Agricoltura biologica

Organismi geneticamente modificati: cosa sono, pro e contro

Come si ottengono gli OGM e quali conseguenza avranno sull'uomo e l'ambiente

Negli ultimi anni, sempre più spesso si sente parlare di Organismi Geneticamente Modificati. Ma cosa si intende con OGM? Quali sono i vantaggi che tali organismi modificati possono apportare? Ma, soprattutto, quali i danni che possono arrecare all’ambiente e alla salute dell’uomo?
Affrontiamo la questione sugli OGM in questo approfondimento.

Organismi geneticamente modificati: cosa sono, pro e contro

Che cosa sono gli Organismi Geneticamente Modificati

Con il termine si fa riferimento a degli organismi, diversi dall’essere umano, in cui il DNA è stato modificato in modo differente rispetto a quanto avviene in natura, tramite l’accoppiamento e la ricombinazione genetica naturale.

In pratica, quindi, attraverso le moderne biotecnologie, alcuni tratti di geni selezionati da un organismo vengono trasferiti ad un altro organismo, anche se non appartenenti a specie correlate.

Lo studio e la produzione di OGM ha per scopo quello di migliorare alcune caratteristiche di piante, animali e microorganismi, come ad esempio la resa, la qualità o la resistenza a malattie e ad ambienti ostili.

Qual è stato il primo prodotto OGM

Il primo OGM moderno risale al 1973, e fu ottenuto da Stanley Norman Cohen e Herbert Bover. Gli scienziati, utilizzando l’enzima ligasi, furono in grado di clonare un gene di una rana all’interno del batterio Escherichia coli. Così facendo avevano dimostrato che era possibile trasferire materiale genetico tra due diversi organismi.

Come vengono creati gli Organismi Geneticamente Modificati

Dalla modifica genetica può derivare una mutazione, un’inserzione oppure la cancellazione di alcuni geni. Di solito, i geni inseriti provengono da una specie diversa.

Esistono varie tecniche attraverso cui poter modificare il DNA di un organismo vegetale o animale. Esaminiamo le principali.

  • Ricombinazione del materiale genetico, utilizzando vettori che appartengono alle molecole di DNA e RNA (o loro derivati) formulando sempre nuove combinazioni, da inserire nell’organismo. In futuro, questo sistema permetterà ai materiali di replicarsi in maniera spontanea
  • Utilizzo di virus come veicolo
  • Introduzione diretta nell’organismo ospite di materiale genetico attraverso macroiniezione o microincapsulamento
  • Elettroporazione tramite impulso elettrico
  • Fusione cellulare sempre attraversometodologie non spontanee

Organismi Geneticamente Modificati

Come si fa a sapere se un prodotto è OGM

È possibile riconoscere i prodotti OGM leggendo con attenzione le etichette alimentari.

Perché si usano gli OGM in agricoltura

Uno degli ambiti in cui sono più utilizzati questi organismi modificati è quello agricolo. Difatti, i prodotti OGM coltivati con metodi di coltura tradizionale risultano essere più resistenti e più produttivi. Inoltre, oltre ad avere una capacità di conservazione più lunga, consentono anche di limitare l’utilizzo di acqua e di fertilizzanti.

Quali sono gli Organismi Geneticamente Modificati più diffusi

Attualmente solo alcune varietà di piante e di semi sono sviluppati, autorizzati e commercializzati. Nello specifico:

  • mais
  • cotone
  • soia
  • colza
  • barbabietola da zucchero

Le autorizzazioni della Commissione europea riguardano il poter coltivare queste varietà OGM sui terreni UE. Ma, nei prossimi anni, ne consentiranno il commercio e l’impiego anche per la produzione di mangimi per animali e per l’alimentazione umana.

Quali sono le verdure OGM

Le modifiche artificiali al materiale genetico dei vegetali sono destinate ad aumentarne la produttività oppure la resistenza nei confronti di un insetto, di una malattia, così come anche nei confronti di eventi climatici come la siccità.

Attualmente, le principali colture geneticamente modificate sono il mais, la soia, il cotone, la colza e la barbabietola da zucchero.

