltre ti chiedo se si mangia solo il ciuffo di erba che cresce o se si mangia anche il seme germogliato, grazie

  2. ciao, già due tentativi di fare germogliare dei sei nel germogliatori andati a vuoto. NOn è nato niente.

    HO messo semi di lino, ceci e semi di girasole i n tre vasche diverse, ho bagnato due volta al giorno.

    COsa c’è che non va? Forse il troppo caldo?
    grazie.

    1. i semi di lino sono mucilaggionsi, pertanto sarà necessario germogliarli in un altro modo, o nella germogliatrice automatica dove si vanno ad incastrare bene, mettendone pochi e cambiando spesso l’acqua, i semi di girasole invece bisogna prenderli interi con la cuticola, altrimenti non germinerà mai niente poichè è privo del germe il seme decorticato.
      I ceci germogliano alla grande come d’altronde le lenticchie buonissime!!!
      Il caldo non va ad ostacolare, piuttosto aiuta, ovviamente che non superi i 40 gradi.

      A presto

  3. Avrei una domanda per gli esperti: ho utilizzato il metodo del piatto ed ho raccolto dei fantastici germogli, così presa dall’euforia mi sono comprata il germogliatore in terracotta geo. È vero che crescono più in Fretta ma ne ho già buttati due piatti perchê le radici si attorcigliano tra i loro formando una specie di tappeto che non si scioglie più, devo dire che fa un po’ senso e non viene assolutamente voglia di mangiarli! Io li bagno con lo spruzzino, Sbaglio qualcosa? Forse dovrei tirarli fuori ogni volta e sciacquarli? Grazie a chi mi spiega.

  4. come va pulito il germogliatore in terracotta..una volta che si son formate le muffe…basta acqua?pensavo il detersivo ma non sapevo se la terracotta lo assorbe…

    1. io uso quello automatico della vitaseed, che va benissimo ed è più che un investimento, sulla salute, sul tempo e sulla riuscita dei germogli squisiti.

  5. ho trovato questa germogliatrice automatica ed è davvero utile, soprattutto se torni dopo 5 giorni a casa per i germogli più difficili, quando torni trovi tutto già pronto!!
    Le muffe non esistono è eccezionale davvero, contentissima

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