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Se i succhi di frutta non sono naturali…

Secondo uno studio dei ricercatori della Glasgow University, pubblicato su The Lancet Diabetes & Endocrinology, bere succhi di frutta non è un’abitudine sana come si potrebbe pensare. A causa della loro composizione, infatti, l’effetto del consumo di succhi sarebbe più simile a quello ottenuto con le bevande gassate zuccherate.

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I ricercatori scozzesi avrebbero messo sotto la lente d’osservazione non solo i succhi di frutta confezionati ma anche le spremute di frutta, per evitare che essi possano sostituire le 5 dosi giornaliere di frutta e verdura normalmente consigliate.

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In base ai risultati dello studio, questi scienziati chiedono al Governo britannico di informare i cittadini sui rischi connessi al consumo di succhi in alternative alle giuste porzioni di frutta e verdura, limitandone l’assunzione a 150 ml, meglio se diluiti con acqua.

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Questa maggiore attenzione relativa all’assunzione di succhi di frutta è legata anche alla constatazione da parte degli esperti di un maggior rischio di ingerire maggiori quantità di zuccheri aumentando anche il pericolo di disturbi all’apparato cardiocircolatorio.

Anche in merito al rischio di insorgenza del diabete occorre evitare che il consumo di frutta solida sia sostituito da bevande liquide che contengono una concentrazione di zuccheri molto elevata, nonostante l’importante apporto di nutrienti come vitamine e sali minerali.

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