Riciclo creativo: anche dalle bici si possono ricavare opere d’arte
Anche dalle bici si possono ricavare opere d’arte, attraverso il riutilizzo e l’assemblaggio di vecchi sellini e manubri ricurvi. Alcune di esse somigliano alle teste di animali che i cacciatori mettevano un tempo nel proprio salotto come trofeo. Ma essi possono avere anche un uso pratico, come portaoggetti o appendiabiti.
A lanciare questa bizzarra moda è l’artista e graphic design olandese Andreas Schieger, con la sua linea Upcycle Fetish. Ad ispirarlo l’idea di Pablo Picasso, che nel 1942 realizzò la “Testa di toro”, scultura realizzata dalla saldatura in bronzo di un vecchio sellino e di un manubrio di una vecchia bici. Una prima forma di arte che abbraccia il riuso di oggetti destinati alla discarica.
Possiamo dunque dire che questo tipo di trofei, dal sapore ecologista, è un incontro tra la Rue de bicyclette del dadaista Marcel Duchamp e il lavoro di artisti poliedrici contemporanei come Schieger.
E qualunque sia la vostra idea di arte, questi ‘trofei’ possono diventare pratici come appendiabiti o porta-bicicletta! Sempre che li vediate in maniera ‘tuttogreen‘, perché a qualcuno sembrano più simili a quelle teste d’alce e di cervo che decorano i muri di certe case di montagna, a mo’ di trofeo dei ciclisti ‘abbattuti‘, magari con il SUV…