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Per i bambini africani una cartella solare che si illumina

E’ possibile combinare il riciclo della plastica per farne zainetti con la produzione di luce mediante pannelli solari? Certo. E lo dimostra il progetto dell’Associazione Rethaka, costituita da sole donne, con sede a Rustenburg, in Sudafrica, che ha pensato a repurpose schoolbag, degli zainetti multi-uso per i bambini che non hanno elettricità.

Per i bambini africani una cartella solare che si illumina

In pratica con i sacchetti di plastica riciclata, fusi ad alta temperatura, l’associazione sta creando dei tessuti per farne zainetti e darli ai bambini che vanno a scuola. I quali altrimenti non avrebbero un contenitore per i libri, in una situazione dove spesso la scuola è molto lontana, e sarebbero costretti a portare libri e quaderni in zaini di cartone.

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Lo zainetto somiglia molto a quelli che hanno i bimbi europei e americani, di buona fattura e con materiali di alta qualità, anche se questo è ricavato dai sacchetti di plastica riciclati, una piaga che infesta sia l?Africa che l’Occidente. E’ dunque un utile oggetto, e anche impermeabile, così da evitare che la pioggia rovini i compiti e i libri, che però nasconde un gadget fondamentale nel mondo africano: la luce! Infatti la produzione di luce avviene tramite pannelli solari applicati sulla parte esterna di questi zainetti.

Si tratta di piccoli pannelli solari che si ricaricano durante il percorso scuola-casa e che possono essere staccabili per diventare n una sorta di lanterna. Questo consente ai piccoli di studiare quando cala il sole. Molte case sia in Africa che in diversi paesi dell’Asia non hanno elettricità e l’unica fonte di luce sono le pericolose lampade a kerosene o candele, entrambe infiammabili.

Per i bambini africani una cartella solare che si illumina
Per i bambini africani una cartella solare che si illumina

Ha fatto il giro del mondo, qualche mese fa, la foto di quel bambino costretto ad uscire di casa e studiare sotto un lampione la sera perché non aveva corrente elettrica a casa propria. La luce dura dodici ore e viene incontro proprio a questa esigenza di milioni di bambini africani.

Inoltre, lo zainetto-lanterna diventa utile anche quando i bambini escono da scuola la mattina presto e quando buio, la sera. Molte strade sono prive di lampioni, sovente qualcuno viene investito, ma le strisce catarifrangenti rendono i bambini visibili agli automobilisti.

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In plastica riciclata da sacchetti di carta, con celle solari per caricare elettricità e fare luce, catarifrangente per rendere visibili i bimbi agli automobilisti: tutti questi pregi in uno zainetto

Autrici di questa straordinaria idea sono un gruppo di ragazze sudafricane che sono convinte che anche facendo profitto si può essere etici e avere a cuore il proprio paese e le fasce più deboli.

Non resta che fare un applauso a chi ha dato alla luce – è proprio il caso di dirlo – questa trovata geniale.

Luca Scialò

Nato a Napoli nel 1981 e laureato in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione, scrive per TuttoGreen da maggio 2011. Collabora anche per altri portali, come articolista, ghost writer e come copywriter. Ha pubblicato alcuni libri per case editrici online e, per non farsi mancare niente, ha anche un suo blog: Le voci di dentro. Oltre alla scrittura e al cinema, altre sue grandi passioni sono viaggiare, il buon cibo e l’Inter. Quest’ultima, per la città in cui vive, gli ha comportato non pochi problemi. Ma è una "croce" che porta con orgoglio e piacere.

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