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Mobilità sostenibile del futuro: nei prossimi 50 anni come ci sposteremo?

Quando pensiamo alla mobilità sostenibile del futuro come ci immaginiamo di spostarci nei prossimi 50 anni? Oggi siamo tutti consapevoli dei molti vantaggi del trasporto pubblico: minor traffico, città più vivibili, riduzione dell’inquinamento, possibilità di evitare lo stress degli ingorghi stradali, magari dedicandosi ad altre attività) ma provate ora a immaginare come sarebbe la mobilità sostenibile nei prossimi 50 anni, con quali nuovi mezzi e innovazioni.

Mobilità sostenibile del futuro: nei prossimi 50 anni come ci sposteremo?

Ma forse il vostro pensiero non può neppure arrivare a concepire quanto bolle in pentola.

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La rivoluzione del trasporto pubblico è dietro l’angolo: allacciate le cinture e immergetevi in questo viaggio che vi farà conoscere realtà ancora inimmaginabili. Ecco 10 mezzi che potrebbero modificare irreversibilmente le nostre modalità di spostamento.

1) Treni superconduttori nel vuoto. Indubbiamente, il sistema dei treni a levitazione magnetica, veloci e privi di attrito, seppur operativo da decenni, non ha ancora conosciuto un’applicazione degna di nota. Il suo costo, d’altronde, è ancora decisamente troppo alto, così nessuno ha pensato finora di sostituire le diffuse e funzionali ferrovie tradizionali. Comunque sia, il trasporto in tubi a vuoto (ETT), un sistema di treni superconduttori a levitazione magnetica che viaggiano in spazi vuoti alla velocità di ben 6.500 Km/h su tratte internazionali, potrebbe diventare realtà! Pensate, per raggiungere New York da Pechino occorrerebbero solo 2 ore. Questa sì che sarebbe una rivoluzione! Gli ideatori di questo sistema sono convinti che ETT garantirebbe un’efficienza 50 volte maggiore rispetto ai treni o alle automobili elettriche. In questo settore sono attive anche Terraspan, che sta progettando una rete di tunnel superconduttori,  e Swissmetro, che ha proposto per la Svizzera un progetto di treno in spazio vuoto, capace di raggiungere la velocità di 500 Km/h.

2) Treni sui cavi. Viaggiare in  vetture che corrono lungo pesanti cavi elettrici sopraelevati ad alta tensione forse vi sembrerà una follia irrealizzabile. In realtà, potrebbe trattarsi della nuova frontiera del trasporto pubblico sostenibile, poiché i progettisti di questo sistema son sicuri che la teoria delle corde garantirebbe notevoli vantaggi in termini di costi e di efficienza. Un motore di 80 Kw riuscirebbe infatti a far raggiungere la velocità di 250 Km/h ad un veicolo da 20 passeggeri.

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3) Binari sopraelevati. Chi ha ulteriormente sviluppato il concetto dei binari sopraelevati da terra è Robert C. Pulliam col suo progetto di rotaie tubulari. Se tale sistema riuscirà a vedere la luce in un prossimo futuro, potremo assistere al viaggio di treni che portano con sé i binari, con le ruote e i motori contenuti in anelli sopraelevati attraverso i quali passano le carrozze ad una velocità fino a 240 Km/h. Questa tecnologia sarebbe già disponibile, mentre il design non comprometterebbe troppo le infrastrutture esistenti. I progettisti stimano poi che i costi di costruzione potrebbero essere del 60% inferiori rispetto a quelli della rete tradizionale dei treni urbani.

4) Strade condivise. Ridurre la congestione urbana facendo uso delle infrastrutture esistenti: idea geniale che potrebbe sconvolgere il concetto di trasporto pubblico. I bus divaricati potrebbero correre su dei trampoli piazzati al di sopra del traffico stradale, grazie a dei piccoli binari posizionati tra le corsie. I cittadini usufruirebbero invece di fermate sopraelevate per salire e scendere dal veicolo. I vantaggi di questo sistema sono ben evidenti: più persone che si muovono sulle carreggiate, senza provocare ulteriori ingorghi né alterare le infrastrutture presenti. Frenate gli entusiasmi però! Ad oggi non si conoscono ulteriori progressi in merito allo sviluppo di questo progetto-pilota.

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5) . Si chiama Shweeb ed è il sistema monorotaia che si avvale di biciclette poste all’interno di cabine, agganciate a dei binari. Un modo interessante e innovativo per muoversi senza inquinare e fare al contempo attività fisica. Shweeb si trova già all’interno di un parco in Nuova Zelanda. Grazie alle vostre pedalate con questo sistema potete già raggiungere una velocità massima di 45 Km/h. Questa nuova tecnologia non è pensata però unicamente per la mobilità nelle aree verdi. Nel 2010 ha ottenuto un finanziamento di 1 milione di dollari da parte di Google e la stessa società ha già fatto sapere che comunicherà presto la locazione scelta per il primo Shweeb destinato al trasporto pubblico.

