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Allarme Diossina: come leggere le etichette degli alimenti

Come leggere le etichette alimentari

Il richiamo alle norme sulla sicurezza degli alimenti arriva dopo che la peste infettiva è scoppiata. Il passaggio è chiaro: basta pensare alla mucca pazza, la paura continentale ha obbligato le aziende ha tracciare l’origine della carne. Stesso discorso per il pollame, l’obbligo è scattato dopo l’esplosione dell’avaria. Nessuna indicazione per la carne suina, anche se solo due giorni fa un’intera famiglia in Sardegna è finita ricoverata all’ospedale di Nuoro per infezione da trichinella. Una larva che resiste nella carne cruda, infezione che può provocare anche la morte ed è causata dai maiali allevati allo stato brado e alle macellazioni fai da te.
Tracciate in modo completo, ma l’obbligo non ha fermato il recente allarme diossina, le uova.

Se per il latte fresco l’etichetta è obbligatoria, nessuna indicazione  è dovuta per quello in polvere e per tutte le preparazioni a base di latte utilizzate nelle produzioni casearie. Insomma un sistema ancora permeabile, senza regole ermetiche.

Vediamo quindi come è necessario difenderci e cautelarci nella vita di ogni giorno ed in particolare quando filtrano alcune notizie come l’ultima, sulla mancata sicurezza alimentare.

Come leggere le etichette degli alimenti:

  • Latte fresco: prevista l’etichetta con l’indicazione obbligatoria del luogo della mungitura.
  • Latte in polvere: nessun obbligo di etichettatura. I preparati vengono poi utilizzati nella produzione di mozzarelle, provole, creme di formaggio, formaggini, yogurt, alimenti per i vitelli. Alla fine il consumatore ha minime possibilità di  ricostruire la filiera produttiva.
  • Uova: sul guscio deve essere obbligatoriamente indicato il tipo di allevamento,  lo stato in cui sono state deposte, il codice Istat del Comune, la sigla della Provincia, il codice dell’allevatore. Tracciabilità totale.
  • Carne bovina:  obbligo di etichetta con indicazione della zona dove è nato l’animale, dove è stato allevato  e macellato.
  • Carne suina: nessun obbligo.
  • Pollame: obbligatoria l’etichetta con il codice di provenienza (cfr. esempi sotto – cliccate per ingrandire l’immagine e leggere le istruzioni).

Si vedano di seguito alcuni esempi di etichettatura, con le spiegazioni su come leggere le etichette e avere la certezza della provenienza degli alimenti (tratti dal sitomartinialimentare.com)

Le importazioni dalla Germania. L’intero paese è sotto osservazione per l’allarme diossina. Non mancano le rassicurazioni, ma sono stati chiusi quasi 5mila allevamenti di poli e suini in Germania. Insomma, massima attenzione. E in Italia si importano numerosi prodotti alimentari tedeschi:  27 mila quintali di uova, 41 milioni di quintali di latte di cui 8 milioni di latte fresco mentre 2 milioni e 600 mila quintali è la misura della carne di suino made in Germany.  Numeri importanti.

Falsificazione delle etichette. Non bastano per prevenire le frodi alimentari. Come dimostra un recente e ingente sequestro di alimenti operato recentemente dai Nas dei carabinieri a Bologna. A prodotti scaduti e mal conservati venivano sostituite e contraffatte le etichette. Da leggere sui traffici e contraffazione di cibo, spesso avariato, il bel libro di Massimo Carlo e Francesco Abate “Mi fido di te”.

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Published by
Manlio

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