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Acque di balneazione in costante miglioramento in Europa

Chi è in procinto di partire per le ferie estive e magari desidera trascorrere qualche giorno su una bella spiaggia europea può dormire sonni tranquilli. Come ogni anno, l’Agenzia europea dell’ambiente ha emesso i suoi verdetti in tema di qualità delle acque di balneazione del Vecchio Continente. Il rapporto finale “European water bathing quality in 2012”, costruito sui dati raccolti la scorsa estate dalle autorità locali in ben 22.184 siti dei 27 Paesi membri dell’Ue -più Croazia e Svizzera- ha dato risultati oltremodo incoraggianti.

Acque di balneazione in costante miglioramento in Europa

E’ vero che il trend positivo in materia di qualità delle acque prosegue ormai dal lontano 1990, quando è iniziato il monitoraggio. Tuttavia oggi abbiamo ottimi motivi per rallegrarci, visto che nel 2012 il 95,3% delle acque costiere ha rispettato gli standard minimi di qualità fissati dalle direttive europee (+2% rispetto al 2011), mentre l’81,2% ha raggiunto addirittura l’eccellenza.

Gli esiti sono confortanti anche per le acque interne (laghi, fiumi), che al 91% assicurano una qualità buona o sufficiente per i parametri europei, toccando l’eccellenza nel 72% dei casi. Tutte percentuali migliori di quelle riscontrate nel 2011. Indubbiamente son stati compiuti dei veri passi da gigante rispetto agli anni ’90, quando solo il 70 % delle località monitorate riusciva a soddisfare i requisiti minimi per la balneabilità.

Stilando una graduatoria per Paesi, ai primi posti troviamo Cipro, capace di garantire un eccellente livello di pulizia del mare mentre altri otto Stati superano la media europea (78,3%), tra cui la nostra Italia (85,1%).

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Buone notizie quindi per il Bel Paese, che finalmente non sfigura al cospetto europeo. Secondo i dati del ministero della Salute, infatti, nel 2012 le acque marine a norma con le direttive europee sono passate dal 91,9% del 2011 al 96,6% del 2012, mentre quelle interne sono salite da una conformità dell’85,8% del 2011 al 91,6% del 2012.

Un ottimo risultato, se consideriamo oltretutto l’importanza dell’Italia nell’assetto continentale, che con le sue oltre 5.500 aree balneabili, costituisce più di un quarto del totale europeo. Quest’anno il ministero della Salute presenta anche una novità: un portale (www.portaleacque.salute.gov.it) dove i cittadini possono consultare le mappe e i dati, disponibile anche per smartphone e tablet.

È incoraggiante vedere che la qualità delle acque di balneazione in Europa continua a migliorare. Occorre comunque fare ancora di più se vogliamo che tutte le nostre acque siano potabili e adatte alla balneazione e che gli ecosistemi acquatici godano di buona salute”, ha commentato il  Commissario per l’Ambiente, Janez Potočnik.

Resta però da controllare sempre la qualità delle acque, poichè vi sono ancora zone minacciate dall’inquinamento.

Gli Stati dell’UE hanno tempo fino al dicembre 2014 per attuare le norme stabilite dalla Direttiva 2006/7/CE sulle acque di balneazione, che individua parametri più significativi per il rischio sanitario, insiste sulla prevenzione e invoca il passaggio alla gestione integrata della qualità.

I peggiori nemici dell’acqua pulita rimagono certi tipi di batteri, quali l’escherichia coli e gli enterococchi intestinali, testimoni di un inquinamento dovuto alle acque di scolo o ai liquami di allevamento. E’ per questo che i microscopi dei laboratori per il monitoraggio delle acque puntano principalmente verso di loro!

ECCO NUOVE METE PER LE TUE ECO-VACANZE:

Nonostante i dati positivi del report, l’inquinamento non è ancora sconfitto. Un po’ ovunque si è riscontrato un miglioramento della qualità idrica grazie al più diffuso trattamento delle acque. Tuttavia, le tracimazioni causate da forti piogge in quelle aree con sistemi fognari inadeguati, continuano a causare problemi. Nel rapporto, una scarsa qualità delle acque è stata riscontrata nel 2% delle aree di balneazione. La maglia nera per la percentuale delle spiagge non conformi spetta al Belgio (13%).

Sempre secondo i dati del Ministero della Salute, nel 2012 in Italia 61 acque di balneazione hanno registrato valori di escherichia coli superiori a quelli consentiti, dato in leggero aumento rispetto al 2011.

Possiamo però consolarci! Nella scorsa stagione solo una spiaggia è stata chiusa per la non conformità ai valori obbligatori, in confronto alle 133 dell’anno precedente.

Se passiamo poi  a valutare la qualità delle acque marine per Regione, constatiamo ancora una certa disomogeneità: di fronte al 100% delle acque in ottime condizioni dell’Emilia Romagna, si pone il dato poco invidiabile dell’Abruzzo, col suo 15,25% di acque in classe scarsa.

Imperativo d’obbligo: mai abbassare la guardia di fronte ai rischi dell’inquinamento. E’ questo il messaggio lanciato dall’Agenzia, impegnata da sempre in altre importanti battaglie “idriche”, quali l’uso più efficiente delle acque e la lotta ai cambiamenti climatici.

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