Andar per Lunigiana
Tra le regioni storiche meno conosciute ma meglio conservate del Nord Appennino c’è sicuramente la Lunigiana: un territorio compreso tra le province di Massa-Carrara e La Spezia, stretto tra il Mar Ligure, le Alpi Apuane e i rilievi del Tosco-Emiliano.

La Lunigiana prende il suo nome dal romano Portus Lunae (l’antica Luni), fondato nel 177 a.C. alla foce del Magra.
Qui l’uomo e la natura hanno saputo raggiungere un equilibrio invidiabile. Le testimonianze architettoniche datano siano ai tempi della civiltà romana ma l’ambiente ha sempre goduto di un certo rispetto.
Da alcuni anni, benché lo spopolamento dei borghi più impervi sia ancora evidente, alcuni hanno deciso d’investire nel turismo incentrandolo sulla scoperta di questo affascinante territorio.
E’ l’acqua l’elemento dominante nella terra di Lunigiana. Le acque dei fiumi Magra e Vara sono alimentate da una selva di torrenti che per farsi strada nel terreno danno vita a scenari suggestivi: gli esempi sono la cascata di Farfarà sul verde, le marmitte dei giganti a Mommio, la cascata della Colombara, gli Stretti di Giaredo nel torrente Gordana.
Luoghi tutti accessibili a piedi, a cavallo e in bicicletta, seguendo i percorsi descritti da Trekking Lunigiana. Un intricato e attrezzato reticolo di sentieri, esteso complessivamente per 238,5 chilometri, 151,5 dei quali lungo tratturi e strade sterrate.
I posti–tappa sono tutti attrezzati per il pernottamento.

Il territorio è suddiviso tra diversi parchi naturali: i comuni di Fivizzano, Filattiera e Licciana Nardi sono compresi nel Parco Naturale dell’Appennino Tosco-Emiliano, affiancato a sua volta dall’Area Protetta dei Cento Laghi, ambiente dominato da suggestive conche lacustri di origine glaciale, al confine tra i Comuni di Bagnone, Comano e la provincia di Parma.
Tra mulattiere e antichi tracciati ripristinati si possono osservare animali come il tritone alpestre apuano, l’arvicola delle nevi, il lupo appenninico, il cervo europeo, l’aquila reale ed il falco pellegrino.
Tutta fauna che ritroviamo qualche chilometro più a sud, tra le vette delle Alpi Apuane, sede di un Parco Regionale istituito nel 1985.
Scendendo invece verso il mare, in direzione La Spezia, ecco il Parco di Pratomarcello-Magra, area fluviale che alterna coltivazioni a zone umide e settori compromessi dalle attività dell’uomo. Dunque un valido esperimento di riqualificazione di zone degradate, dove si trovano numerosi nuclei storici, castelli e antichi mulini ad acqua.
La Lunigiana si conferma terra di mezzo anche a tavola, mischiando tradizioni gastronomiche delle tre regioni in cui si trova incastonata. Sapori sia forti che delicati, ingredienti semplici, materie prime povere, come le erbe spontanee utilizzate per la torta d’erbi, la farina l’acqua e il sale, che uniti danno magicamente i testaroli, oppure i panigacci, focaccette sottili da mangiare con formaggi freschi e salumi del luogo.
Molti piatti derivano dalle castagne, tra le carni sono invece da apprezzare l’agnello di Zeri, il capretto alla cacciatora, il coniglio con polenta. Per quanto riguarda i dolci, si può scegliere tra quelli secchi, come la torta di mandorle, il buccellato, la pasteriala, la spongata pontremolese, oltre agli indescrivibili e cremosi amor pontremolesi.
Altre informazioni in:
http://www.terredilunigiana.com/
http://www.lunigiana.com/
http://www.alpiapuane.com/
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Grazie Loriana!
più che un commento alcune precisazioni, la foto riproduce la Fortezza Castruccio Castracani, non le mura dell’antica Luni che sono visibili in altro sito . Inoltre il Parco Fluviale è quello di Monte Marcello e del fiume Magra.