Ambiente

6 idee per purificare l’acqua per chi è senza elettricità

Ogni anno la scarsità di acqua produce 3.575.000 morti a causa di malattie strettamente correlate alla sua mancanza e alla poca igiene. Così diversi ricercatori si impegnano nella ricerca di soluzioni a basso costo che consentano di depurare le sorgenti d’acqua nei Paesi in cui questa risorsa non è facilmente accessibile.

6 idee per purificare l’acqua per chi è senza elettricità

Oggi ve ne proponiamo 6 tra i più interessanti:

1. La cannuccia che depura. Lifestraw è un tubicino(‘straw‘ appunto) che riesce a purificare l’acqua da potenziali agenti patogeni come tifo, colera, dissenteria. Funziona come una normale cannuccia solo che riesce a rendere l’acqua potabile. E’ un prodotto economico molto conosciuto nel settore dei prodotti umanitari.

2. I filtri in ceramica per l’acqua. Unicef e il Programma Acqua e Igiene hanno ricevuto il premio dall’International Water Association nel 2008 per la migliore invenzione. Questi filtri sono stati realizzati per la Cambogia e hanno dimezzato la quantità di casi di infezioni diarroiche da quando sono stati distribuiti nel 2002. Si tratta di contenitori in terracotta che grazie ai minuscoli pori di questo materiale possono eliminare batteri e sporco. Hanno una portata di 1-3 litri all’ora ed il loro funzionamento è semplicemente per gravità.

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3.  La bicicletta che purifica l’acqua. La società giapponese Nippon Basic ha realizzato una bici d’acqua chiamata Cycloclean che sfrutta l’energia cinetica per depurare l’acqua dei villaggi e delle zone disastrate. Bisogna solo salire in sella e pedalare per garantirsi una sorsata di acqua potabile! Un pò come le bicimaquinas di cui abbiamo parlato in altro post.

4. Il sacchetto disinfettante a raggi UVA. Jung Uk Park, Myeong Hoon Lee e Dae Youl Lee hanno invece realizzato il Life Sack, un sacchetto che riesce a pulire l’acqua grazie a Sodis, un processo solare di disinfezione dell’acqua grazie ai raggi UV e ad un trattamento termico per uccidere i batteri e i microrganismi. Il sacchetto può essere anche utilizzato per la conservazione di cereali o altro cibo e impiegato come zainetto per piccoli spostamenti.

5. La borraccia filtrante. Si chiama Pure e l’ha inventata Timothy Whitehead dopo un viaggio in Zambia in cui aveva avuto modo di assistere ad un processo di purificazione dell’acqua che impiegava 30 minuti e dava all’acqua un gusto terribile a causa dell’utilizzo di cloro e iodio. Così decise di realizzare questa borraccia che riesce a depurare l’acqua in soli 2 minuti grazie alle combinazione di 4 filtri e di un sistema a luce ultravioletta. In questo modo si riesce ad eliminare il 99,9% delle impurità.

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6. La sfera solare. L’ultimo dispositivo che vi presentiamo è Solarball, progettata da Jonathan Liow, è una palla di piccole dimensioni che sfrutta l’energia solare per filtrare l’acqua. Infatti, una volta riscaldata al sole, attraverso l’evaporazione, si riescono a separare lo sporco e gli agenti contaminanti rendendo potabile 3/4 del fabbisogno idrico giornaliero. Anche questa invenzione è nata dopo un viaggio in Cambogia e si rivela una soluzione economica e facile da usare per tutte le popolazioni svantaggiate.

Come avete potuto notare tutti e 6 i progetti sono basati sulla combinazione di processi fisici elementari e materiali facilmente reperibili, oltre che distinguersi per la loro semplicità d’uso e i costi ridotti. Non prevedono il consumo di corrente elettrica nè manutenzioni particolari, rendendosi facilmente fruibili da persone che lottano ogni giorno per la sopravvivenza in contesti in cui l’accesso ai beni primari, cibo, acqua ed elettricità, è difficile eper nulla scontato.

Finalmente un’applicazione pratica e utile delle leggi della fisica che non vuole arricchire nessuno, che ne dite?

Per ulteriori approfondimenti, leggi anche:

Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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