Salute

Shigella: chi è e cosa fa il batterio responsabile della dissenteria

Shigella è il batterio che causa una delle malattie infettive più famose dal punto di vista storico, la dissenteria. Nel mondo, tuttavia, ancora oggi se ne registrano 150 milioni di casi all’anno, per cui tutti siamo a rischio, specialmente chi viaggia.

Shigella: chi è e cosa fa il batterio responsabile della dissenteria

Se parliamo di dissenteria, probabilmente tutti sanno di che cosa si parla, magari per ricordi scolastici relativi a grandi epidemie del passato. Se parliamo invece di Shigella non lo sa quasi nessuno. Eppure è il nome del batterio che causa questa patologia. E se pensiamo a questa malattia come a qualcosa di tipicamente passato, ci stiamo sbagliando. La dissenteria è una malattia molto attuale, diffusissima nei paesi in via di sviluppo e difficile da trattare.

In Italia, per fortuna, i casi sono pochi. Ciononostante, è utile sapere come si può contrarre e, soprattutto, come evitarla. Non solo fa stare male ma, anche, è molto contagiosa nei confronti degli altri.

Shigella: cos’è e come si trasmette

Iniziamo con il dire che Shigella è un batterio. Un batterio poco resistente nell’ambiente e immobile, che detto così sembrerebbe abbastanza tranquillo. Invece è il responsabile della dissenteria, forma clinica che è causata da lui (e si chiama dissenteria bacillare) oppure da un protozoo che si chiama Entamoeba (con il nome di dissenteria amebica).

Quella da Shigella, però, è in assoluto la forma più diffusa e si chiama anche shigellosi. E ha una particolarità: colpisce solamente l’uomo, non gli animali, per cui si può prendere solamente da altre persone.

La modalità di trasmissione è oro-fecale, quindi ha un ciclo letteralmente “bocca-feci”. Questo è piuttosto comune con malattie che prendono anche gli animali (basti pensare alla Salmonella). Con gli uomini è più complesso, perché non c’è altro modo di prenderla che non mangiare la loro… cacca. Ed è una cosa che, ovviamente in modo involontario, succede molto più spesso di quanto sembri.

Le situazioni tipo di trasmissione

Pensiamo ad una situazione-tipo di trasmissione della dissenteria. Una persona malata va in bagno, e si pulisce dalle feci acquose in modo grossolano (ma noi non lo sappiamo), quindi non si lava le mani. Tanto basta perché noi, non sapendo tutto questo, gli stringiamo la mano e i batteri che inevitabilmente sono presenti sulla sua mano passino sulla nostra. A questo punto, basta portarsi le mani alla bocca per prendere la Shigella. Si, perché questo batterio si caratterizza dall’avere una dose infettante molto bassa, bastano pochissimi batteri per sviluppare la dissenteria.

Ovviamente, è molto più comune la trasmissione alimentare. Se il signore di prima che non si è lavato le mani ci prepara un panino, il gioco è fatto.

I posti in assoluto più a rischio sono gli asili. Questo non solo perché i bambini hanno comportamenti poco igienici, ma anche perché sono anche più suscettibili rispetto agli adulti.

Ciò non significa che la Shigella non possa colpire gli adulti. Al contrario, specialmente gli adulti che non hanno mai avuto a che fare con essa, sono molto sensibili e basta pochissimo per prenderla.

Cosa provoca e come si cura la Shigella

Il meccanismo patogeno è abbastanza semplice da capire. Il batterio arriva nell’intestino e inizia a distruggerlo, facendo scudo alle difese immunitarie tramite una serie di meccanismi piuttosto complessi. Fortunatamente (da un certo punto di vista), nonostante distrugga l’intestino non entra mai nel sangue. Per questo motivo, tutti gli altri organi non sono a rischio.

Nell’intestino invece distrugge le cellule della mucosa, grazie a una tossina che produce lui stesso. In tale modo rende praticamente impossibile l’assorbimento, ma soprattutto fa sì che grandi quantità di acqua entrino nell’intestino, originando così la diarrea acquosa. Tutto è accompagnato dai crampi addominali, a volte sangue nelle feci, e febbre.

shigella e dissenteria in africa
La dissenteria è ancora un problema sanitario enorme in diversi paesi in via di sviluppo

L’infezione da Shigella

Quando inizia l’infezione vera e propria e quanto dura? Solitamente da uno a tre giorni dopo l’ingestione di Shigella. Dura per un paio di settimane, quando il sistema immunitario riesce a distruggere definitivamente il batterio.

Questo, però, deve essere supportato da cure specifiche, perché in pratica (a causa della diarrea) in quelle due settimane non si mangia, e questo debilita l’organismo. Bisogna poter tenere il sistema immunitario ad alti livelli perché si possa guarire, altrimenti c’è il rischio di morire, come accade nelle epidemie più gravi.

La terapia, quindi, non sarebbe nemmeno necessaria se non per quella di supporto, anche perché il batterio è molto resistente agli antibiotici. Tuttavia si fa lo stesso, cercando l’antibiotico più efficace, perché si cerca di evitare quanto più possibile il contagio.

Come prevenire la Shigella

La prevenzione della dissenteria passa ovviamente per l’igiene. I posti sporchi sono quelli da cui c’è maggiore possibilità di prendere questa malattia.

Bisogna quindi fare attenzione ad una serie di aspetti, come:

  • Non accettare alimenti preparati da persone dalla dubbia igiene.
  • Cercare di non toccare altre persone (nei limiti del possibile) e se abbiamo qualche sospetto lavarsi sempre le mani prima di portarle alla bocca per qualsiasi motivo.
  • Non bere mai acqua non confezionata, specialmente in paesi poco sviluppati. Lì le falde acquifere a volte sono inquinate dalle feci delle persone. Per questo motivo, l’acqua va consumata previa bollitura oppure va acquistata in bottiglia, senza vie di mezzo.

Prevenire la dissenteria, infatti, non è difficile, ma bisogna tenere conto che in alcuni posti, nel mondo, gli standard igienici non sono come qui da noi. Non bisogna dimenticarlo, perché altrimenti rischiamo di avere problemi piuttosto gravi con questa malattia.

Altre guide su infezioni alimentari e problemi comuni

Eccovi anche altre guide a batteri ed infezioni comuni. Rivediamo le nostre buone pratiche per evitarle o curarle in modo naturale:

Valerio Guiggi

Classe 1988. Laureato in Veterinaria e abilitato alla professione, si è sempre interessato alla branca della veterinaria che si occupa di Sicurezza Alimentare e Ispezione degli Alimenti, discipline per le quali a fine 2016 diventa specialista. Nella vita si occupa di consulenza sanitaria e normativa ad aziende che producono alimenti. Da sempre appassionato di scrittura, diventa articolista parlando di tematiche tecnologiche nel 2011 per unire la sua passione alla sua professione dopo la laurea. Scrive su Tuttogreen da giugno 2015, occupandosi di tematiche inerenti la sicurezza e la qualità alimentare.

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