6 startup per l’ecosostenibilità del futuro al Green Alley Award 2015
Un premio nato nel 2014 per incentivare gli imprenditori green: è il Green Alley Award, che quest’anno ha visto gareggiare ben 100 start-up provenienti da 17 Paesi europei; la finale si svolgerà a Berlino, il 4 novembre.

L’idea nasce da una collaborazione tra il principale investitore, Green Alley, un progetto di Landbell AG che sostiene gli imprenditori impegnati nella green economy, e la piattaforma tedesca di crowdfunding Seedmatch.
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Per questa seconda edizione, agli organizzatori si sono aggiunti due supporter: Bethnal Green Ventures, una società britannica che si occupa di sostenere le nuove imprese tecnologiche, e la European Recycling Platform, del Regno Unito, ovvero l’organo che aiuta a promuovere la sostenibilità ambientale, sensibilizzando le aziende riguardo al riciclo dei rifiuti tecnologici.
Obiettivo: stimolare la creazione di prodotti, servizi e tecnologie che siano in grado di dare vita a qualcosa di nuovo a partire dall’e-waste.
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Tra le neo-società arrivate in finale, c’è la londinese Adaptavate, impegnata nella realizzazione di biomateriali per l’edilizia, ovvero di una versione eco-sostenibile del cartongesso ideata per il 75% da rifiuti di natura agricola.
Breathaboard è interamente compostabile, a differenza del cartongesso vero e proprio, che deve invece affrontare un processo di smaltimento differente dagli altri rifiuti di categoria, per via degli additivi utilizzati per realizzarlo.
In Germania invece, non è più necessario andare in discarica: Binee è una start-up tedesca che ha concentrato la sua attività di business nell’ottimizzazione del riciclo dell’electronic waste, dando vita ad un cassonetto della spazzatura intelligente, pensato per offrire ai consumatori la possibilità di restituire al produttore i beni che hanno raggiunto lo stato di obsolescenza. Binee riconosce il dispositivo gettato e grazie ad una app collegata, rifornisce il cliente di tutte le informazioni relative al prodotto, regalando punti bonus per ciascun deposito.
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Sapevate che i monitor LCD contengono composti dannosi come mercurio e cristalli liquidi, per i quali è previsto un riciclo a parte? La start-up irlandese Votechnik ha sviluppato una soluzione alternativa, interamente automatizzata, per lo smaltimento di composti tossici nelle discariche.
Tra 20 anni, l’Europa dovrà anche affrontare la necessità dovute allo smaltimento dei pannelli solari. Solstrøm Furniture è una società tedesca che si dedica alla creazione di moduli fotovoltaici riciclati: pannelli eleganti e sottilissimi da incassare nelle scrivanie degli uffici, per ricaricare cellulari e laptop del futuro.
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Il 70% della terra coltivabile del mondo, è dedicata al mangime per animali; Entocycle cerca di risolvere il problema tramite un bio-stabilimento il cui obiettivo è nutrire una colonia di hermetia illucens con i nostri scarti, per ridurli in volume e quantità e portarla a diventare allo stesso tempo, una ricca fonte di proteine per gli animali.

Una società tedesca con radici in Israele aiuta a diminuire l’impronta di carbonio, portando l’orto in città! Ogni anno gettiamo via tonnellate di cibo fresco andato a male; a volte per via della nostra sbadataggine, a volte invece sono ristoranti e supermercati a sbarazzarsene, per via di viaggi lunghi e stato di conservazione non all’altezza. Ecco perché InFarm ha dato vita a delle vere e proprie serre verticali: per permettere a ristoranti, supermercati e uffici di crescere e consumare i propri prodotti.
Solo alcuni di questi progetti potranno forse essere realizzati su scala industriale e diventare prodotti d acquistare, ma sono un tentativo ingegnoso di risolvere i problemi tipici della nostra società consumistica.