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Ginkgo, l’ombrello in polipropilene, riciclabile e amico dell’ambiente

Vi siete mai chiesti quanti ombrelli e ombrellini avete dovuto gettare perché rotti e non più utilizzabili? Certo, come sappiamo ogni cosa può essere riutilizzata con un pizzico di fantasia e di ingegno, ma l’ombrello che mancava esiste ed è stato lanciato proprio in Italia lo scorso anno con un proogetto di crowdfunding.

Ginkgo, l’ombrello in polipropilene, riciclabile e amico dell’ambiente

Si chiama ‘Ginkgo’, è riciclabile al 100% essendo in propilene, è flessibile e resistente a vento, pioggia e urti.

La progettazione del rivoluzionario ombrello è dell’ingegnere Gianluca Savalli e del designer Federico Venturi che, su iniziativa del Politecnico di Milano, hanno dato vita ad un piccolo capolavoro di design e materia sotto le spoglie del più classico degli oggetti. Ginkgo è infatti composto da soli 25 pezzi, contro i 125 di un comune ombrello, ed ogni singolo pezzo è fatto di polipropilene, un polimero che è interamente riciclabile.

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Ogni anno si rompono circa 1 miliardo di ombrelli le cui parti ancora riutilizzabili diventano rifiuti destinati alle discariche o agli inceneritori. Eppure, con i suoi 240 grammi di ferro moltiplicati per un miliardo, ogni ombrello potrebbe contribuire alla costruzione di ben 25 Torri Eiffel! Uno spreco fin troppo evidente che ha ispirato il progetto di ‘Gingko’ il cui obiettivo è colmare proprio questo enorme ‘gap’.

Non a caso, questo ombrello in polipropilene è già stato premiato nell’ambito dell’edizione italiana del concorso internazionale James Dyson Award 2012 e ora .

Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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