Normativa

La legge ci tutela su frutta e ortaggi esposti allo smog, ma pochi lo sanno

Forse non lo sapete, ma è vietato ai fruttivendoli esporre la propria merce all’esterno del negozio, soprattutto se vi passano automobili ed è soggetto a smog. A stabilirlo una sentenza della Corte di Cassazione (III sezione, n. 6108 del 2014), che recita così: «La messa in commercio di frutta all’aperto ed esposta agli agenti inquinanti costituisce una violazione dell’obbligo di assicurare l’idonea conservazione delle sostanze alimentari e rispettare l’osservanza di disposizioni specifiche integrative del precetto».

La legge ci tutela su frutta e ortaggi esposti allo smog, ma pochi lo sanno

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Tutto nasce da un fruttivendolo di Nola condannato per aver tenuto delle cassette di verdura esposte sia al maltempo che agli scarichi delle vetture. Eppure quanti negozi e banchi di frutta e verdura lasciano esposte su strada le loro mercanzie, sotto gli occhi di tutti, senza che nessuno dica niente o ci trovi qualcosa da ridire?

Adesso sappiate che la Cassazione ha semplicemente applicato una legge esistente, il DL 283/1962 (art. 5), che «punisce, con l’arresto o con l’ammenda, l’impiego nella produzione, la vendita, la detenzione per la vendita, la somministrazione, o comunque la distribuzione per il consumo, di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione»

Inoltre, la sentenza si riferisce a sua vola a un’altra sentenza della Cassazione (n.43 del 2002), che già chiariva come l‘obiettivo fosse la tutela del benessere del consumatore attraverso la normativa del’igiene della merce.

In realtà, ci sono tanti altri fattori che incidono sulla nostra salute, come le modalità di coltivazione, l’uso di pesticidi, i mezzi di trasporto, ma purtroppo, controllare queste cose risulta per noi complicati se non impossibile. Dobbiamo pertanto fare affidamento agli organi preposti e agli enti certificatori, la cosa che possiamo invece controllare è che l’igiene presso i rivenditori, a noi facilmente visibile, sia rispettata.

Pertanto, cambiare fruttivendolo può essere un primo passo per farci sentire e far comprendere che non tutti sono disposti a subire le violazioni delle leggi che sono nate per tutelarci. Specie se ciò comporta danni alla nostra salute.

Luca Scialò

Nato a Napoli nel 1981 e laureato in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione, scrive per TuttoGreen da maggio 2011. Collabora anche per altri portali, come articolista, ghost writer e come copywriter. Ha pubblicato alcuni libri per case editrici online e, per non farsi mancare niente, ha anche un suo blog: Le voci di dentro. Oltre alla scrittura e al cinema, altre sue grandi passioni sono viaggiare, il buon cibo e l’Inter. Quest’ultima, per la città in cui vive, gli ha comportato non pochi problemi. Ma è una "croce" che porta con orgoglio e piacere.

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Un commento

  1. Buongiorno a tutti!
    Passeggiando me lo sono sempre chiesta: ma che voi sappiate, dovrebbe funzionare così anche in altri paesi, oltre all’Italia? Perché io vivo a Londra al momento e tutti i fruttivendoli, o comunque i negozi che vendono frutta e verdura, la espongono all’esterno senza porsi il benché minimo problema. E non credo che l’aria di Londra sia così salubre e pulita…

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