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Accordo per fermare la deforestazione per coltivare olio di palma

Il fenomeno della deforestazione è uno dei tanti problemi ambientali che rovinano il Sud-est asiatico e di cui si fanno portavoce varie associazioni ambientaliste; azioni di portesta, campagne, lancio di appelli e dimostrazioni varie forse sono servite a qualcosa perché ora sembra che finalmente si sia riusciti a fermare la deforestazione, almeno per un po’.

Accordo per fermare la deforestazione per coltivare olio di palma

Spesso dietro la scomparsa di vaste aree boschive ci sono gli interessi di grandi industriali interessati alla coltivazione dell’olio di palma. Da anni varie associazioni ambientaliste hanno cercato di portare all’attenzione dei media la devastazione delle grandi foreste pluviali indonesiane, ricche di biodiversità, per fare spazio a queste piantagioni e schiavizzare gli indigeni.

Una delle prime battaglie vinte fu proprio quella contro il Golden Agri Resources (GAR), una delle società più importanti di olio di palma nella zona dell’Indonesia.

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Recentemente è stato raggiunto un nuovo accordo importante (High Carbon Stock Approach) in base al quale tutte le aziende interessate alle piantagioni di olio di palma si impegnano a minimizzare il loro impatto ambientale per ottenere questo prodotto.

Le foreste sono ricche di carbonio, fondamentale per garantire la biodiversità, e sono ancora oggi l’habitat naturale di molte specie animali rare e di piccole comunità locali. Abbatterle per fare spazio alla coltivazione di palma significa aumentare anche la produzione di gas responsabili dell’effetto serra.

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Nomi importanti di grandi multinazionali come P&G, l’Oreal, Unilever, Nestlé, Wilmar International e Cargill hanno aderito a questo accordo, riconoscendo l’importanza di un’azione comune globale per preservare l’ecosistema.

Ma si è levata anche un critica a queso protocollo da parte di altre aziende, quali Sime Darby, KLK, IOI, Musim Mas e Asian Agri, che hanno contestato la validità dell’accordo e hanno preferito istituire un Manifesto dell’olio di palma sostenibile, avviando studi paralleli per verificarne o meno l’utilità.

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Nell’attesa dei risultati, è stato comunque lanciato un segnale di stop di 1 anno durante il quale le foreste saranno risparmiate dagli abbattimenti. Sarà solo un arresto temporaneo o finalmente si riuscirà a trovare un consenso su vasta scala? Gli attivisti intanto continueranno a sventolare la loro bandiera verde, convinti che prima o poi la lotta contro il dissesto ambientale possa avere la meglio.

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Alessia