A Vienna il bus elettrico parla italiano
Piccola, ma bella soddisfazione per il nostro Paese in tema di trasporto ecosostenibile. A Vienna, recentemente nominata per la quarta volta «città più vivibile del mondo» – secondo l’indagine realizzata dalla società internazionale di consulenza Mercer al fine di valutare la qualità della vita in 221 metropoli di tutto il pianeta -, sono arrivati i primi autobus elettrici «Alè», progettati e prodotti dalla ditta Rampini di Passignano (Pg) in collaborazione con Siemens e ormai pronti per entrare in servizio presso l’azienda municipale di trasporto pubblico Wiener Linien.

I nuovi ElectriCityBus, in forza a Vienna sulle linee urbane 2A e 3A, possono trasportare fino a 40 passeggeri (tredici seduti, 26 in piedi e un posto-carrozzina per disabili); raggiungono una velocità massima di 62 km/h; sono dotati di un pantografo, il tradizionale dispositivo a bracci snodabili montato sul tetto che, durante le soste al capolinea, preleva per circa 15 minuti energia dalla linea di alimentazione aerea dei tram per ricaricare le batterie installate a bordo.
Alè è uno dei fiori all’occhiello del brand Rampini, che, forte anche dei suoi oltre 65 anni di storia, è leader nella progettazione e produzione di mezzi speciali e bus urbani con caratteristiche particolari (diesel, elettrici, a idrogeno), ai quali si affiancano congegni ad alto contenuto tecnologico per attività specifiche.
Dunque, lungo i viali del centro storico, dove una volta circolavano le carrozze della principessa Sissi e dell’imperatore Francesco Giuseppe, ora circolano silenziosi motori a basso consumo ed emissioni zero. E, dulcis in fundo, prodotti in Italia.
Possibile che qualche città italiana non decida di seguire l’esempio?
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