Rinnovabili

Ad Abu Dhabi il primo parco solare del mondo arabo, segno della transizione alle rinnovabili di chi vive di petrolio

Se anche i Paesi tradizionalmente più ricchi di fonti fossili iniziano a puntare sulle rinnovabili, è proprio il caso di dire che il vento sta cambiando.

Ad Abu Dhabi il primo parco solare del mondo arabo, segno della transizione alle rinnovabili di chi vive di petrolio

Negli Emirati Arabi Uniti è stata recentemente inaugurata la più grande centrale solare a concentrazione del Medio Oriente, denominata Shams 1. L’impianto, situato nei pressi di Madinat Zayeta 120 km dalla capitale Abu Dhabi- è costato circa 600 milioni di dollari ed è in grado di fornire energia a circa 20.000 famiglie.

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L’obiettivo dichiarato è ora quello di raggiungere il 7% di tutta l’energia prodotta nel Paese da fonti rinnovabili entro il 2020, secondo quanto stabilito dal Protocollo di Kyoto.

Ma come funziona quest’enorme struttura della potenza di 100 megaWatt, che si estende su una superficia di ben 2,5 kmq? L’impianto a concentrazione differisce dal solare tradizionale che tutti noi conosciamo. In questo caso, i giganteschi specchi ricurvi all’interno dei collettori parabolici concentrano la luce del sole verso un liquido che produce vapore acqueo ad alta pressione, destinato ad azionare una turbina elettrica, capace di trasformare l’energia meccanica in quella elettrica. L’installazione conta anche su un piccolo quantitativo di gas naturale per aumentare la propria efficienza, in modo da produrre elettricità anche durante la notte.

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I vantaggi in termini di riduzione dell’impatto ambientale sono davvero notevoli. Basti pensare che se la stessa quantità di energia fosse prodotta con fonti fossili si immetterebbero nell’atmosfera 175.000a tonnellate di CO2 all’anno. Il risparmio in emissioni nocive garantito da questo moderno impianto a concentrazione corrisponde invece a piantare 1,5 milionie di alberi, o a togliere dalla circolazione 15.000 automobili ogni anno.

Grazie a Shams 1, gli Emirati Arabi Uniti posseggono ora il 68% dell’energia solare totale prodotta nel Golfo Arabo, oltre al 10 % della capacità mondiale di produzione di energia solare concentrata. L’inaugurazione di questo impianto è stata salutata con entusiasmo dalle autorità politiche locali, che hanno considerato il progetto come una vera pietra miliare per la diversificazione economica del Paese, e un grande passo verso la sicurezza energetica a lungo termine. 

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Con l’inaspettata svolta verso le fonti rinnovabili, gli Emirati Arabi Uniti hanno consolidato la loro posizione di predominio nella produzione energetica, dando prova di saper allestire un mix di varie risorse. Il Paese del Golfo, come ci auguriamo, potrebbe fungere ora da esempio per gli altri Stati della regione, invogliandoli ad avviare un nuovo modello di sviluppo fondato sulle energie pulite.

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