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Le politiche di salvaguardia della California hanno consentito di salvare le balene

Varata per salvare le balene in estinzione, la legge di tutela della fauna marina della California ha permesso il ripopolamento delle coste, che oggi contano 2200 esemplari.

I più grandi animali marini del pianeta, le balenottere azzurre, stanno ripopolando le coste della California, dopo esser giunte a un passo dallestinzione; lo comunicano i ricercatori dell’Università di Washington a Seattle, coordinati dal prof. Trevor Branch, in uno studio pubblicato sulla rivista specializzata Marine Mammal Science, che indica nella legge californiana di salvaguardia della fauna marina il fattore-chiave che ha permesso di salvare le balene.

Le politiche di salvaguardia della California hanno consentito di salvare le balene

Lungo la costa californiana del Pacifico si contano oggi oltre 2.200 esemplari di questi enormi mammiferi marini: secondo il modello utilizzato dagli autori della ricerca, si tratta di un numero che rappresenta il 97% della popolazione massima raggiunta in quel tratto di oceano.

Fortunatamente neppure gli incidenti con le navi, seppur superiori ai limiti consentiti dalla legislazione statunitense in materia (11 impatti mortali l’anno contro i tre previsti dall’Atto di protezione dei mammiferi marini), paiono incidere su questo fenomeno di ripopolamento, reso possibile dalle politiche di salvaguardia e divieto di caccia messe in campo in questi anni.

Coi loro 30 metri di lunghezza e 190 tonnellate di peso, le balenottere azzurre rappresentano non solo gli animali più pesanti mai visti sulla faccia della Terra – la massa del dinosauro più grande, l’Argentinosaurus, era inferiore di oltre la metà rispetto alla loro – ma anche un’icona dei movimenti di tutela della fauna marina, che si sono battuti a lungo per la loro protezione.

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Attualmente questi imponenti cetacei vivono a 30-50 Km dalle coste della California e possono essere rintracciati nella parte orientale dell’Oceano Pacifico, dall’equatore fino al Golfo dell’Alaska.

Come spiegato dai ricercatori, la consistenza dell’attuale popolazione di balenottere azzurre al largo della California rappresenta un traguardo importante e fa ben sperare, se pensiamo che tra il 1905 e il 1971, nella stessa area, son stati catturati circa 3.400 esemplari. D’altronde, la presenza di tale specie in questa fascia costiera è meno rilevante che altrove, basti considerare che nell’Antartico i numeri delle catture salgono a ben 346mila.

La portata della caccia alle balenottere azzurre nel Pacifico settentrionale è rimasta sconosciuta fino a quando alcuni scienziati hanno reso pubblici i numeri delle catture, seppur incompleti e parziali, scovati negli archivi russi dedicati a questo tema, desecretati solo in tempi recenti.

In California, fortunatamente, i continui monitoraggi, le politiche di tutela e i divieti di caccia hanno avuto un ruolo fondamentale nell’impedire lestinzione di questi cetacei, che in altre aree sono ancora a forte rischio. In questo studio, i ricercatori giungono addirittura alla conclusione che la popolazione di balenottera azzurra californiana ha raggiunto oggi il suo limite di habitat (o capacità di portata). In pratica, il livello massimo che il sistema può contenere.

È quindi assai probabile che, anche qualora il principale fattore legato alla regressione delle balenottere – ovvero l’impatto fatale con le navi – dovesse incidere di meno in futuro, la popolazione di questi cetacei non andrà incontro a ulteriori incrementi.

La California ha dato l’esempio in materia di conservazione della balenottera azzurra, attendiamo ora che altri Stati direttamente coinvolti e spesso responsabili del rischio d’estinzione di questa specie marina, seguano al più presto le sue orme.

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