Quali frutti sono OGM

Tra i frutti OGM sul mercato, attualmente si conoscono le mele artiche e la papaya arcobaleno.

Pro e contro degli Organismi Geneticamente Modificati

L’utilizzo di OGM viene considerata una valida alternativa all’agricoltura tradizionale e all’impiego massiccio di sostanze come pesticidi ed erbicidi. Si ritiene infatti possa assicurare un raccolto produttivo anche in caso di attacchi da parte di parassitari o in presenza di imprevisti climatici.

In ogni caso, nonostante la produzione di OGM abbia delle finalità, in teoria vantaggiose, presenta anche degli svantaggi. Analizziamo entrambi.

Differenze tra ibridazione e OGM

L’ibridazione e la modifica artificiale del DNA di una pianta con tecniche di laboratorio sono entrambi metodi per alterare le caratteristiche genetiche delle piante e degli animali, ma differiscono significativamente nei loro processi e spesso per gli scopi finali. E le controversie che accompagnano gli OGM non sono assolutamente presenti nel caso di organismi ibridi.

Vediamo da vicino cosa sono e come differiscono queste due tecniche.

Cos’è l’ibridazione

L’ibridazione è un processo naturale che si verifica da millenni. Due individui geneticamente diversi si accoppiano producendo una prole con tratti ereditari combinati. Questo meccanismo naturale che è lungo nel tempo vale sia per l’Uomo che per gli animali e le piante e fa parte dell’evoluzione.

Da diversi secoli però l’Uomo ha capito che può intervenire su questo processo di selezione naturale per accelerarlo, in particolare in agricoltura si impiega sulle piante, e nell’allevamento sugli animali, per produrre nuove varietà che possano avere determinate caratteristiche desiderate, come maggiore resistenza alle malattie, migliore resa, o eccellenti qualità nutrizionali o organolettiche.

L’ibridazione può verificarsi anche attraverso l’intervento diretto degli agricoltori o dei coltivatori, che selezionano specifici individui per il polline e gli ovuli per creare incroci mirati.

Questo è un processo naturale e antichissimo, che si caratterizza può verificarsi spontaneamente in natura o può essere indotto dall’uomo. L’incrocio avviene sempre tra due varietà diverse della stessa specie o di specie molto vicine e non introduce DNA da specie completamente diverse o non correlate, come invece avviene con gli OGM.

Dopo queste brevi spiegazioni su cosa sono, per capire le principali differenze tra l’ibrido e l’OGM le abbiamo riassunte qui sotto:

  • Metodologia. L’ibridazione avviene attraverso l’incrocio naturale, mentre gli OGM richiedono manipolazione genetica in laboratorio.
  • Trasferimento genetico. L’ibrido è il risultato di variazioni su individui della stessa specie o di specie simili, mentre con una modifica artificiale del materiale genetico si può operare su specie distanti.
  • Precisione. Gli OGM consentono modifiche molto più precise del genoma rispetto all’ibridazione e richiedono interventi scientifici e laboratori per modificare il DNA.
  • Risultati. Le modifiche della variazione artificiale del DNA sono molto specifiche e mirate, tanto che possono includere l’introduzione di nuove funzioni, mentre le specie ibride mantengono sempre le stesse funzioni.
  • Tempo. La creazione di un prodotto artificialmente modificato è più rapida rispetto all’ottenimento di risultati simili attraverso le tradizionali tecniche d’ibridazione, e sono necessarie molte generazioni.
  • Regolamentazione. Gli OGM sono sottoposti a regolamenti molto severi rispetto alle varietà ibride perché non è chiaro che tipo di danni e pericolosità possano comportare sul lungo periodo sulla salute e l’equilibrio naturale.
  • Opinione pubblica. La modifica artificiale del genoma è da anni al centro di controversie e preoccupazioni che coinvolgono la sicurezza e l’impatto ambientale, a differenza dei prodotti ibridi che sono più comunemente accettati.

Il dibattito sulla presunta pericolosità degli OGM coinvolge diverse questioni, etiche, ambientali, di salute umana e di sicurezza alimentare, mentre l’ibridazione è vista come una pratica agricola tradizionale e quindi è  accettata.

