Quali sono i principi dell’alimentazione del gatto? Ricordiamoci innanzitutto che il gatto è tipicamente un carnivoro, ma non disdegna anche alimenti vegetali e formaggi. La sua natura lo porta ad orientarsi verso il cibo umido e tiepido; le verdure, invece, le preferisce crude. Attenzione al latte e agli zuccheri; sì invece ai cereali.
Contenuti
Ma passiamo in rassegna i vari cibi e vediamo quali sono adatti o meno ai gatti.
Per dieta felina equilibrata s’intende un regime alimentare che sappia rispettare le sue caratteristiche fisiologiche ed anatomiche.
Il gatto deve quindi mangiare soprattutto proteine animali, ma non disdegna cibi di origine vegetale, come frutta e verdura.
Sì dunque a pesce, carne, formaggi e frattaglie, ma anche ai cereali, a cui è importante abituarlo fin da piccolo, poiché solo le proteine non sono sufficienti per il suo fabbisogno nutrizionale.
È importantissimo evitare, però, che la carne gli venga data cruda, in quanto potrebbe essere il viatico per la toxoplasmosi. Stesso discorso per il pesce, in quanto essendo privo di una vitamina del gruppo B, potrebbe causare debolezza, fino a portare il felino alla morte.
Per tenere sotto controllo il peso, si può prediligere il tonno alle frattaglie, che, oltretutto, sono ricche di vitamina A; e, per quanto ne siano ghiotti, possono causare la cosiddetta ipervitaminosi A, che provoca problemi all’apparato scheletrico.
SPECIALE: Collare GPS per gatti, quale e come scegliere?
Discorso simile per i formaggi ed il latte. Quest’ultimo, in particolar modo, è molto ricco di calcio, fosforo e proteine e può pertanto comportare dei problemi digestivi.
Tra i cereali, il più digeribile è il riso. L’importante è che sia ben cotto, e inserito nella dieta in piccole quantità. Mentre per quanto riguarda il pane, preferitelo raffermo (ma senza esagerare perché può causare obesità). Attenzione anche alla soia, poiché provoca ipertiroidismo.
Oltre alla classica cioccolata e alle ossa di pollo, il gatto deve assolutamente evitare caffè e tè, uova crude, insaccati e salumi. Questi ultimi causano infatti, rispettivamente, salmonellosi e pancreatite.
Sono considerati pericolosi anche la patata cruda, i pomodori verdi, l’avocado e aromi come scalogno, cipolla e aglio, che provocano anemia. È importante che il micio non venga nemmeno a contatto con uvetta, noci di macadamia, funghi, nocciole, albicocche, dolci, patatine e prodotti da forno salati.
È necessario, infine, evitare i cibi per cani, in quanto non essendo tarati su fisiologia ed anatomia felina, possono esporre i mici a carenze.
La carne presenta un apporto calorico maggiore rispetto al pesce; stesso discorso per i formaggi, con cui è meglio non esagerare. I gatti, infatti, specialmente quando vengono sterilizzati, tendono a ingrassare. Ma possono mangiare molto anche quando la loro dieta non è bilanciata.
Le carenze nutrizionali possono essere dovute all’alimentazione casalinga; pertanto, specie nel caso di gatte in stato di gravidanza, cuccioli e mici anziani, potrebbe essere necessario somministrare degli integratori (previa indicazione del veterinario).
Altrettanto fondamentale è compensare la dieta con taurina e arginina, due amminoacidi essenziali che, se non presenti, possono causare malattie oculari o cardiache, ma anche un aumento del livello di ammoniaca nell’organismo.
Il gatto è particolarmente attento alla presentazione dei pasti: è preferibile quindi somministrargli piccoli bocconcini. Ama particolarmente i cibi umidi e tiepidi, mentre tende a scartare quelli secchi e troppo morbidi.
È importante anche che i pasti non gli vengano mai serviti accanto alla lettiera.
I crocchini, però, possono essere utili in estate, quando il cibo umido si deteriora più facilmente. Meglio evitare quelli di bassa qualità, che possono rendere il pelo opaco, l’alito cattivo, e comportare problemi renali e alla vescica. Un gatto sano di 3 kg dovrebbe bere infatti appena un bicchiere d’acqua al giorno.
Altrettanto utile potrebbe essere utilizzare ciotole in metallo o ceramica, poiché, a differenza della plastica, questi due materiali non trattengono l’odore dei pasti precedenti.
In commercio sono presenti anche i cosiddetti alimenti complementari o speciali, pensati per rispondere alle esigenze nutrizionali di alcune categorie di gatti (obesi, in gestazione, malati).
Tra i nostri articoli, ti potrebbero interessare anche:
Alcune specie di gatti da conoscere:
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.