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Test su animali per cosmetici vietati? Non è proprio così

Sono davvero vietati oggi i test su animali per cosmetici? Le cose non stanno esattamente così, perché, come spesso succede, fatta la legge, qualcuno ha trovato l’inganno.

Test su animali per cosmetici vietati? Non è proprio così

Cosa dice la legge

Da tempo circola la notizia che il Parlamento europeo abbia vietato i test sugli animali per cosmetici. In particolare, in virtù del Regolamento 1223/2009 e del divieto esteso dalla Corte di Giustizia del Lussemburgo anche a tutti i cosmetici testati sugli animali all’estero. In realtà, si tratta di un falso mito. I prodotti cosmetici europei non sono certo cruelty free. Basta vedere bene il regolamento in materia.

Il Regolamento 1223/2009, in vigore dal luglio 2013, apparentemente vieta il test su animali di rossetti, filtri solari e creme rassodanti. Ma non è tutto oro quello che luccica. Infatti, come spesso accade per i quadri normativi, contiene diverse falle che hanno consentito, anche dopo la sua approvazione, tanti esperimenti. Anche molto cruenti.

Naturalmente, ciò non avviene per tutti i prodotti cosmetici in circolazione nei negozi dei 28 Paesi dell’area Ue. Ma tanti avranno inflitto danni permanenti a poveri animali indifesi. E di sicuro, molti ci avranno pure rimesso la pelle.

Perché accade ciò anche se esiste il regolamento 1223/2009? Ce lo dice a chiare lettere un documento di sole 15 pagine a firma della stessa Commissione Europea, con un titolo forse più lungo del testo stesso: “Comunicazione della Commissione al parlamento Europeo e al Consiglio sul divieto della sperimentazione animale e di immissione sul mercato e sullo stato dei metodi alternativi nel settore dei prodotti cosmetici”.

Particolarmente interessante è la nona pagina, sulla quale c’è scritto che buona parte degli ingredienti utilizzati nei prodotti cosmetici è impiegata anche in molti altri prodotti di consumo e industriali. Si pensi a quelli farmaceutici, detergenti e prodotti alimentari.

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Per tanto, la sperimentazione sugli animali si rende necessaria per garantire il rispetto del quadro giuridico applicabile a tali prodotti. E ancora, si legge che tali ingredienti sono soggetti anche “agli obblighi orizzontali previsti dal regolamento Reach e la sperimentazione animale può, in ultima istanza, essere necessaria per completare i rispettivi dati”.

Test su animali per cosmetici: fatta la legge…

Insomma, si dice praticamente che i test sugli animali sono resi necessari da fattori esterni allo stesso settore cosmetico. Per mettersi in regola su altri fronti.

Inoltre, nel testo si rimanda ai singoli Stati membri dell’UE valutare e decidere “se la sperimentazione sugli animali, prevista conformemente ad altri quadri normativi, vada considerata rientrante nel campo di applicazione del divieto di immissione sul mercato applicabile dal 2013”.

Test su animali per cosmetici
Una immagine di una suggestiva campagna dell’Enpa contro i test su animali per cosmetici (Fonte: ENPA)

Arriviamo poi alla recente sentenza della Corte Europea, la quale è stata chiamata in causa dal Regno Unito, per decidere se i test sugli animali fatti eseguire “a fini commerciali” per vendere cosmetici in Cina e in Giappone fossero equiparabili ai test animali accettabili e accettati in Europa. Infatti, nei due paesi asiatici, i test sono consentiti per legge.

Il dubbio deriva dal fatto che nel vecchio continente i test vengono eseguiti non a scopo commerciale bensì a scopo “sicurezza” ed entro “quadri normativi” specifici e diversi da quelli direttamente attinenti ai cosmetici. Insomma, non si è chiesto all’alta corte se bisogna abolire una volta per tutte questi diabolici test su poveri animali.

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Orbene, la sentenza ha affermato che i test eseguiti sugli animali all’estero al fine di commercializzare cosmetici in Cina o in Giappone, non sono assimilabili a quelli eventualmente eseguiti in Europa allo scopo di salvaguardare la sicurezza del consumatore europeo. Anche qualora siano proprio gli stessi.

Per cui, si può proibire la vendita di quei cosmetici che fanno uso di questi test in seno all’Unione europea. Ma non è obbligatorio. E siamo sempre punto e a capo. In pratica, non è vietato che contengano ingredienti testati su animali. L’importante è che non sia stato il produttore dei cosmetici a dare l’ordine e a pagare il laboratorio.

Insomma, ora capite bene quanto sia difficile che una casa di produzione di prodotti cosmetici possa fare a meno di test sugli animali. Non esistono sostanze chimiche che non siano state testate sugli animali o che non debbano e possano esserlo. Quando ci si deciderà di utilizzare prodotti completamente biologici per farsi belli? Non è così difficile..

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Luca Scialò

Nato a Napoli nel 1981 e laureato in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione, scrive per TuttoGreen da maggio 2011. Collabora anche per altri portali, come articolista, ghost writer e come copywriter. Ha pubblicato alcuni libri per case editrici online e, per non farsi mancare niente, ha anche un suo blog: Le voci di dentro. Oltre alla scrittura e al cinema, altre sue grandi passioni sono viaggiare, il buon cibo e l’Inter. Quest’ultima, per la città in cui vive, gli ha comportato non pochi problemi. Ma è una "croce" che porta con orgoglio e piacere.

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