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Progetto Love4Globe: Guandoca la spiaggia delle tartarughe marine

Vi abbiamo raccontato del progetto Love4Globe in Costa Ricaintrapreso  dai due ragazzi italiani Silvia e Toti nel post sul Progetto Love4Globe: un viaggio sostenibile in Costa Rica Progetto Love4Globe: un viaggio sostenibile in Costa Rica. Ora cercheremo di seguirlo direttamente dalla loro voce, pubblicando i loro reportage.

Progetto Love4Globe: Guandoca la spiaggia delle tartarughe marine

Abbiamo ricevuto da Toti un piccolo report sulla comunità di Gandoca in Costa Rica, dove Silvia ha trascorso le prime tre settimane del progetto, eccovelo integralmente:

Gandoca è un piccolo villaggio nella provincia di Talamanca. Si trova nella zona caraibica della Costa Rica, caratterizzata in prevalenza da popolazione nera e più povera.

Il villaggio conta circa una trentina di famiglie per un totale di circa 500 persone. Si tratta di una comunità molto cordiale e aperta dove tutti si conoscono e salutano.

Il territorio è straordinariamente ricco e con un suo eco-sistema unico: presenta infatti una spiaggia lunga ben 12 km, un’ampia zona restrostante di foresta tropicale al cui interno si trova una laguna con mangrovie e specie rare di uccelli, mammiferi e rettili.

Il villaggio si sviluppa su un’unica via sterrata, le macchine che circolano sono davvero poche (si contano sulle dita di una mano). La gente si sposta principalmente a piedi, in bicicletta o a cavallo. Purtroppo non ci sono molti servizi utili alla comunità come un ambulatorio e dei negozi.

C’è solo un piccolo bar, una “pulperia” (un piccolo baracchino con un’offerta molta limitata), e tanti “cabineros” che sfruttano la poca presenza turistica per racimulare qualche spicciolo in più.

I turisti sono attratti per via della presenza marcata di tartarughe marine, tra le più grandi del mondo (del tipo leatherback turtle in lingua locale “baula”) che da aprile a settembrsi spostano sulla spiaggia per depositare le loro uova. Si tratta di un fenomeno naturale di un fascino unico.

La necessità di preservare queste tartarughe nasce da quando la “baula” ha cominciato a rischiare l’estinzione a causa del commercio delle sue uova, che da queste parti sono considerate speciali perchè ritenute afrodisiache. E infatti la comunità locale ha sempre vissuto principalmente del commercio di queste uova creando con gli anni un disequilibrio nell’eco-sistema.

Il progetto di sviluppo locale legato alle tartarughe è attualmente gestito da una associazione di donne, ASOMIPAG (www.asomipag.tumblr.com). Oggi la leatherback turtle rappresenta un elemento identitario della comunità, che col tempo ha appreso l’importanza della sua conservazione e collabora attivamente per il raggiungimento degli obiettivi.

L’associazione ha lottato molto per l’approvazione del progetto e ora necessita di aiuto per sviluppare nuove forme di conservazione e promozione locale. Intanto la comunità ha anche aperto le porte a volontari che ogni anno giungono da ogni parte del mondo per condividere il proprio tempo e la loro voglia di aiutare.
Il volontario vive presso le famiglie locali e aiuta nella vita quotidiana, nella “finca” (una sorta di fattoria), pattugliando la spiaggia di notte e apprendendo così tutto il processo di conservazione legato alle tartarughe.
Si tratta di un’esperienza ricca sotto ogni punto di vista, dalla quale si esce sicuramente cambiati e più consapevoli dell’importanza della natura e della solidarietà.”

Per ulteriori informazioni:

  • toti.salemi@gmail.com
  • love4globe@gmail.com

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