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Lubiana capitale verde 2016, una città poco conosciuta

Terminato il dramma della guerra che l’ha lacerata nel corso degli anni ’90, l’ex Jugoslavia si è frammentata in tanti Stati, ognuno con le sue peculiarità, problematiche, ma anche risorse e bellezze. Tra queste ultime va sicuramente annoverata Lubiana, capitale-gioiellino della Slovenia.

Lubiana capitale verde 2016, una città poco conosciuta

E’ attraversata dal breve fiume Ljubljanica, che consente la conformazione di suggestivi panorami e vedute. Ha un centro storico in stile barocco e Art Nouveau, mentre l’architettura del resto della città è stato palesemente influenzato dalla confinante Austria. Ciò anche come conseguenza di quasi due secoli di subordinazione all’Impero austro-ungarico. Nel corso della prima metà del ‘900 il Paese è stato anche annesso all’Italia (l’Italia entrò nella Prima guerra mondiale anche per rivendicarne l’amministrazione), per poi tornare alla Jugoslavia alla fine della drammatica Seconda Guerra mondiale.

Lubiana capitale verde 2016
Un’immagine spettacolare della capitale green 2016

Conta quasi 275mila abitanti. I punti forti della sua economia sono i collegamenti stradali e marittimi che ne fanno un importante punto di snodo commerciale, ma vi sono anche diverse industrie (le multinazionali gradiscono la Slovenia, come tanti altri Paesi dell’est Europa, per il basso costo della manodopera) e istituti di ricerca scientifica.

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Ma Lubiana capitale verde 2016 è principalmente un riconoscimento anche alla tradizionale vocazione green della capitale slovena. Il riconoscimento dato dal Commissario europeo per l’Ambiente Janez Potočnik si basa sulle seguenti motivazioni: le strategie adattate votate alla ecosostenibilità, il cambiamento in positivo del sistema dei trasporti e la sensibilizzazione ambientale dei cittadini.

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Tutti punti contenuti nel programma “Vision 2025”, che comprende il programma di protezione ambientale, il Piano di Mobilità Sostenibile, il Piano d’azione per l’energia sostenibile e la strategia dell’elettromobilità. Il tutto avente due obiettivi principali: ridurre l’inquinamento e favorire uno stile di vista sostenibile.

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Lubiana è riuscita a battere la concorrenza di altre quattro candidate: Essen, Nijmegen, Oslo e Umeå. Ma come ha fatto? Intanto cambiando radicalmente i trasporti nell’ultimo decennio. Prima la città pativa molto il traffico, mentre negli anni ha puntato gradualmente sui mezzi di trasporto pubblici, sulla circolazione pedonale e sulle biciclette. Dal 2011 si sono contati oltre 1,6 milioni di viaggi col bike sharing del ‘BicikeLJ’. Ma il governo sloveno ha altri obiettivi ancora più ambiziosi per il prossimo quinquennio, al fine di rendere paritario l’uso di bici e mezzi pubblici con quello dell’auto.

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Insomma, una perla architettonica che punta ad essere anche un esempio ecosostenibile per il resto d’Europa. Ma in cosa consiste il premio che ha ricevuto? Trattasi dell’European Green Capital Award, istituito nel 2010 dall’Ue al fine di spronare le città a diventare luoghi più piacevoli in cui vivere e lavorare. Il Premio pertanto viene assegnato ogni anno a una città europea che ha raggiunto elevati standard ambientali e che si è impegnata per il futuro con obiettivi ambiziosi. Un mix dunque di obiettivi raggiunti e prospettive. Che la Capitale slovena ha soddisfatto in pieno.

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La prima città a riceverla è stata Stoccolma nel 2010, poi Amburgo nel 2011, Vitoria-Gasteiz nel 2012, nel 2013 Nantes, lo scorso anno Copenaghen e quest’anno Bristol, come vi abbiamo detto qui. E le italiane come stanno messe? Lo scorso anno abbiamo candidato Torino, ma nulla di fatto. Speriamo che nei prossimi anni le nostre metropoli siano più competitive in materia ambientale.

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Luca Scialò

Nato a Napoli nel 1981 e laureato in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione, scrive per TuttoGreen da maggio 2011. Collabora anche per altri portali, come articolista, ghost writer e come copywriter. Ha pubblicato alcuni libri per case editrici online e, per non farsi mancare niente, ha anche un suo blog: Le voci di dentro. Oltre alla scrittura e al cinema, altre sue grandi passioni sono viaggiare, il buon cibo e l’Inter. Quest’ultima, per la città in cui vive, gli ha comportato non pochi problemi. Ma è una "croce" che porta con orgoglio e piacere.

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