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Anche la NASA ci prova con l’eolico di alta quota

Avevamo parlato già in precedenza dell’eolico d’alta quota, con riferimento al progetto Airborne: adesso, l’idea che l’eolico di alta quota non sia una chimera, ma la prossima frontiera, viene rafforzata dalla notizia di un progetto varato dalla NASA.

Anche la NASA ci prova con l’eolico di alta quota

Ricercatori della NASA stanno infatti mettendo a punto un progetto dove si cercherà di sfruttare i venti di alta quota, notoriamente pià forti, per sollevare in altitudine delle turbine a forma di imbuto, che staranno sospese in alta quota: queste ultime, collegate alla terra da nanotubi in fibre di carbonio, dovranno essere in grado di trasmettere l’energia elettrica prodotta attraverso i cavi di ancoraggio.

Molto allettante il profilo dal punto dei rendimenti: non solo la resa dell’eolico coi venti di alta quota è esponenzialmente maggiore rispetto a quella terrestre, offshore o onshore (si dice di ben 27 volte!), ma anche è previsto che le turbine “volanti” della NASA possano rimanere in esercizio diversi anni, con necessità di manutenzione e riparazione una sola volta all’anno.
Le turbine verranno riportate a terra in caso di fenomeni atmosferici importanti, come tempeste particolarmente violente.

Sicuramente non mancano i temi critici da risolvere anche qui, in primis come non ostacolare il traffico aereo, ma è un tema che sembra risolvibile anche con la tecnologia attuale.

Stiamo a vedere se la NASA riesce in questa frontiera dell’energia eolica, dove alcuni privati stanno abbozzando i primi tentativi concreti.

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