L’Albuca spiralis è una pianta succulenta dalla forma molto caratteristica. Fatto che la rende unica e facilmente identificabile. Nota anche come “pianta elicottero” o “pianta cavatappi”, ha foglie stranissime: lunghe, sottili e che si arricciano su sé stesse come fossero delle spirali. Un’altra particolarità di questa varietà botanica sta nel fatto che è una pianta che fiorisce in inverno, mentre in primavera e in estate va in riposo vegetativo.
Ideale da tenere in giardino, viene spesso utilizzata a scopo ornamentale nei giardini rocciosi. Ed è perfetta anche da tenere in vaso come pianta da appartamento.
Andiamo allora a scoprire tutto quel che c’è da sapere per prendersene cura.
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Appartenente alla famiglia delle Asparagaceae ed originaria del Sud Africa, l’Albuca spiralis è una bulbosa che cresce in inverno che, al massimo, può raggiungere i 20 cm. Si tratta di una succulenta dalle particolarissime foglie arricciate di un bel verde brillante che, a differenza della maggior parte delle piante, va in riposo vegetativo durante l’estate.
Vediamo come si presenta.
Ci sono diverse varietà di Albuca. Le più comuni sono:
Tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno, ogni stelo produce diversi fiori, ognuno dei quali può durare 1 settimana circa. Tuttavia, la fioritura completa può durare svariate settimane, più o meno fino a metà primavera.
Piuttosto grandi, rispetto alle dimensioni della pianta, i suoi fiori sono molto belli. Hanno forma campanulata ed un colore che va dal bianco al giallo. Talvolta sono anche verdi, coi bordi gialli. Compaiono su uno stelo spesso e lungo che parte dal centro delle foglie a spirale.
Hanno un profumo molto gradevole che ricorda la vaniglia. Quando fa molto caldo, il profumo si fa più intenso.
Nonostante si tratti di una pianta grassa, la coltivazione dell’albuca spiralis non è propriamente semplice, ma neppure impossibile. Basta conoscere le sue caratteristiche e le sue esigenze. Tra l’altro, non è particolarmente delicata anche perché vive tranquillamente durante i periodi freddi. La si può coltivare sia in vaso che in piena terra. In entrambi i casi, valgono i consigli riportati qui di seguito.
Si tratta di una pianta da clima secco e asciutto. Soffre infatti l’eccessiva umidità. È perfetta come pianta d’appartamento, specie se il tasso di umidità media della stanza va da basso a moderato.
La sistemazione ideale è il davanzale di una finestra esposta a sud. Inoltre, è bene tenerla lontano da fonti di calore come i termosifoni. Evitare invece di metterla in bagno, stanza dove l’umidità è sempre piuttosto elevata. L’umidità eccessiva la fa soffrire e può provocare lo sviluppo di malattie come l’oidio o mal bianco. Sempre per il medesimo motivo, evitare di nebulizzare le foglie: diventerebbero molli fino addirittura a poter cadere. Nell’ipotesi peggiore, potrebbe manifestarsi la peronospora, una malattia a rapida diffusione.
Dopo aver visto cosa fare per prendercene cura, vediamo quali problemi potrebbero manifestarsi.
Se si comincia a notare che gli steli si indeboliscono, le foglie ingialliscono e che addirittura i fiori cominciano a cadere, allora le cause potrebbero essere 3:
In questo caso potremmo essere di fronte a delle bruciature provocate da un eccesso di sole o da una scarsa irrigazione. Tuttavia, questo fenomeno è un processo assolutamente naturale. All’inizio della stagione della fioritura, infatti, la pianta utilizza molte energie per emettere lo stelo fiorifero e poi per fiorire. Tale energia, viene pertanto veicolata dalle foglie ai fiori. Proprio per questo motivo, le foglie tendono a seccare, a partire dalle punte. Con il sopraggiungere dell’state, poi, le foglie seccheranno del tutto, per poi ricrescere in autunno.
I sintomi che devono far pensare a questa patologia sono l’ingiallimento repentino delle foglie, la crescita lenta della pianta e la formazione di muffa sul terriccio.
In genere, ciò si verifica quando la pianta:
In presenza anche del minimo sospetto, estrarre la pianta dal vaso ed esaminare radici e bulbo. Se le radici si presentano molli e marroni, tagliarle via prima che il marciume si propaghi anche a livello del bulbo. Se invece il marciume ha già intaccato anche il bulbo, eliminare tutte le parti marce e rinvasare la pianta in un contenitore nuovo con del compost fresco.
In genere, se la pianta non fiorisce è perché non è riuscita ad andare in riposo vegetativo. Di solito, questo accade soprattutto con gli esemplari tenuti in casa, dove le temperature sono più o meno costanti tutto l’anno. In questo caso, quindi, l’unica soluzione da adottare è quella di assicurare alla pianta le temperature adeguate per permetterle di compiere appieno il suo ciclo vitale.
Ecco un altro problema molto comune, dovuto principalmente a due fattori:
Ci sono 2 sistemi per poter moltiplicare questa pianta.
In genere, non è molto soggetta all’attacco di parassiti. Tuttavia, non è da escludere che, in particolari circostanze, possa venire attaccata da acari, afidi e cocciniglie che tendono localizzarsi sulla pagina inferiore delle foglie oppure a livello delle radici. Inoltre, le foglie potrebbero essere attaccate da malattie fungine piuttosto comuni come l’oidio, la botrite e la peronospora.
È classificata come una pianta velenosa. L’ingestione di piccole quantità può causare nausea, vomito e perdita di appetito. Ovviamente, l’ingestione di quantitativi maggiori può anche avere conseguenze molto più gravi. Fare quindi molta attenzione se in casa ci sono animali domestici.
Non è una pianta semplicissima da reperire. Online, però, la si può trovare con facilità. Ci sono piantine a partire da 5,00 euro.
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