Bioedilizia

A Berlino una casa passiva modernista nel verde del bosco

Sicuramente come lettori di TuttoGreen avrete già sentito il termine “casa passiva”. Passivhaus, secondo il termine originale di lingua tedesca, è una tipologia abitativa che assicura il benessere termico senza o con una minima fonte energetica di riscaldamento interna all’edificio ovvero, senza alcun impianto di riscaldamento “convenzionale”, come per esempio caldaie e termosifoni o sistemi analoghi.

A Berlino una casa passiva modernista nel verde del bosco

La casa passiva si basa dunque sul concetto di costruzione a consumi assai ridotti. Pertanto il riscaldamento non è ottenuto mediante un normale impianto “attivo” a consumo energetico, bensì tramite tutte quelle che vengono chiamate fonti passive di calore: la radiazione solare, le persone, l’inerzia termica. Molto importanti sono i fattori come l’isolamento termico, l’assenza di ponti termici, l’elevata impermeabilità all’aria, il controllo della ventilazione.

La casa è detta appunto passiva perché la somma degli apporti passivi di calore dell’irraggiamento solare trasmessi dalle finestre e il calore generato internamente all’edificio da elettrodomestici e dagli occupanti stessi, sono quasi sufficienti a compensare le perdite di calore durante la stagione fredda.

La casa passiva è un’innovazione tecnologica dovuta al fisico tedesco Wolfgang Feist e allo svedese Bo Adamson, professore alla Lund University: una tipologia di abitazione nata con lo scopo di ridurre al minimo i propri consumi energetici.

I vantaggi in termini di consumo energetico sono enormi: una casa passiva consuma il 90% in meno rispetto alle case tradizionali, e circa il 75% in meno rispetto alle nuove case costruite secondo la regolamentazione termica attuale.

Fattori molto importanti sono anche l’esposizione della casa e la forma, preferibilmente compatta così da disperdere meno calore a parità di volume. L’efficacia dell’isolamento termico di tutto l’involucro permette di conservare calore all’interno in inverno e di non farlo entrare in estate.

Esempio pilota di una casa passiva modernista è stato realizzato dallo studio associato di architettura Scheidt Kasprush a Mallensee, a sud di Berlino. Con l’obiettivo di mescolare i confini tra interno ed esterno, la casa è costruita in vetro incandescente e sorge all’interno di una pineta.

Modulare, ad alta efficienza energetica e sormontato da un tetto verde, questo rifugio modernista combina due elementi chiave: ecologia ed economia. Principalmente in vetro e legno, la casa passiva tedesca nasce da un attento progetto condotto da un team multidisciplinare composto da architetti, ingegneri, costruttori e tecnici altamente qualificati. Ad alta efficienza energetica, il rifugio boschivo ha tre lati di vetrate che permettono l’uso di energia solare attiva e passiva, e una zona a nord realizzata in legno altamente isolante.

Uno spazio per godere di un moderno soggiorno a pianta aperta e un tetto verde piantumato con fitta vegetazione per ridurre il guadagno solare, fungendo altresì da filtro naturale delle acque piovane.

Dopo numerose verifiche, gli obiettivi e la buona riuscita di una casa passiva risultano efficaci, resta solo da seguire i molteplici esperimenti piloti, numerosi anche in Italia, per realizzare una sempre migliore efficienza, non soltanto dal punto di vista energetico, ma anche dal punto di vista economico che, ancora crea difficoltà per la diffusione a larga scala di questo tipo di edilizia.

Articoli correlati

2 Commenti

  1. bella…. molto bella…. così come geniale è il concetto di casa passiva… peccato che dalle nostre parti ce la sogniamo una casa nel bosco così… i tanti vincoli ed i tanti pareri da richiedere farebbero passare la voglia a chiunque….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Pulsante per tornare all'inizio