Notizie

La teoria di Gandhi applicata all’eco-sostenibilità

La vita e il pensiero di Gandhi sono stati d’ispirazione per molte generazioni di attivisti sociali e ambientalisti. Di grande ispirazione è stato anche lo Swadeshi, il suo programma economico.

La teoria di Gandhi applicata all’eco-sostenibilità

Un testo che, a distanza di ormai un secolo, è più che mai attuale; tratta temi significativi, ancora oggi oggetto di discussione: la decrescita felice (di cui parlano Serge Latouche e Maurizio Pallante), la critica allo sviluppo (di Vandana Shiva e Wolfgang Sachs), la protezione della natura e la scelta vegetariana (Rifkin).

Ma cosa penserebbe oggi lo stesso Gandhi osservando la nostra società? Non possiamo saperlo, ma possiamo immaginarlo attraverso le sue citazioni.

«Al mondo c’è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti» diceva Gandhi  «ma non l’avidità di tutti». L’espansione economica su scala globale mira al profitto individuale e corporativo. Al contrario, l’economia su scala locale promossa da Gandhi è interessata al benessere comunitario, incoraggia l’eco-sostenibilità, il rispetto per risorse naturali ed esseri viventi.

«La differenza tra ciò che facciamo e ciò che siamo capaci di fare sarebbe sufficiente a risolvere la maggior parte dei problemi del mondo». Ciò vale sia per gli individui sia per le nazioni, le quali oggi hanno il know-how necessario per investire in modelli sostenibili. Invece scelgono di rincorrere un’economia ormai logora, bloccata a dei modelli superati.

Qualcuno chiese a Gandhi: «Che cosa pensa della civiltà occidentale?». Lui rispose: «Se ci fosse, non sarebbe una cattiva idea». Gandhi non poteva concepire come civile una società in cui i lavoratori lavoravano senza diritti, gli animali erano sottoposti a vivisezione o trattati con crudeltà negli allevamenti e in cui l’attività economica portava inevitabilmente alla devastazione ecologica.

Da allora sono passati quasi cento anni.

Piccoli passi sono stati fatti, molti altri sono da fare. Dopotutto, il vero cambiamento parte anche da ciascuno di noi.

Leggi anche:

Simona Treré

Classe 1984, si è laureata a Bologna in Scienze della Comunicazione (con una tesi su Green Marketing e Green Communication) e ha conseguito il master in Comunicazione Ambientale a Roma. Dal 2009 lavora nel settore della sostenibilità ambientale seguendo la comunicazione e la progettazione ambientale per aziende del territorio. Grazie ai suoi studi e al suo lavoro si è potuta dedicare a una delle passioni: l’ecologia e il rispetto per la natura (nei suoi vari, complicati e meravigliosi aspetti). Per divertimento ha sfilato come modella di abiti green e per hobby si è avvicinata all’affascinante mondo dei “rifiuti-non rifiuti” attraverso il riciclo creativo, creando e vendendo oggetti realizzati con materiale di recupero.

Articoli correlati

Un commento

  1. Mi ha piaciuto, l’ho tradotto in francese :

    La vie et la pensée de Gandhi ont été une source d’inspiration pour plusieurs générations de militants sociaux et d’écologistes. Le Swadeshi, son programme économique est également une autre grande source d’inspiration.

    Un texte qui, après bientôt un siècle est plus que jamais actuel ; il traite de thèmes significatifs, qui font encore aujourd’hui objet de discussions : la Décroissance Heureuse (dont parlent Serge Latouche et Maurizio Pallante), La critique du développement (Vandana Shiva, Wolfgang Sachs), la protection de la nature et le choix végétarien* (Rifkin).

    Mais que penserait-il aujourd’hui Gandhi lui-même s’il observait notre société ? Nous ne pouvons le savoir, mais nous pouvons l’imaginer à travers ses citations.

    «Dans le monde, il y a assez pour subvenir aux besoins de tous »  disait Gandhi, «mais pas l’avidité de tous » L’expansion économique à l’échelle mondiale a pour but de profit individuel et d’entreprise. Au contraire, l’économie à l’échelle locale promue par Gandhi est intéressée au bien-être communautaire, encourage l’éco-durabilité, le respect des ressources naturelles et des êtres vivants.

    «La différence entre ce que nous faisons et ce que nous sommes capables de faire suffirait à résoudre la plupart des problèmes du monde.” Cela est vrai tant pour les individus que pour les nations, lesquels aujourd’hui ont le savoir-faire pour investir dans des modèles durables. Au lieu de cela, ils choisissent de recourir à une économie désormais usée, bloquée dans des modèles dépassés.

    Quelqu’un a demandé à Gandhi: «Que pensez-vous de la civilisation occidentale? » Il répondit : « S’il y en avait une, ce ne serait pas une mauvaise idée. » Gandhi ne pouvait concevoir comme civile une société dans laquelle les travailleurs étaient sans droits, les animaux soumis à la vivisection ou traités avec cruauté dans des élevages, et dans laquelle l’activité économique portait inévitablement à la dévastation écologique.

    Depuis lors, se sont passés bientôt cent ans.

    De petits pas ont été faits, beaucoup restent à faire.
    Après tout, le vrai changement vient de chacun d’entre nous.

    © Article de Simona Trere du 22 Novembre 2012
    source : http://www.tuttogreen.it/la-teoria-di-gandhi-applicata-alleco-sostenibilita/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Pulsante per tornare all'inizio