È importante notare che entrambi i metodi hanno l’obiettivo di migliorare le caratteristiche delle piante e degli animali per beneficiare l’agricoltura e l’alimentazione. Tanto che gli ibridi sono impiegati nell’agricoltura biodinamica, in agricoltura naturale e in quella agricoltura biologica!

Differenze tra modifiche naturali del DNA e modifiche artificiali

Nel dibattito sugli OGM è importante tenere presente che le modifiche del DNA sono meccanismi che avvengono da sempre in natura e sono alla base dell’evoluzione delle specie animali e vegetali, mentre le modifiche artificiali sono una tecnica creata in tempi recenti dall’uomo per vari fini. Il risultato di entrambi è l’alterazione del patrimonio genetico di un organismo. Ed è alla base dell’evoluzione e della diversità genetica della specie umana, animale e vegetale.

Le modifiche naturali del DNA possono avvenire attraverso un meccanismo di mutazione casuale nel DNA durante la divisione cellulare o a causa di fattori ambientali come radiazioni UV, sostanze chimiche, o virus. Altre alterazioni possono avvenire durante la riproduzione sessuale, quando il DNA viene mescolato, così che i figli ricevano una combinazione unica dei geni dei genitori. Infine, in natura, particolarmente tra i batteri, i geni possono essere trasferiti direttamente da un organismo all’altro, non necessariamente tra genitori e prole, in un processo chiamato trasferimento genico orizzontale.

Questi processi avvengono senza intervento umano e sono parte integrante dell’evoluzione naturale delle specie.

Tuttavia, le modifiche possono anche essere artificiali, come abbiamo visto, e la biotecnologia ha messo a punto tecnologie di ingegneria genetica come il DNA ricombinante, per inserire specifici geni da un organismo (di solito di una specie diversa) in un altro, creando caratteristiche che non si troverebbero altrimenti in quella specie o che richiederebbero migliaia di anni per svilupparsi naturalmente. Anche tecniche di editing genetico, come CRISPR/Cas9, permettono di effettuare tagli precisi nel DNA per rimuovere, aggiungere o alterare sequenze di DNA in specifici punti del genoma, con un livello di precisione molto elevato.

Questi interventi sono guidati da scopi specifici, come migliorare la resistenza alle malattie, aumentare la produttività, o migliorare le caratteristiche nutrizionali.

Vantaggi degli OGM

Nel settore delle coltivazioni, gli OGM apporterebbero i seguenti vantaggi:

  • aumento del raccolto
  • diminuzione dei tempi di crescita dei prodotti
  • miglior gusto
  • maggiore resistenza a malattie, parassiti ed erbicidi
  • maggiore tolleranza agli stress
  • introduzione di nuovi prodotti
  • nuovi metodi di coltivazione

Vediamo ora i vantaggi degli OGM per gli animali:

  • aumento della produttività
  • maggior resa produttiva: di carne, latte e uova
  • aumento della resistenza alle malattie
  • qualità del cibo migliore
  • miglioramento della salute degli animali
  • introduzione di nuovi metodi diagnostici per curare malattie e varie patologie

Organismi Geneticamente Modificati

Passiamo quindi ora in rassegna i vantaggi degli OGM per l’ambiente e la società:

  • conservazione del terreno e dell’acqua
  • migliore gestione degli scarti naturali
  • trattamenti più efficienti
  • impiego di processi biologici per i prodotti di selvicoltura
  • maggiore quantità di cibo garantito per le popolazioni in via di sviluppo

Svantaggi degli Organismi Geneticamente Modificati

Soffermiamoci invece ora sugli svantaggi degli OGM, che sono i cavalli di battaglia dei suoi detrattori, che puntano molto sull’agricoltura biologica e sulla biodinamica per contrastarne la diffusione:

