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Mattoni di vetro o bottiglie di birra? Entrambe le cose!

Più volte vi abbiamo proposto esempi di riciclo creativo (che in inglese è chiamato upcycling), un modo di reinventare gli oggetti e trovarne nuovi utilizzi, oramai uno dei cardini dell’architettura e del design contemporaneo.

Mattoni di vetro o bottiglie di birra? Entrambe le cose!

Ma sapevate che in realtà la prima idea di upcycling dobbiamo riconoscerla a Mr Heineken?

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Era il lontano 1963 quando Alfred Heineken, passeggiando lungo la spiaggia dei Caraibi, rimase colpito da due problemi: la presenza allarmante di bottiglie sulla costa e i costi elevati dei materiali da costruzione.

Il magnate dell’industria pensò di risolvere il tutto realizzando delle bottiglie di birra dalla forma squadrata, in modo da poterle riutilizzare come mattoni per costruire muri. Da questa riflessione e con l’aiuto dell’architetto olandese John Habraken nacque il progetto WOBO (WOrld BOttle).

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Nello stesso anno vennero prodotte 100.000 bottiglie che furono utilizzate per costruire un capannone presso la tenuta del signor Heineken a Noordwijk, nei Paesi Bassi.

Una delle maggiori difficoltà fu trovare un modo per creare angoli ed aperture senza dover tagliare il vetro delle bottiglie. Per questo WOBO venne accantonato fino al 1975, quando Martin Pawley pubblicò un articolo  sul progetto.

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A quel punto Alfred Heineken riprese i contatti con Habraken e, con la collaborazione del designer Rinus van den Berg, misero in piedi un altro progetto per un edificio costituito da vari componenti riciclati: i fusti di petrolio per le colonne, le bottiglie di birra come mattoni e i ripiani degli autobus della Volkswagen per il tetto.

L’edificio non venne mai costruito, ma in compenso venne realizzato un secondo muro nel museo Heineken di Amsterdam, visitabile per i più curiosi.

A noi l’idea piace, immaginate l’effetto ottico dei raggi solari che passano attraverso il verde della bottiglia, potrebbe essere un modo alternativo per dare colore e vitalità all’appartamento.

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Ma a questo punto ci chiediamo: ci sarà mai qualcuno che riuscirà a dare concretezza a questo progetto?

Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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