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UE ancora senza una legge per il livello di sostanze pericolose nei giocattoli

Il Natale è ormai passato, ma regalare giocattoli è un gesto che si ripete in più occasioni nel corso dell’anno. Ed è preoccupante constatare come, da parte dell’Ue, poco o nulla sia stato fatto per regolamentare la presenza di sostanze nocive nei giocattoli.

UE ancora senza una legge per il livello di sostanze pericolose nei giocattoli

L’unico progresso fatto, secondo una revisione critica eseguita da Beuc.org, organizzazione per la difesa dei diritti dei consumatori europei, con l’associazione europea per la standardizzazione Anec, è una “insignificante diminuzione” dei livelli di cadmio in alcuni materiali. La principale accusata resta dunque l’Unione Europea, che ha fallito finora la sua missione nel garantire una maggiore sicurezza per i suoi 80 milioni di cittadini sotto i 14 anni.

A mettere in guardia, fra gli altri, è anche l’ultimo rapporto Rapex, il sistema d’informazione sui prodotti di consumo pericolosi. In esso, infatti, si rivela che nel 2010, dopo i capi di abbigliamento, la categoria di articoli ritirati più spesso dal mercato europeo è stata proprio quella dei giocattoli. Che, avverte Altroconsumo, “fanno male sia a chi li usa che a chi li produce”. Preoccupante la quantità di prodotti non a norma in Italia: su venti fra i giochi più venduti analizzati, 4 non hanno superato i test di sicurezza.

In Italia e in altri Paesi europei, dunque, continuano ad essere tanti i giocattoli ritirati dal mercato per la loro nocività.

Diverse associazioni europee sono così giunte alla stessa conclusione: servono regole più stringenti nel controllo dei prodotti destinati ai più piccoli. Soprattutto visti i risultati delle revisioni alle direttive sulla sicurezza dei giocattoli 88/378/CEE e 2009/48/CE, adottata nel 2009 dopo ben 8 anni di discussioni.

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Luca Scialò

Nato a Napoli nel 1981 e laureato in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione, scrive per TuttoGreen da maggio 2011. Collabora anche per altri portali, come articolista, ghost writer e come copywriter. Ha pubblicato alcuni libri per case editrici online e, per non farsi mancare niente, ha anche un suo blog: Le voci di dentro. Oltre alla scrittura e al cinema, altre sue grandi passioni sono viaggiare, il buon cibo e l’Inter. Quest’ultima, per la città in cui vive, gli ha comportato non pochi problemi. Ma è una "croce" che porta con orgoglio e piacere.

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