Agricoltura biologica

Stop al falso biologico: la Commissione Agricoltura UE studia controlli più severi

Forse per tutti gli amanti del biologico questa notizia sarà sconcertante: ad oggi, in Italia così come in Europa, ci sono pochissimi controlli sul biologico, il che significa che esistono in giro prodotti che in realtà sono un vero falso biologico, insomma. Ma le cose potrebbero cambiare…

Al consumatore, che acquista prodotti biologici al supermercato al negozio specializzato, non appare evidente come agli addetti ai lavori che la normativa attuale abbia dei buchi, che lasciano spazio ad un problema non da poco: quello del falso biologico.

Stop al falso biologico: la Commissione Agricoltura UE studia controlli più severi

Chi consuma alimenti biologici, ovviamente, conoscerà a memoria il Reg. CE 834/2007, che spiega che cosa un’azienda biologica deve fare, rispetto ad un’azienda normale, per poter ottenere la qualifica di “biologico”. Si tratta di un regolamento molto chiaro, che pone delle basi universali a chi vuol fare questo tipo di attività.

Il problema fondamentale è che, ad oggi, non sono previsti controlli su questa filiera. O, meglio, ci sono ma sono pochissimi, per cui tutto ciò che possiamo fare quando mangiamo biologico è sperare nel buon cuore del responsabile dell’azienda.

La proprietaria dell’azienda dove ho lavorato, ad esempio, ci credeva con tutta sé stessa e sicuramente i suoi prodotti rispettano la normativa al 100%; esistono invece altre aziende dove magari il proprietario ci crede, ma quando non c’è gli operai, a sStop al falso biologicoua insaputa, rimpinzano gli animali di alimenti che non sono ammessi (si, succede!) ed è impossibile definire poi quel cibo biologico, anche se viene venduto come tale. E noi lo mangiamo come tale.

Ecco perché molti non credono nel biologico o quantomeno non a quello che si compra nei negozi, se non hanno avuto modo di vedere come viene effettivamente prodotto nelle aziende.

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Stop al falso biologico

Il problema dei controlli e il falso biologico

Il problema dei controlli è, come spesso succede in Italia, un problema di competenze. Vi siete mai trovati in Comune a fare la carta d’identità e l’operatore vi ha risposto che non era sua competenza e che dovevate aspettare il suo collega? Ecco, una cosa del genere.

I controlli sul biologico non sono competenza ASL, perché la ASL si occupa di salute e il biologico, al momento, non è considerato un problema sanitario.

Facciamo un esempio: se la soglia massima dei pesticidi che per legge possono essere presenti nel sedano è 100 PPM, e per il biologico ce ne possono essere massimo 20 per non perdere la qualifica, se la ASL fa un controllo su un sedano biologico e ne trova 50, per lei è a posto. È sotto il limite di legge (che è 100) e non ha obbligo di denunciare il fatto che superi il limite, 20, imposto dalla certificazione biologica.

E se la ASL non fa i controlli, chi li fa? Tendenzialmente li fa la Guardia di Finanza, visto che è considerato un problema commerciale. Un falso biolgico, insomma, è paragonato ai falsi sconti che arrivano dopo il Natale o alle bollette gonfiate, per la normativa attuale. E la Finanza, a parte sporadici controlli programmati, controlla praticamente solo su chiamata: largo quindi alla chiamata del cittadino.

E il problema, anche qui, è evidente: il cittadino non chiamerà mai la Finanza per “sospetti sul falso biologico”, per un motivo semplice: dovrebbe avere prima le prove, e per un’analisi del genere ci vogliono circa 200 euro, per poi chiamare la Finanza, che ripeterà le analisi e prenderà i provvedimenti opportuni. Chi ha 200 euro da buttare per sapere se sta mangiando veramente carote biologiche pagate magari 2 euro?

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La proposta della Commissione Agricoltura della UE

Resisi conto di questa problema, i membri della Commissione Agricoltura della CE stanno studiando un nuovo regolamento che sostituirà l’834/2007 ed andrà, fondamentalmente, ad incrementare i controlli sanitari sul biologico.

Verrà controllata dalle autorità (e non da enti certificatori, come succede oggi) tutta la filiera, dal produttore a chi inscatola, da chi fa il mangime a chi ha gli animali, e si prenderanno opportuni provvedimenti per chi non fa quello che dice.

Non esisteranno più assurdità come cacciagione biologica e prodotti della pesca biologici (come si può pensare che un prodotto pescato possa essere biologico? Eppure, fateci caso, il pesce biologico in giro c’è!) perché essendo animali catturati la loro produzione non può essere controllata in nessun modo.

Fare in modo che ci siano finalmente dei controlli adeguati da parte delle Autorità potrebbe porre definitivamente fine, o comunque ridurre drasticamente, il numero di ‘furbetti del biologico’, che oggi sono molti, e fornire ad un mercato che fa produzioni di qualità il valore che merita.

Non sappiamo quando uscirà il nuovo regolamento, probabilmente tra qualche anno, e prima della sua uscita ricordate sempre una cosa: ad oggi, mangiando biologico, non sapete se state effettivamente mangiando biologico. #Sapevatelo.

Valerio Guiggi

Classe 1988. Laureato in Veterinaria e abilitato alla professione, si è sempre interessato alla branca della veterinaria che si occupa di Sicurezza Alimentare e Ispezione degli Alimenti, discipline per le quali a fine 2016 diventa specialista. Nella vita si occupa di consulenza sanitaria e normativa ad aziende che producono alimenti. Da sempre appassionato di scrittura, diventa articolista parlando di tematiche tecnologiche nel 2011 per unire la sua passione alla sua professione dopo la laurea. Scrive su Tuttogreen da giugno 2015, occupandosi di tematiche inerenti la sicurezza e la qualità alimentare.

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