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Amazzonia: le piantagioni oltre alla deforestazione, fanno cambiare caratteristiche di animali e semi

La biodiversità in Amazzonia è sempre più a rischio, tanto che diverse specie di uccelli, piante e semi rischiano di scomparire per effetto dei cambiamenti climatici del Pianeta. La colpa, manco a dirlo, è dell’attività umana che negli ultimi decenni ha innescato processi involutivi irreversibili proprio tra animali e piante di quello che da sempre gli esperti considerano ‘il polmone’ della Terra.

Amazzonia: le piantagioni oltre alla deforestazione, fanno cambiare caratteristiche di animali e semi

L’allarme è stato lanciato recentemente sulle pagine della rivista ‘Science’ da un team di ricercatori guidati da Mauro Galetti, dell’Università Statale di San Paolo (Brasile). I dati raccolti dagli esperti evidenziano fenomeni di rimpicciolimento osservati in alcuni semi di palma Euterpe Edulis, una varietà presente nella macchia della foresta amazzonica fin dal 1800 la cui sopravvivenza nel corso degli anni è stata messa a dura prova dalle coltivazioni di caffè e di canna da zucchero.

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Ebbene, oltre all’inquinamento del suolo, all’agricoltura  e alla deforestazione, la causa principale di questo comportamento genetico così anomalo è la scomparsa di alcune specie di uccelli di grandi dimensioni, come i tucani, costretti ad abbandonare la zona per l’invadenza umana. Dalle analisi dei 9.000 semi in esame provenienti da 22 diverse varietà di palma, infatti, si è scoperto che il ‘restringimento’ sarebbe iniziato 100 anni dopo l’arrivo delle prime forme di agricoltura nella foresta.

Fino ad allora, infatti, i grandi uccelli si nutrivano dei semi più grandi delle palme disperdendoli nell’ambiente e favorendo indirettamente la loro moltiplicazione. Con la loro scomparsa le piante hanno iniziato a produrre semi più piccoli per sopravvivere, preda di uccelli altrettanto piccoli come i tordi. Tuttavia questi semi sono molto più vulnerabili ed esposti alla disidratazione e non sempre sono in grado di sopportare il cambiamento climatico. Da qui la progressiva scomparsa di molte varietà di palma e il diradamento della macchia tipica della regione amazzonica. Un problema che mette a serio rischio il già precario equilibrio di questa preziosissima, quanto fragile, riserva della biodiversità mondiale.

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata a Cosenza il 25 febbraio 1980, all'età di 4 anni si trasferisce dalla città alla campagna, dove trascorre un'infanzia felice a contatto con la natura: un piccolo orticello, un giardino, campi incolti in cui giocare e amici a 4 zampe sullo sfondo. Assieme a lattughe, broccoli e zucchine coltiva anche la passione per la scrittura e la letteratura. Frequenta il liceo classico della città natale e dopo la maturità si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali del bolognese. Nel 2011 approda alla redazione di TuttoGreen con grande carica ed entusiasmo. Determinata, volitiva, idealista e sognatrice, spera che un giorno il Pianeta Terra possa tornare ad essere un bel posto in cui vivere.

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