Una delle piante d’appartamento più particolari è l’Anthurium o anturio: ecco le nostre indicazioni per conoscerlo meglio e per iniziare a coltivare questa bellissima pianta.
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Si tratta di una pianta originaria delle zone tropicali ed appartiene alla famiglia delle Araceae. Generalmente viene considerata tra le piante da appartamento, visto che dalle nostre parti è difficile trovare un clima adatto per favorirne la crescita.
La caratteristica principale è la presenza della spata, una sorta di foglia rovesciata e di colore acceso, da cui spunta lo spadice, una spiga allungata con fiori ermafroditi. Si stima che siano presenti almeno 500 diverse specie, distinte per colori e forme.
Gli steli di questo scenografico fiore possono raggiungere un’altezza di 10 cm e sono perfetti per un bouquet di fiori elegante e raffinato.
Prima di acquistare una pianta di questo tipo, bisogna considerare che necessita di particolari condizioni climatiche: temperature molto alte e un buon grado di umidità.
Per il terriccio, mescolate in parti uguali terra da giardino, sabbia e torba.
Scegliete un luogo al riparo da correnti d’aria, luminoso ma non esposto ai raggi diretti del sole.
D’inverno la temperatura non dovrebbe mai scendere al di sotto dei 15°, quindi è davvero improbabile che questa pianta possa restare in giardino.
Inoltre i forti sbalzi di temperatura possono essere pericolosi per la sua stessa sopravvivenza.
Annaffiate abbondantemente e assicuratevi di sistemare dell’argilla espansa nel sottovaso, dove andrete a versare un po’ d’acqua per garantire il giusto livello di umidità.
Prima della fioritura, potete annaffiare fino a 2 volte al giorno se fa molto caldo.
Il primo segnale è l’ingiallimento delle foglie. Tuttavia, il metodo migliore per capire quando è ora di annaffiare la pianta, è toccare il terriccio, inserendovi un dito per almeno 2 cm di profondità.
Così potrete sentire se è ancora un po’ umido o del tutto asciutto.
Da primavera fino a settembre ricordatevi di concimare la pianta ogni 15 giorni. Preferite del fertilizzante naturale, in formato liquido, da diluire nell’acqua delle irrigazioni.
In autunno e in inverno, procedete a fertilizzare solo 1 volta al mese.
Non necessita di potatura, andranno eliminate solo le foglie secche.
Attenzione: questa pianta può essere tossica per il vostro gatto, scoprite qui le piante velenose per gatti con le foto per riconoscerle.
Se riuscite a sistemare la pianta in condizioni ottimali, può durare anche molti anni.
Il metodo più usato perché garantisce ottimi risultati è la divisione per cespi.
Vediamo come procedere:
Se invece si vuole utilizzare il metodo della talea, prendete delle piccole porzioni di pianta e sistematele in un vasetto con un terriccio costituito da 3 parti di torba e 1 di terra universale.
Premere con delicatezza e annaffiare . Sistemare i vasetti con le piantine in una stanza con almeno 24° e, ogni 3-4 giorni, spruzzarle d’acqua per ricreare il giusto livello di umidità.
Di norma va rinvasato ogni 2-3 anni, oppure quando la pianta è visibilmente ormai diventata troppo grande per il vaso in cui si trova ora.
Il momento ideale dell’anno per procedere con il rinvaso è la primavera.
Se coltivata in maniera ottimale, la pianta riesce a fiorire anche tutto l’anno. Il periodo di fioritura resta comunque l’estate e dura all’incirca un paio di mesi.
Generalmente si usa sorreggere gli steli con dei sostegni, perché questi tendono ad appendersi a causa del peso.
Per avere dei fiori di un bel rosso brillante, caratteristici della varietà A. Andreanum, utilizzate un terreno ben drenato e fate attenzione che resti sempre umido, ma mai zuppo d’acqua.
La pianta deve restare in un ambiente con temperatura compresa fra 20° e 27°. Infine, durante il periodo della crescita, ogni 5 settimane circa, somministrare un po’ di concime organico.
Può capitare soprattutto in inverno. Di solito, le cause vanno ricondotte all’utilizzo di acqua troppo fredda e ad una esposizione errata: al freddo, al buio e in presenza di correnti d’aria.
Volendo, è anche possibile coltivare questa pianta in idroponica. In questo caso, bisogna utilizzare acqua demineralizzata o piovana.
Va benissimo anche l’acqua minerale delle classiche bottiglie. Se invece si volesse adoperare l’acqua del rubinetto, anzitutto occorre sincerarsi che non sia troppo calcarea. Dopodiché, va fatta comunque decantare per 24 ore.
Scopriamo adesso alcune delle specie più diffuse:
A volte può capitare che le foglie risultino macchiate. Con molta probabilità la causa è da rintracciarsi nella diffusione della cocciniglia farinosa.
Potete toglierle a mano o servendovi di una pinzetta e poi potete procedere con una bella disinfestazione.
Ci sono tanti rimedi per le afidi, nel caso della cocciniglia invece si può creare un detergente naturale utilizzando 20 gr di sapone di Marsiglia e 1 l d’acqua.
Di solito, le macchie di colore marrone sono provocate da un eccesso di concime.
Per risolvere il problema, provate ad annaffiarlo in maniera più abbondante del solito in modo tale che l’acqua in eccesso lavi via i sali che si sono accumulati all’interno del terreno.
Basta semplicemente spruzzare direttamente sulle foglie dell’acqua tiepida e poco calcarea. Attendere poi che asciughino in maniera naturale.
Evitate di esporle in zone soggette a correnti d’aria per favorire l’asciugatura!
Controllate le foglie, possono voler dire parecchie cose sullo stato di salute della vostra pianta.
Ci possono essere vari motivi, ma va controllato dove sono ingiallite le foglie.
Vediamo ora quali sono i principali nemici in fatto di parassiti e malattie, e i relativi metodi per combatterli.
Il significato dei fiori del suo nome è da ricollegarsi ai sentimenti dell’amore e dell’amicizia. Generalmente questa pianta viene regalata anche durante il periodo natalizio, essendo più longeva e di facile manutenzione rispetto alla classica stella di Natale.
Gli antichi greci associavano lo spadice alle frecce di Cupido, il dio dell’amore, arricchendo questo fiore di un simbolismo tutto particolare.
Una pianta in vaso di medie dimensioni, alta circa 60-70 cm, costa tra 25 e 35 euro. Alcuni esemplari più rari possono costare anche 250 euro, come l’Anthurium cristallinum clarinerium. Piantine più piccole, alte 20 cm, si aggirano sui 20 euro.
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