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Gli anelli per lattine che non uccidono gli animali marini, ma li nutrono

L’inquinamento marino causato dalla plastica sta provocando un’autentica strage tra gli esseri che vivono in mare. Secondo Greenpeace, circa il 70% di uccelli marini e l’80% delle tartarughe marine ingerisce plastica, giacché la scambia per cibo. Per questa ragione, circa un milione di uccelli e centomila tra mammiferi marini e tartarughe marine muoiono ogni anno.

Gli anelli per lattine che non uccidono gli animali marini, ma li nutrono

La causa principale di questa strage sono gli anelli di plastica delle confezioni da sei delle bevande in lattina. Il classico six pack in voga soprattutto tra i consumatori anglosassoni. Accade infatti che gli anelli in plastica vengano gettati in mare, come se non fossero un oggetto estremamente pericoloso.

E si stima che il 99% degli uccelli marini sono destinati ad avere plastica nelle loro viscere entro il 2050. Basti pensare che gli americani hanno bevuto 6,3 miliardi di litri di birra nel 2015. Di cui la metà in lattina.

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Una strage silenziosa: ecco cosa può succedere, tra le altre cose, gettando in mare gli anelli in plastica delle lattine

Per ovviare a questo problema, un’azienda che produce birra artigianale con sede in Florida – la Saltwater Brewery – ha deciso di produrre anelli che contengono fino a sei lattine, composti in modo del tutto naturale. Seppur preservando la stessa resistenza e funzionalità di quelli in plastica. Non sono, tali anelli sono perfino commestibili e finiscono per nutrire gli animali che accidentalmente li ingeriscono.

A coadiuvare il lavoro anche un’agenzia pubblicitaria, che aiuterà a promuovere l’iniziativa. Gli anelli sono creati durante il processo di fermentazione della birra, mediante ingredienti come orzo e frumento. E sono completamente sicuri per l’uomo e gli animali. Inoltre, l’invenzione è biodegradabile e compostabile. Dunque, anche qualora non finissero nello stomaco di qualche povera bestiola, verranno comunque smaltiti in modo naturale nel mare o nell’oceano.

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Smart! Anelli che non uccidono gli animali, ma al contrario li nutrono! (Credit: We Believers)

L’unico svantaggio di questa invenzione è che siffatti anelli biodegradabili sono più costosi di quelli tradizionali in plastica. La società confida però nel fatto che, quando i consumatori saranno consapevoli delle conseguenze orribili dell’utilizzo di anelli a sei confezioni di plastica, saranno più che felici di pagare un piccolo extra per preservare la Terra per le generazioni future.

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Ma c’è chi già ha superato tale problema. Peter Agardy, responsabile del marchio Brewery, ritiene che i prezzi di siffatti anelli possono scendere. In che modo? Se più aziende decidano di utilizzarli. Potranno magari aumentare le aziende che li producono, che entreranno così in concorrenza.

Ecco un'idea che ci ha entusiasmati! Anelli per lattine che nutrono gli animali!
Ecco un’idea che ci ha entusiasmati! Anelli per lattine che nutrono gli animali! (Credit: We Believers)

Allo stato attuale, la fabbrica di birra è in procinto di brevettare gli anelli biodegradabili insieme ad una piccola startup di giovani ingegneri in Messico. Naturalmente, prima del profitto, il loro obiettivo numero uno è quello di salvare la vita di migliaia di animali marini.

Lo slogan che utilizzano fa un certo effetto: oggi, per far sì che un marchio abbia successo, non deve più essere il migliore del mondo. Ma, piuttosto, essere i migliori per il mondo.

Insomma, un’idea che ci piace tantissimo: a volte, per fare la differenza, basta anche poco!

Ecco anche un interessante video:

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Per saperne di più: sito ufficiale della Saltwater Brewery

Luca Scialò

Nato a Napoli nel 1981 e laureato in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione, scrive per TuttoGreen da maggio 2011. Collabora anche per altri portali, come articolista, ghost writer e come copywriter. Ha pubblicato alcuni libri per case editrici online e, per non farsi mancare niente, ha anche un suo blog: Le voci di dentro. Oltre alla scrittura e al cinema, altre sue grandi passioni sono viaggiare, il buon cibo e l’Inter. Quest’ultima, per la città in cui vive, gli ha comportato non pochi problemi. Ma è una "croce" che porta con orgoglio e piacere.

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