  • perdita delle biodiversità
  • potenziale impatto dannoso sulla salute dell’Uomo
  • dipendenza nei Paesi industrializzati nei confronti delle campagne sviluppate
  • sfruttamento straniero delle risorse naturali (cosiddetta “bio-pirateria”)
  • dominio economico da parte di poche compagnie per la produzione di cibo nel mondo con conseguente monopolio da parte delle compagnie più grandi, a sfavore delle piccolo-medie imprese
  • stress animale
  • violazione dei valori che sono insiti negli organismi naturali
  • favorire gli interessi dei Paesi più ricchi
  • costi elevatissimi per quanto riguarda ricerca, sperimentazione, produzione e richiesta delle autorizzazioni

Cosa vuol dire non OGM

I prodotti no OGM sono tutti quei prodotti che non hanno subito “trattamenti” e modifiche genetiche in maniera artificiali.

Per poter essere definita completa, però, la dicitura «senza OGM» va integrata con la specifica riguardante il fatto che per l’alimentazione degli animali non sono state impiegate piante foraggere geneticamente modificate, né prodotti derivati da esse.

Le due diciture devono essere ben leggibili e collocate nel medesimo campo visivo.

Il latte ottenuto da vacche nutrite con mais OGM non va caratterizzato come OGM, purché non sia stato ricavato da una mucca geneticamente modificata.

Quali organismi non vengono classificati come OGM

Tutti quegli organismi il cui insieme genetico ha subito modifiche e/o trasformazioni attraverso procedimenti di naturalmente spontanei.

Difatti, la natura può trasformare i vari organismi in tantissimi modi differenti. Sta proprio nell’insieme di tali cambiamenti che gli esseri viventi si sono evoluti sulla Terra.

Di contro, invece, le trasformazioni che attribuiscono ad un organismo la definizione di OGM, sono di tipo artificiale.

Qual è la differenza tra OGM e transgenico

OGM e transgenico non sono sinonimi.

Il termine ‘transgenico’, infatti, si riferisce ad un particolare tipo di OGM, dove compare l’aggiunta di materiale genetico ottenuto da un secondo organismo non correlato.

Cosa prevede la Legislazione europea sugli Organismi Geneticamente Modificati

Per la coltivazione di OGM, c’è una autorizzazione stabilita a livello europeo. Nonostante ciò, i vari Paesi, hanno sempre l’ultima parola.

Dall’aprile 2015, infatti, i singoli Paesi possono decidere in qualsiasi momento (anche dopo l’autorizzazione da parte dell’UE) di vietare la coltivazione di OGM sul loro territorio.

Per quanto invece attiene la commercializzazione di prodotti OGM, la Commissione europea proponeva il medesimo approccio della coltivazione, ovvero lasciare la scelta ai singoli Paesi. Tale proposta è stata però respinta in quanto i deputati delle commissioni per l’Ambiente e per la Sicurezza alimentare hanno ritenuto tale proposta impraticabile, al punto da dover introdurre dei controlli alle frontiere fra i Paesi pro e anti-OGM.

Inoltre, per la coltivazione e la commercializzazione degli OGM importati è necessaria una autorizzazione preventiva e una valutazione scientifica del rischio.

Gran parte degli OGM autorizzati nell’UE sono destinati ai mangimi per animali d’allevamento.

Nello specifico, relativamente alla importazione da paesi terzi, si contano 58 OGM autorizzati nell’Unione europea per il consumo di alimenti e mangimi, fra cui, colza, mais, soia, cotone e barbabietola da zucchero.

Secondo quanto stabilito dal sistema di etichettatura alimentare dell’UE, le aziende sono obbligate ad indicare se gli alimenti, o i mangimi prodotti, contengono OGM (in caso di presenza superiore allo 0,9% del prodotto).

L’iter della autorizzazione OGM

Per poter essere immesso sul mercato europeo, un Organismo Geneticamente Modificato o un suo prodotto derivato, deve aver ottenuto l’autorizzazione sulla base di una procedura complessa, che include una valutazione di rischio sia per la salute umana che per l’ambiente.

In particolare, la normativa di riferimento in campo alimentare per il settore degli OGM è rappresentata dal Regolamento (CE) n.1829/2003 e dal Regolamento (CE) n.1830/2003, in applicazione entrambi dal 18 aprile 2004.

