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Alluminio Celmet: dal Giappone la svolta per triplicare l’autonomia delle auto elettriche?

Le innovazioni tecnologiche degli ultimi anni hanno consentito di ridurre le dimensioni delle batterie e, allo stesso tempo, aumentarne la durata di utilizzo favorendo l’autonomia delle auto elettriche.

Alluminio Celmet: dal Giappone la svolta per triplicare l’autonomia delle auto elettriche?

I migliori risultati si sono avuti con lo sviluppo delle batterie agli ioni di litio, capaci di aumentare l’autonomia dei veicoli elettrici fino a 150 chilometri permettendo una piena carica e una riduzione del peso generale del mezzo. Ciò nonostante il peso delle batterie al litio resta comunque molto alto, ecco allora che la novità in termini di batterie arriva dal Giappone e la promessa di triplicare la durata delle attuali batterie riducendone sia le dimensioni che aumentandone la capacità suscita grande interesse.

L’industria giapponese Sumitomo Electric Industries (SEI) azienda leader nella produzione di cavi e fibre ottiche ha sviluppato un nuovo materiale capace di migliorare l’autonomia delle auto elettriche: l’Alluminio-Celmet.

Aluminium-Celmet è stato realizzato seguendo una tecnica già impiegata per la realizzazione del Celmet, un metallo poroso prodotto con l’impiego di nickel o lega di nickel e cromo. Il processo di produzione del Celmet consiste nella copertura elettroconduttiva di una schiuma plastica, seguita dalla placcatura in nickel e dalla rimozione della schiuma mediante un trattamento termico.

La vera rivoluzione di Aluminium-Celmet è quella di aggiungere alle caratteristiche di porosità del Celmet anche i vantaggi propri dell’alluminio, come un minor peso specifico (1/3 rispetto a quello del nickel), una bassa resistenza elettrica (meno della metà del nickel) ed una maggiore resistenza alla corrosione, che lo rendono ideale per l’uso nelle batterie agli ioni di litio e in batterie che operano con tensioni di carica/scarica elevate.

La peculiarità del Celmet è rappresentata quindi dalla sua porosità, che risulta essere considerevolmente superiore a quella di altri metalli porosi come il tessuto-non-tessuto metallico o la schiuma metallica. La struttura tridimensionale è quella di un reticolato metallico a pori aperti, che consente inoltre la possibilità di modellare il particolare metallo poroso in varie forme tramite tecniche di taglio o di stampaggio.

Il tutto permette la produzione di batterie a ioni di litio da 1.5 a 3 volte più capaci della attuali per non parlare del fatto che il materiale consente di ridurre le dimensioni delle batterie da uno a due terzi rispetto ai prodotti odierni.

La scoperta è interessante non solo per il settore automobilistico ma anche per il settore informatico ove le batterie agli ioni di litio si utilizzano nei notebook, nei tablet e negli smartphone.

L’aspetto più interessante di questa innovazione sta nella possibilità di diffondere una politica energetica sostenibile, rendendo l’uomo consapevole dei vantaggi che l’utilizzo di un veicolo elettrico di tali caratteristiche può dare: lo sviluppo e la diffusione dei veicoli elettrici potrebbe aumentare considerevolmente favorendo una riduzione delle emissioni causate dai combustibili fossili utilizzati dagli attuali mezzi di trasporto.

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