Bioedilizia

Tutti i progetti e i prodotti di bioedilizia vincitori del premio “Abitare Verde”

Ecco i progetti sostenibili e i prodotti di bioedilizia che hanno vinto il premio “Abitare Verde 2014” promosso per Expo.

Buona, pulita e giusta” come il cibo di qualità: anche l’edilizia può seguire i principi fondamentali di Slowfood e imporre la piena tracciabilità, il rifiuto dei derivati petroliferi e non usare le buone pratiche per farsi pubblicità.

Tutti i progetti e i prodotti di bioedilizia vincitori del premio “Abitare Verde”

Nelle costruzioni si consuma più energia primaria – per lo più non rinnovabile – responsabile di un forte impatto ambientale con ripercussioni gravi sull’agricoltura. Pentapolis è la Onlus promotrice del Premio Abitare Verde for Expo 2015 sull’architettura e agricoltura per nutrire insieme il Pianeta.

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Si tratta di un riconoscimento che apre strade inedite sia per i progetti che per i materiali che promuovono l’efficienza energetica, valutati per la prima volta in Italia senza farsi catturare dal greenwashing, ossia rifiutando quella operazioni pubblicitarie e di marketing che servono solo a inventarsi coscienze ecologiste e a ingannare i consumatori.

Tralasciando le pubblicità o quanto propinato dalle aziende nei propri siti Internet, i componenti della giuria si sono attenuti a ben altri criteri di valutazione, quali: l’efficacia tecnica; l’assenza di materie prime di origine fossile o di altre risorse non rinnovabili nella composizione del prodotto edile; i luoghi e gli stabilimenti di produzione; l’origine e la provenienza delle materie prime; gli impatti idrogeologici; i conflitti o le sinergie con l’agricoltura; la sostenibilità economica e la comunicazione adottata nei confronti dei consumatori.

Il Premio Abitare Verde vuole quindi imporre un cambiamento di rotta nel settore dell’architettura sostenibile, dichiarando guerra al greenwashing tanto diffuso nei prodotti per la bioedilizia (il 20% di quelli che si dichiarano naturali contengono materie prime o secondarie derivate da fonti fossili, il 70% non dichiara la tracciabilità  e solo il 9% indica lo stabilimento di produzione).

I riconoscimenti, divisi in tre categorie (prodotti, progetti, persone), sono stati assegnati all’interno del Salone del Gusto Terra Madre di Torino.

Tra i prodotti in concorso si è affermato EDIMARE-Edilana, che prende il nome dall’omonima industria sarda sua creatrice. Si tratta di un pannello isolante totalmente in fibre naturali, composto da pura lana vergine di pecora unita alla lana di mare, una fibra di legno ottenuta dalla lavorazione industriale della posidonia spiaggiata, che èuna rifiuto. Basta quindi attingere alle risorse copiose della Natura per realizzare un prodotto eccellente e di alta tecnologia, che ha sbaragliato la concorrenza dimostrandosi, a parità di spessore, l’isolante coi migliori dati tecnici assoluti e il più elevato risparmio energetico. I nostri edifici restano così protetti adeguatamente sia dal caldo che dal freddo, grazie a un ritrovato resistente nel tempo, che garantisce la piena tracciabilità per quanto riguarda materie prime, filiere e processi produttivi, la competitività economica e, soprattutto, la tutela del territorio e della biodiversità.

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Bioedilizia: tra i prodotti sostenibili vincitori l’isolante di Edilana in pura lana di epcora sarda

Nella categoria progetti, il massimo riconoscimento è andato al Teatro di paglia, una struttura realizzata in balle di paglia di grano e orzo, facilmente montabile e adattabile alle più ampie tipologie di rappresentazioni. Una vera architettura naturale a cielo aperto. Sono proprio gli stessi attori e spettatori a sistemare la struttura nel modo loro preferito, per un teatro fai da te che, una volta esaurita la sua funzionalità artistica, può esser facilmente smontato per tornare alla sua vera essenza, ovvero semplice foraggio destinato all’alimentazione del bestiame. Un circolo virtuoso, dove edilizia e agricoltura si stringono in un abbraccio sostenibile.

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Bioedilizia: tra i prodotti e progetti sostenibili vincitori del premio “Abitare Verde” anche il Teatro di paglia
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Uno spettacolo all’arena delle balle di paglia

Infine, nella categoria persone si è affermata Eliana Baglioni, architetto dell’associazione abruzzese Case di Terra, che col suo gruppo multietnico ha realizzato un’affascinante città vegetale (Green Utopia) di ben 2mila mq all’insegna dell’architettura ecosostenibile, con arredi urbani di terra cruda ed edifici retti da solide strutture verdi, che abbattono i confini tra il mondo artificiale e quello naturale. Non solo valorizza uno dei materiali ecologici più rilevanti nell’ambito della bioedilizia, la terra cruda, ma incorporando la foresta nell’abitato ripristina quell’equilibrio primordiale tra uomo e natura, che purtroppo si è progressivamente incrinato nel corso della storia umana.

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Bioedilizia: un progetto sostenibile vincitore è Green Utopia
green utopia salice
Green Utopia è una città vegetale fatta di salice e terra cruda

Al Salone del Gusto di Torino la bioedilizia ha sfoggiato tutta la sua vitalità con idee e progetti innovativi, lanciando la sua futura sfida all’architettura tradizionale.

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