Nello specifico, il Regolamento (CE) n.1829/2003:

  • definisce la procedura di autorizzazione per l’immissione in commercio di un OGM o di un alimento (o mangime OGM)
  • stabilisce i requisiti riguardanti l’etichettatura
  • determina la soglia di tolleranza circa la presenza – accidentale o inevitabile dal punto di vista tecnico – di OGM

La procedura di autorizzazione è centralizzata. Ecco come funziona.

  • Gli operatori interessati presentano all’Autorità nazionale competente di uno Stato membro la domanda di autorizzazione per ogni OGM e i suoi possibili impieghi
  • Il dossier con tutte le informazioni sull’OGM in esame viene valutato dall’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare)
  • L’EFSA invia il suo parere alla Commissione europea e agli Stati membri
  • La CE redige una proposta di decisione che viene poi sottoposta ai vari Stati membri per l’eventuale approvazione o meno

Cosa dice la Legge italiana sugli OGM

In Italia, nessuna pianta geneticamente modificata viene coltivata per finalità commerciali. Tuttavia, è però consentita la commercializzazione dei prodotti, previo il rispetto delle regole di etichettatura e della tracciabilità degli organismi geneticamente modificati (Regolamenti CE 1829/2003 e 1830/2003).

Di fatto, i prodotti OGM devono essere identificabili come tali. Ed anche per i prodotti che contengono OGM, devono essere riportati in etichetta specificando tale caratteristica.

Inoltre, devono essere rintracciabili lungo la catena di produzione e distribuzione, nei casi in cui il contenuto di OGM è superiore allo 0,9%.

Premesso ciò, in Italia, la presenza di OGM negli alimenti è decisamente limitata e a concentrazioni estremamente basse, non superiori alla capacità di quantificazione delle metodiche analitiche aggiornate e standardizzate attualmente in uso per il controllo degli OGM nell’Unione Europea.

Dove sono vietati i prodotti OGM

Nella lista aggiornata dei Paesi europei che vietano la coltivazione di alcuni OGM, troviamo:

  • Austria
  • Francia
  • Germania
  • Grecia
  • Ungheria
  • Italia
  • Lussemburgo
  • Polonia
  • Romania
  • Svizzera

In tutti gli Stati elencati, vige il divieto di coltivazione del mais Monsanto MON 810. L’Austria estende il divieto anche per la coltivazione del mais MON 863 e T25.

Quali sono i rischi per la salute umana con l’utilizzo degli OGM

I possibili rischi per la salute umana ed animale derivati dalla assunzione di OGM vengono valutati dall’EFSA.

La procedura è complessa, e viene integrata ed arricchita dalle competenze scientifiche degli esperti EFSA, i quali detengono piena facoltà nell’esprimere raccomandazioni e richiedere studi ulteriori. La valutazione del rischio viene infatti eseguita ed aggiornata sulla base di conoscenze tecniche innovative, al fine di garantire ai consumatori il massimo grado di tutela e di protezione.

In ogni caso, ad oggi, sulla base dei risultati ottenuti da varie ricerche scientifiche, non si segnalano particolari effetti indesiderati provati dagli OGM né sulla salute umana né sull’ambiente.

Quali sono i rischi per l’ambiente e il nostro futuro OGM

Sulla base di quanto emerso dalle ricerche fino ad oggi effettuate, gli OGM possono potenzialmente apportare dei rischi all’ambiente in cui viviamo e che dovremo lasciare ai nostri figli:

  • creazione di specie invasive
  • perdita della biodiversità
  • incremento nell’utilizzo di pesticidi
  • rischio di contaminazione
  • danni all’habitat naturale per la fauna selvatica

Per tutelare l’ambiente dai predetti rischi, c’è una apposita normativa contenuta nel Protocollo di Cartagena.

Quali sono i 5 principali Paesi produttori di OGM

Sono 5 i Paesi che coltivano varietà OGM. Tutti in via di sviluppo, appartengono ai tre continenti del sud del Mondo. Si tratta di Cina, India, Brasile, Argentina e Sud Africa.

Approfondimenti utili

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