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Allevare animali per produrre carne bio si può!

Forse il progetto non è stato particolarmente pubblicizzato, tuttavia da qualche anno l’Unione Europea ha attivato un progetto di valorizzazione e sostegno per le produzioni biologiche del territorio continentale. Neprovalter, questo il nome del piano d’intervento, ha interessato ovviamente anche l’Italia, con una serie di aree pilota distribuite per Regione. Come esempio possiamo citare la Val Bormida, in Liguria, inserita per le sue caratteristiche nel sotto-progetto che riguarda la “produzione biologica di carne nelle aree alpine transnazionali“.

Allevare animali per produrre carne bio si può!

Una scelta non casuale, la vallata dell’entroterra di Ponente vanta una forte tradizione zootecnica, legata alle tecniche di produzione tradizionali, e con una concentrazione di aziende e strutture di trasformazione al di sopra della media regionale. Coordinato dalla Regione, l’iniziativa è portata avanti in collaborazione con il Gruppo di Azione Locale (GAL), del Consorzio Valli del Bormida- Giovo Leader, con la Comunità Montana Alta Val Bormida, la  Cooperativa Allevatori Bestiame e i tecnici dell’Associazione Provinciale Allevatori (Apa).

Entrando nello specifico, nei diciassette comuni coinvolti – tra zona collinare, bassa e media montagna –  le attività avviate sono le seguenti:

  • raccolta dati sulle caratteristiche territoriali, ambientali e socio-economiche
  • raccolta dati sull’agricoltura biologica della zona
  • collaborazione con l’Istituto Nazionale di Economia Agraria di Savona (Inea) per un confronto tra la produzione di carne convenzionale e biologica e la valutazione dei costi di conversione
  • analisi approfondita e dettagliata della situazione dell’agricoltura biologica in collaborazione con l’Associazione Provinciale Allevatori(Apa) di Savona
  • organizzazione di meeting di divulgazione del progetto rivolti agli agricoltori, agli operatori e a tutti i soggetti interessati.

Tradotto in soldoni, il progetto punta a individuare strategie di sviluppo, promuovere il settore della zootecnia biologica, offrire  supporto gestionale, infine organizzare attività di formazione per gli operatori del settore. Il tutto nel nome di una produzione alimentare più sana, naturale, controllata.

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