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A Berkeley si lavora ad un nuovo tipo di “pelle” elettronica che potrebbe rendere ancora più smart i pannelli solari

E’ proprio di queste settimane la notizia pubblicata su Nature Materials che i ricercatori del Berkeley Lab (Lawrence Berkeley National Laboratory) stanno lavorando ad un particolare tipo di materiale chiamato “pelle elettronica” che potrebbe avere sviluppi notevoli per migliorare anche l’efficienza delle attuali tecnologie fotovoltaiche.

A Berkeley si lavora ad un nuovo tipo di “pelle” elettronica che potrebbe rendere ancora più smart i pannelli solari

Il nome suona abbastanza inquietante e forse a qualcuno di voi saranno venute in mente le immagini di film di fantascienza che solo qualche decennio fa proponevano umani con caratteristiche robotiche.

Tuttavia questa pelle elettronica verrà utilizzata per dispositivi esterni, con lo scopo di renderli maggiormente flessibili e ricettivi.

Questa e-skin risulterebbe composta da un foglio di poliammide lavorato con il laser per ottenere una struttura a nido d’ape con fori esagonali. Su di essa è stato aggiunto uno strato di semiconduttori e infine dei nanotubi di carbonio. Questo materiale è sensibile come la pelle per cui è in grado di captare anche la pressione dei polpastrelli fino a 15 kilopascal.

Un materiale dunque resistente ma anche economico. E’ stato avvolto su una pallina da baseball per verificarne le potenzialità a livello di  flessibilità ed estensione e finora sembra aver superato egregiamente i test.

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L’obiettivo ultimo del gruppo di Berkeley sarebbe realizzare un prototipo capace di restituire sensibilità a tutti i pazienti che portano protesi agli arti. Se i ricercatori riuscissero nell’impresa si raggiungerebbero dei risultati davvero notevoli non solo nel settore medico ma anche in quello della robotica per non parlare del fotovoltaico “micro” anche domestico. Riuscite a immaginare un robot capace di captare gli stimoli sensoriali attraverso il tatto? Sarebbe in grado di riconoscere le  caratteristiche di fragilità di un oggetto, la sua consistenza e saprebbe tarare la pressione in base ad esse. Un altro settore in cui forse vedremo applicata la pelle elettronica è quello dei supporti informatici: computer indossabili, libri elettronici, dispositivi per ascoltare la musica, il tutto autoalimentante grazie al fotovoltaico.

Quando si dice che la realtà supera la fantasia…

 

Alessia

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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