Piante e fiori

Aporocactus flagelliformis, la pianta grassa buffamente soprannominata ‘coda di topo’

Consigli per la coltivazione, la cura e la moltiplicazione

Oggi andremo a conoscere più da vicino l’Aporocactus flagelliformis, una pianta grassa chiamata anche ‘coda di topo’ per la particolare forma del fusto. Si tratta infatti di un cactus a portamento strisciante, con numerosi fusti carnosi e tubolari che ricadono mollemente dal vaso.

Aporocactus flagelliformis, la pianta grassa buffamente soprannominata ‘coda di topo’

Rientra tra le cosiddette piante grasse fiorite in quanto, in primavera, compaiono meravigliosi fiori grandi di colore rosa o rosso. Per le sue caratteristiche, è una pianta altamente scenografica e quindi spesso usata a scopo ornamentale.

Andiamo quindi a scoprire insieme come prendercene cura per abbellire la nostra casa.

Caratteristiche dell’Aporocactus flagelliformis

Comunemente noto con i buffi nomignoli ‘coda di topo’ e ‘coda di volpe’, l’Aporocactus fa parte delle piante grasse appartenenti alla famiglia delle Cactaceae. Originaria del Messico, è diffuso in tutto il centro America e nelle aree con clima temperato.

Esaminiamo del dettaglio le sue caratteristiche.

  • Radici: l’apparato radicale non è molto sviluppato
  • Fusti: carnosi e molto sottili, possono raggiungere il metro di lunghezza ed hanno portamento ricadente e strisciante. Sono verdi e le coste non sono molto evidenti. A ricoprire i fusti, numerosissime spine corte e molto sottili di color biancastro-rosato
  • Fiori: in primavera sbocciano grandi fiori con tubo ricurvo e lunghi petali stretti. Sono rossi, rosa o fucsia, con stami centrali gialli
  • Frutti: minuti e di forma sferica, al loro interno vi sono molti semini scuri

In che periodo fiorisce l’Aporocactus flagelliformis o coda di topo

Il periodo della fioritura comincia in primavera e prosegue più o meno fino a luglio, compatibilmente con le condizioni di clima e meteo delle varie zone.

Aporocactus flagelliformis
I lunghi fusti carnosi ricadenti sono la caratteristica che più salta all’occhio di questa pianta.

Altre varietà di Aporocactus

Alla specie dell’Aporocactus appartengono molte altre varietà. Quasi tutte vengono coltivate a scopo ornamentale e decorativo. Andiamo a scoprire quali sono le più comuni oltre alla flagelliformis.

  • Martianus: presenta fusti carnosi con portamento eretto o strisciante. Lunghi più o meno 1 metro, sono ricoperti da spine. In primavera fanno la loro comparsa grandi fiori rosa o rosso intenso
  • Mallisonii: varietà a portamento ricadente, caratterizzata da lunghi fusti verdi che possono raggiungere i 2 metri. Da marzo ad aprile, produce splendidi fiori di un bel
    rosso vivace ed intenso
  • Conzattii: con fusti lunghi 1 metro, ha portamento strisciante. Ogni fusto è costituito da 8-10 piccole coste ed è ricoperto da tantissime spine. In estate compaiono bellissimi fiori color rosso acceso
  • Flagriformis: varietà molto ramificata e dal portamento strisciante. I fusti grigio-verdi sono spessi 1,5 cm e lunghi al massimo 70 cm. Lungo i fusti ci sono coste poco evidenti ed areole con spine centrali e disposte in maniera radiali. Verso la fine della primavera sbocciano bei fiori rosso-gialli

Consigli per la cura dell’Aporocactus flagelliformis

Come gran parte delle piante grasse, anche questa è una pianta abbastanza robusta. Non è molto esigente e si coltivano facilmente. Vediamo i principali parametri a cui prestare attenzione per curare questa pianta.

