Considerata una delle pietre miliari in ayurveda, l’Andrographis paniculata è un’erba che da millenni viene utilizzata in Asia, in ambito medico, per le sue importanti proprietà. All’interno delle sue foglie, infatti, possiamo trovare diversi composti fitochimici ed antiossidanti utili per l’organismo.
In Cina veniva tradizionalmente usata per trattare infezioni e malanni tipicamente invernali.
Quasi del tutto, invece, ignorata nella pratica occidentale, questa pianta è stata rivalutata a seguito di vari studi scientifici che ne hanno messo in luce la sua efficacia, in particolare, le sue funzioni immunostimolanti, antiossidanti ed antimicrobiche.
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L’Andrographis paniculata è una pianta arbustiva appartenente al genere Andrographis e, in particolare, alla famiglia delle Acanthaceae. Quest’ultima possiede circa 40 specie, ma l’Andrographis paniculata è la più apprezzata per le sue benefiche proprietà di carattere salutistico. Originaria dell’India e dello Sri Lanka, fin dai tempi antichi, viene infatti utilizzata in Ayurveda e nella Medicina Tradizionale Cinese, come rimedio naturale contro infezioni batteriche, infiammazioni, malanni invernali e disturbi intestinali.
È una pianta annuale che può svilupparsi in altezza fino a un metro e mezzo. Le sue foglie hanno un sapore molto amaro e, infatti, in Sri Lanka, è meglio nota come Kalmegh, che significa “re degli amari”.
Sono diverse le denominazioni con cui viene indicata l’Andrographis paniculata. Eccole qui di seguito i vari nomi con cui la possiamo trovare:
Dell’Andrographis paniculata, a scopo medicinale, si utilizzano foglie e radici. I componenti attivi che interessano sono flavonoidi e lattoni diterpencici. Tra questi, il principale principio attivo è l’Andrografolide, che ha mostrato azione immunostimolante, antinfiammatoria, analgesica, antipiretica e neoplastica.
Utilizzata unitamente con altri fitoterapici antinfiammatori, immunostimolanti e antivirali, questa pianta è un potente alleato del nostro sistema immunitario.
Riassumiamo qui di seguito le proprietà dell’Andrographis paniculata:
Da millenni, la parte attiva contenuta nelle foglie, è utilizzata nella medicina orientale per il trattamento delle infezioni e delle infiammazioni di vario tipo, in caso di febbre, raffreddore e diarrea. Inoltre, si rivela altresì utile anche in caso di colite ulcerosa, artrite reumatoide e malattie del sistema immunitario.
A questo punto, vediamo più nello specifico i casi in cui possiamo trarne beneficio.
Da un punto di vista di integrazione, l’Andrographis panniculata rappresenta un valido aiuto da considerare in una quadro generale più completo e complesso piuttosto che come una soluzione unica. In commercio la possiamo trovare sotto forma di capsule, estratti e tisane, ma anche all’interno di molti integratori.
Sicuramente, rafforzare il sistema immunitario, costituisce il primo passo per mantenersi in salute, specie in questo periodo caratterizzato dalla paura di venire in contatto con il virus Sars Covid 19. Ciò, di certo, non significa che l’Andrographis paniculata sia un rimedio efficace per contrastare tale virus, ma sicuramente, è un buon aiuto per rafforzare le nostre difese, contro qualsiasi virus, compreso, appunto, quello del Covid.
Il nostro senso di responsabilità, personale e sociale, deve quindi portarci a sostenere il nostro sistema immunitario perché, con il passare degli anni oppure quando si sta attraversando un periodo particolarmente stressante o impegnativo, tende ad indebolirsi.
Gli estratti e gli integratori di Andrographis paniculata si trovano in erboristeria e nei negozi di prodotti naturali, sotto forma di capsule, polvere o tintura. Ovviamente, la si può trovare senza difficoltà anche direttamente online.
L’azione dell’Andrographis paniculata varia in base al dosaggio di assunzione.
A basse dosi (1 capsula al giorno) è molto utile come rimedio preventivo per rafforzare le difese immunitarie. A tal scopo, la si può utilizzare da sola o in associazione ad altri rimedi naturali. Il consiglio è quello di partire a fine estate, alternando cicli di trattamento della durata di un mese circa ad una o più settimane di sospensione, per tutta la durata dell’intera stagione invernale.
Dosaggi più elevati, sono invece utili per l’azione antinfiammatoria. Risulta quindi efficace non solo per le malattie delle vie respiratorie e nell’immunostimolazione, ma anche in casi di infiammazioni croniche, come l’artrite reumatoide.
Secondo la Medicina tradizionale cinese, per la polvere, la dose ideale non deve superare i 2 grammi al giorno. Per preparare l’infuso, vanno utilizzati 5 grammi di prodotto da lasciare in infusione per 15 minuti circa in 250 mg di acqua. Quindi si filtra e si beve una volta al giorno. Per preparare il tè, si può utilizzare anche la tintura, nella misura di 2,5-5 ml al giorno.
In ogni caso, consultare prima il vostro medico per indicazioni calibrate in funzione delle specifiche situazioni ed esigenze personali.
Tra gli effetti collaterali, si segnalano mal di testa, stanchezza, disturbi gastrointestinali e un sapore amaro/metallico in bocca. Non usare in gravidanza, né durante l’allattamento. Inoltre, chi soffre di ulcera o gastrite, dovrebbe assumere questo estratto a stomaco pieno per evitare un’eventuale acutizzazione dei soliti fastidi.
Infine, chi soffre di malattie autoimmuni o patologie croniche di vario tipo, è bene che consulti il proprio medico prima di farne uso poiché si tratta di una pianta in grado di stimolare il sistema immunitario.
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