Vi abbiamo spesso parlato di concetti come filiera corta, spesa a km0, alimentazione locale ma eccovi un esempio di realizzazione concreta che viene dal settore Ospedaliero.
E’ l’ospedale di San Donato Milanese la prima grande struttura sanitaria in Italia a muovere i primi passi verso la strada della filiera corta, una filiera completamente italiana, o meglio ancora limitata ai prodotti locali.
Gran parte dei prodotti agroalimentari che occupano le tavole dei pazienti e del personale del Policlinico arriveranno infatti dalle aziende agricole della stessa Lombardia.
“Il nostro è il primo grande ospedale a km zero in Italia. Ma oggi tutte le aziende italiane sono chiamate a diffondere una nuova cultura: quella del consumo consapevole e di qualità. La sfida ambientale può essere vinta solo se i gesti quotidiani di ognuno di noi sono pensati in questo senso. Quando il consumatore capirà il valore molteplice di km zero, sarà motivato nell’ effettuare scelte di acquisto e di consumo migliori e più responsabili”
E’ con queste parole che l’amministratore delegato del Policlinico San Donato, Nicola Bedin, ha commentato la scelta del cibo a “km 0”.
Ed è sulla stessa scia che si esprime il presidente della Coldiretti Lombardia, Nino Andena:
“Abbiamo cercato il meglio dai territori italiani garantendo stagionalità, freschezza e qualità impegnandoci con l’ospedale di San Donato in una grande operazione di educazione alimentare che riguarda non solo i pazienti, ma anche le loro famiglie e l’intera società”
E’ quindi all’insegna della qualità e della freschezza dei prodotti la scelta di mangiare a km zero. Una scelta che salvaguarda l’ambiente( il consumo di prodotti locali concorre alla riduzione di CO₂ prodotta dal trasporto delle merci) e soprattutto, importante per un luogo in cui la salute viene prima di tutto, garantisce la qualità che solo “l’orto di casa” può dare.
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