  • Esposizione: ama i luoghi molto luminosi ma è importante ripararla dal vento e dalle correnti d’aria
  • Terreno: l’ideale è un terreno molto leggero, ricco di sabbia e ben drenante. Perfetto il terriccio standard per cactacee, mescolato ad un po’ di sabbia extra. Il pH deve presentare un valore compreso tra 5,0 e 6,0
  • Clima: teme il freddo; la temperatura ideale non deve mai scendere al di sotto dei 5 °
  • Irrigazione: in estate e in primavera va annaffiato con regolarità, più o meno 1 o 2 volte alla settimana, controllando sempre, prima di procedere con nuova annaffiatura, che il terreno sia completamente asciugato. Durante il periodo di riposo vegetativo, le irrigazioni vanno invece ridotte al minimo, anche se il terreno va sempre mantenuto un po’ umido. È importante avere sempre l’accortezza di vuotare il sottovaso per non favorire i ristagni idrici e, di conseguenza, il marciume radicale
  • Concimazione: a partire dalla ripresa vegetativa e fino all’autunno, una volta al mese, somministrare del concime liquido specifico per piante grasse, diluito nell’acqua delle innaffiature
  • Potatura: non richiede una vera e propria potatura. È sufficiente eliminare gli eventuali fusti secchi e quelli ormai marci al fine di evitare che possano tramettere infezioni di tipo fungino.
  • Rinvaso. Poiché si tratta di una pianta piuttosto esigente in fatto di nutrienti, va rinvasata ogni anno. Bisogna procedere in primavera, utilizzando del terriccio nuovo, ricco di macro e microelementi. Ovviamente, si deve utilizzare un vaso un po’ più grande rispetto al precedente. Durante le operazioni di rinvaso, utilizzare la massima cautela per non rompere i delicati fusti.

Aporocactus flagelliformis

Come riprodurre l’Aporocactus flagelliformis o coda di topo

La moltiplicazione può avvenire sia tramite seme che per talea. Ad ogni modo, il sistema migliore, più semplice e che tra l’altro garantisce anche risultati migliori è la talea. Ecco come procedere.

  • Prelevate un fusto lungo e sano, tagliandolo con un coltello dalla lama ben affilata e disinfettata, in porzioni di 7–10 centimetri circa
  • Mettete i fusti tagliati in un luogo fresco, asciutto e abbastanza arieggiato in modo che i tagli si cicatrizzino
  • Piantate i fusti in un vaso che avrete precedentemente riempito con terriccio specifico per cactacee, ad una profondità di circa 2 cm
  • Posizionate il vaso in una zona luminosa ma non a diretto contatto coi raggi del sole. La temperatura ideale non deve mai scendere al di sotto dei 21°
  • Mantenete il terreno sempre umido per tutto il periodo di radicazione (3 settimane circa)
  • Trasferite le nuove piantine, ognuna col proprio pane di terra attorno alle radici, nel vaso definitivo quando sono radicate. E cominciate a curarle come la loro pianta madre

La moltiplicazione per talea può essere eseguita tutto l’anno; tuttavia, l’ideale sarebbe procedere durante i mesi primaverili.

Aporocactus flagelliformis
Ecco perché l’Aporocactus flagelliformis è soprannominata “coda di topo”

Parassiti e malattie dell’Aporocactus flagelliformis

I principali nemici di questa pianta sono la cocciniglia e il marciume radicale. Occorre pertanto prestare attenzione quando si innaffia a non esagerare con le quantità.

Aver cura di vuotare sempre il sottovaso e, tra una annaffiatura e l’altra, controllare che il terreno sia sempre completamente asciutto.

Inoltre, poiché teme il freddo, in inverno, conviene riparare le piante all’interno e provvedere a togliere eventuali steli ormai rinsecchiti.

Quali sono gli utilizzi dell’Aporocactus flagelliformis

Come tutte le varietà, anche la flagelliformis viene utilizzata principalmente a scopo ornamentale. In genere viene sfruttato il suo portamento a cascata e quindi la si utilizza per adornare mensole, librerie e mobili alti.

Spesso la si fa ricadere dall’alto, inserendola all’interno di vasi e cesti appesi al soffitto.

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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