6) Treni solari. Col SolarBullet Project entrano in campo le fonti rinnovabili. Questa nuova tecnologia punta a realizzare treni ad alta velocità che possano correre lungo binari equipaggiati con pannelli solari, tramite apposite tettoie capaci di garantire i 110 Mw di elettricità necessari per far funzionare il sistema. Il progetto è attualmente alla fase di ricerca, ma sta incontrando varie difficoltà a causa soprattutto degli alti costi. Chissà se riusciremo mai ad aver notizia dell’inaugurazione della linea già progettata, Tucson-Phoenix. La mobilità sostenibile del futuro potrebbe inoltre avvalersi non solo del solare ma anche dell’eolico. Il T-Box consisterebbe in delle turbine incorporate nei binari, che potrebbero esser impiegate per sfruttare l’energia del vento derivata dal passaggio del treno ad alta velocità.

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7) Treno cingolato. In questi anni si stanno registrando notevoli sviluppi sul fronte dei veicoli elettrici privati plug-in, che si basano su quella tecnologia “senza spina” capace di garantire la ricarica durante il movimento dei veicoli. Un sistema che potrebbe riservare importanti novità anche per un trasporto pubblico sempre più ecologico ed efficiente. I ricercatori del Korea Advanced Institute of Science and Technology hanno già messo a punto una sorta di “treno cingolato”. Si tratta di un motore e tre autovetture che sfruttano l’energia fornita da un’infrastruttura posta sotto terra, costituita da un lungo binario della sezione di 2,2 Km. Quali i vantaggi? Questo sistema riuscirebbe a funzionare con una batteria di ridotte dimensioni, pari a 1/5 di quelle utilizzate dai veicoli elettrici attualmente sul mercato. Un guadagno in efficienza, controbilanciato però dalla perdita dovuta alla ricarica senza contatto. I ricercatori si augurano di poter commercializzare questa tecnologia nei prossimi anni.

8) Sistemi di guida automatica. Uno dei vantaggi del trasporto pubblico è sicuramente quello di evitare la confusione originata dai singoli guidatori, ognuno orientato nella propria direzione. È ispirato a questa logica il sistema “Follow the Leader”, dove un veicolo principale è collegato in modalità wireless ad una serie di automobili che seguono il suo itinerario autonomamente, senza per forza dover compiere il tragitto completo. Tale tecnologia mantiene così la flessibilità propria del trasporto privato, richiedendo unicamente la presenza di un computer che colleghi i veicoli. Notevoli i benefici, in termini di riduzione del consumo di carburante e della congestione stradale. Questo progetto è stato avviato dal 2009 ed è stato sperimentato pubblicamente di recente con esiti positivi.

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9) Treni spaziali a levitazione magnetica. 2050: nello spazio in treno! Non è il titolo di un nuovo film di fantascienza ma un progetto ideato dal dott. George Maise in collaborazione con uno degli inventori del superconduttore a levitazione magnetica, James Powell. In pratica, si sta già pensando al modo di ridurre i costi per mandare in orbita non solo cargo commerciali… ma perfino turisti “spaziali”. Lo Startram System si basa su un funzionamento molto simile a quello dell’ETT già trattato in precedenza, con la differenza che gli ultimi 20 Km del lungo binario da ben 1.609 Km sono puntati verso l’alto, prevedendo il lancio del vagone nella bassa orbita terrestre.

10) Ascensore spaziale. Prendete sempre il 2050 come anno di riferimento. Ebbene, in quell’anno l’azienda di costruzioni giapponese Obayashi mira ad avere a disposizione un ascensore spaziale di 96.000 Km capace di trasportare contemporaneamente 30 passeggeri. Quest’idea è vecchia di almeno 100 anni e oggi si pensa di poterla mettere in pratica utilizzando un cavo agganciato a una stazione base, per inviare gli astronauti in orbita ad un costo di molto inferiore agli attuali sistemi di lancio, basati sui razzi. Tutto il sistema si reggerebbe su un punto cardine, ossia la sottile catena in materiale leggero (molto probabilmente costituito da nanotubi di carbonio) che si estenderebbe da un punto di ancoraggio situato all’equatore terrestre o in sua prossimità fino ad un punto nello spazio a ben 96.560 Km!

Forse non tutti questi progetti si realizzeranno, ma la mobilità sostenibile del futuro promette cambiamenti rivoluzionari.

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