Oggi parliamo dell’alburno, la parte di legno vivo e giovane che si trova tra il cuore e la corteccia legnosa più esterna della pianta di tiglio. Conosciuto e molto utilizzato in ambito fitoterapico, è un eccellente drenante naturale delle vie urinarie e biliari.
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Ma molte altre sono le proprietà dell’alburno: scopriamole insieme.
La corteccia del tiglio usata in fitoterapia come potente drenante. Ricco di acidi fenolici, tannini, sostanze minerali, lipidi, zuccheri e acido ascorbico, ha proprietà drenanti grazie alle quali pulisce delicatamente l’organismo senza rischio di demineralizzazione.
L’alburno del tiglio permette di rimettere in funzione i principali emuntori: fegato, reni, intestino, cistifellea, stimolandoli a funzionare correttamente soprattutto dopo l’inverno.
L’alburno di tiglio si trova tra la corteccia e il cuore dell’albero e fa parte del suo tessuto vivente. È in questa zona infatti che la linfa grezza, ricca di acqua e sali minerali, scorre verso l’alto.
Questo processo avviene a inizio giugno, ed è proprio in questo momento dell’anno che può iniziare la raccolta dell’alburno.
Per circa 6 / 8 settimane, gli alberi vengono tagliati e scortecciati e gli alburni essiccati all’aria aperta al sole per essere poi separati dalla corteccia e tagliati a bastoncini.
I tigli da cui estrarre l’alburno devono rispondere a specifiche regole:
Ricco di minerali, oligoelementi e altri principi attivi, l’alburno ha notevoli proprietà salutari. Eccole illustrate di seguito.
Particolarmente potente nello stimolare gli organi emuntori quali fegato, cistifellea, reni e intestino, l’alburno, nello specifico:
Ottimo drenante particolarmente apprezzato nei cambi di stagione (soprattutto in occasione della disintossicazione primaverile), l’alburno inoltre:
Essendo un diuretico naturale, è un ottimo alleato anche contro la cellulite o come complemento di una dieta dimagrante.
Le potenti proprietà dell’alburno sono note da molti anni.
Quasi ormai cinquant’anni fa, il dottor Jean Valnet, il vero padre della fitoterapia moderna, così scriveva:
“Esiste da anni un trattamento medico che, per il suo frequente successo, va sempre provato sistematicamente: l’alburno del tiglio selvatico”.
E, a proposito della cura, egli aggiungeva:
“certamente uno dei migliori trattamenti per contrastare tutti gli stati più o meno evidenti di sovraccarico dall’età di 40 anni, a volte anche prima”.
Per una vera pulizia e per ripristinare l’ordine nel nostro metabolismo, l’ideale è seguire una vera e propria cura nei cambi di stagione, bevendo da 1 a 2 litri di alburno di tiglio al giorno per massimo 3 settimane.
Per purificare l’organismo, in caso di stati infiammatori – o semplicemente perché se ne sente la necessità – è sufficiente una cura disintossicante di circa 10 giorni (un litro al giorno da bere lontano dai pasti).
Ecco come preparare un decotto a base di alburno di tiglio:
Non ci sono particolari controindicazioni per la sua assunzione, tranne per i soggetti allergici a questo ingrediente. Sporadicamente l’assunzione di questa pianta medicamentale è stata associata ad un effetto lassativo.
Generalmente sotto forma di trucioli, o talvolta di bastoncini, si trova nelle erboristerie, nelle farmacie e nei negozi di prodotti biologici.
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